da: La Stampa
Confronto
impietoso con l’Europa. In Francia aiuti per migliaia di euro
Molti
Paesi prevedono anche asili nido o baby sitter per tutti
di Flavia
Amabile
Visto dall’Europa il bonus per le mamme annunciato da Renzi non fa una gran figura. Non lo è di sicuro se si prendono in considerazione le mamme francesi. A Parigi e dintorni i genitori ricevono ogni mese 130 euro circa se hanno due bambini, 295 se ne hanno tre e via aumentando se cresce il numero dei figli. Inoltre contributi supplementari possono essere concessi, a partire da 3 figli a carico, a partire dall’undicesimo anno di età dei figli. Variano in base all’età e alla data di nascita dei figli. A tutto questo va aggiunto un sistema di asili nido diffuso in modo capillare in tutta la Francia e persino l’assistenza gratuita a domicilio di infermiere specializzate subito dopo la nascita del bebè per risolvere qualsiasi dubbio possa avere la mamma.
Per il 90% delle famiglie è previsto un
bonus bebè da 923 euro che viene concesso già al settimo mese di gravidanza per
permettere di sostenere già prima della nascita le spese necessarie, dal
passeggino alla culla. Insomma, una famiglia dal reddito medio con un neonato e
un bimbo all’asilo nido può ricevere un contributo di quasi 7mila euro.
È aria di crisi anche in Francia e il
premier Francois Hollande ha dovuto tagliare, ha annunciato una riforma che sta
facendo parecchio discutere ma che è comunque un sogno per qualsiasi mamma
italiana. Dal primo luglio del 2015 una coppia con due bambini ed un reddito
superiore ai 6mila euro netti al mese riceverà «solo» 65 euro al mese,
chiaramente le coppie meno abbienti riceveranno di più. Tagli anche al bonus
che rimarrà invariato per il primo figlio e dovrebbe invece essere ridotto ad
un terzo dal secondo in poi.
Non solo la Francia è molto più accogliente
nei confronti delle mamme. In Inghilterra i genitori ricevono un contributo
mensile di 100 euro per il primo figlio e di 164 euro dal secondo in poi. In
Svezia le famiglie ricevono un sussidio di 251 euro mensili. In Germania il
contributo per il primo e secondo figlio è di 184 euro. È una misura che
dovrebbe contrastare la tendenza delle mamme tedesche a non fare figli: il loro
tasso di natalità è fra i più bassi in Europa ma anche quello delle italiane se
si andrà avanti così, non sarà molto diverso.
In Austria lo stato versa per i primi tre anni 105,40 euro al mese per figlio a carico per arrivare fino 152,70 euro al mese per ogni figlio fino ai 19 anni.
In Austria lo stato versa per i primi tre anni 105,40 euro al mese per figlio a carico per arrivare fino 152,70 euro al mese per ogni figlio fino ai 19 anni.
In Belgio l’assegno versato alla famiglia
va da un minimo di 90,28 euro al mese e aumenta in modo notevole in funzione
del numero di figli. In Belgio esiste anche il bonus, che viene definito
«premio per la nascita», concesso a tutti i futuri nascituri. Per il primo
figlio l’assegno è di 1.223,11 euro. Dal secondo in poi diminuisce a 920,25
euro. In Finlandia un sussidio è versato mensilmente per ogni figlio a carico
fino all’età di 17 anni ma solo se vive in Finlandia. Per il 2014 la somma è di
104,19 euro per il primo figlio, 115,13 euro per il secondo figlio, e così via.
Si ha diritto a 46,79 euro in più al mese per ogni figlio se il genitore è da
solo. Sussidi mensili anche in Svezia, Danimarca, Norvegia, Irlanda. In Olanda
il sussidio viene versato ogni tre mesi ma la sostanza non cambia molto.
E non è tutto. In molti Paesi sono previsti
contributi economici per la cura dei figli: in Francia fino al 66% le rette di
nidi e asili sono coperte dai fondi pubblici. In Svezia i comuni offrono dei
servizi come la babysitter di famiglia. In Italia abbiamo solo le liste
d’attesa negli asili nido.
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