da: Il Fatto Quotidiano
Mi scuso. Mi scuso anzitutto con il supremo
governatore Claudio Burlando per aver proditoriamente insinuato che il politico
più potente di Genova e della Liguria da 30 anni sia lui, mentre tutti sanno
che sono io. Mi scuso per aver affermato che è stato, nell’ordine: assessore,
vicesindaco e sindaco di Genova, poi ministro dei Trasporti, infine governatore
della Liguria, mentre avrei dovuto ammettere che tutte quelle cariche le ho
ricoperte io. Mi scuso per avergli attribuito ingiustamente la cementificazione
della sua città e della sua regione, il piano casa tutto cemento,
l’imboscamento di 8 dei 10 milioni stanziati dallo Stato per l’alluvione del
2010, la piastra di cemento per parcheggi costruita a monte del torrente
Fereggiano, il mega-centro commerciale per 5 mila persone in una zona definita
dal suo stesso assessore “a rischio di alluvioni” dopo la tragedia del 2011, i
porticcioli turistici per impreziosire la costa in tandem col grande Scajola,
il blocco dei lavori sul torrente Bisagno non per colpa dell’ex sindaco Sansa
né del Tar, ma dalla Regione che non ha fatto nulla dal 2012, mentre è
universalmente noto che tutte quelle brutte cose le ho fatte tutte io.
Mi scuso per non aver saputo rispondere in
merito all’eventuale deviazione del Fereggiano, come sarebbe stato mio dovere
in qualità di ex assessore, ex
sindaco, ex ministro,ora governatore. Mi scuso
per aver difeso il buon governo del territorio dell’ex sindaco Adriano Sansa,
che anzi deve vergognarsi per aver investito decine di miliardi di lire nel
piano di bacino per fiumi e torrenti, per aver risparmiato alla sua città
alluvioni per ben 17 anni e soprattutto per non aver ricevuto avvisi di
garanzia né mandati di cattura per sé e per la sua giunta. Mi scuso
per aver detto che i due vicepresidenti e l’assessore all’Urbanistica della
giunta Burlando, tutti arrestati, li ha scelti Burlando, mentre è arcinoto che
li ho nominati io. Mi scuso per aver rifiutato di prendere lezioni
da un così insigne statista: soprattutto di scuola guida (chi mi conosce sa che
ne avrei bisogno, essendo io solito imboccare autostrade e superstrade in
contromano e poi esibire alla polizia il tesserino parlamentare, peraltro
scaduto).
Mi scuso con uno degli angeli del fango in
studio per aver io tentato di negare l’evidenza: cioè che a governare Genova e
la Liguria sono io, talvolta spalleggiato occultamente dall’altro colpevole:
Grillo. Ma mi han subito sgamato, così non mi voteranno più e potranno alfine
riporre le pale. Mi scuso, sempre con il nostro caro angelo, per aver negato di
aver detto ciò che non avevo detto: e cioè che per evitare le alluvioni basti
ripulire un torrente dai rami e dai detriti. Mi scuso, ancora con i nostri cari
angeli, per aver interrotto il loro idillio con l’incolpevole Burlando che
annuiva ed elogiava il loro buonsenso, ampiamente ricambiato, in un commovente
minuetto contro il responsabile di tutte le cementificazioni e le alluvioni
dagli anni 30 a oggi: il sottoscritto, con la partecipazione straordinaria di
Mussolini e dell’architetto Piacentini. Mi scuso, con un altro angelo del
fango, per non aver capito in che senso chi fa opposizione in Comune, in
Regione e in Parlamento e non ha mai governato né a Genova, né in Liguria, né
in Italia, avrebbe le stesse responsabilità di chi governa da sempre a Genova,
in Liguria e in Italia. Mi scuso, stavolta con la Nazione intera,
per non aver colto il nesso inscindibile fra lo spalare fango e lo sparare nel
mucchio. Mi scuso, con la Democrazia tutta, per aver colto la
differenza tra l’insulto e la critica, tra il lasciar parlare e il lasciar
mentire. Mi scuso, con chicche e ssia, per non esser nato foca ammaestrata
che canta o tace al fischio del domatore. Mi scuso, con tutti, per aver
abbandonato lo studio di Servizio Pubblico proprio quando stavano per
convincermi: ancora dieci secondi, e
avrei confessato che l’alluvione l’ho fatta io. Il fango c’est moi.
Per completare l'espiazione ed ottenere venia dai nostri integerrimi governanti, vorrei che Travaglio trovasse anche il coraggio di confessare che lui ha scateneto le sette piaghe bibliche, lui ha consigliato ad Erode la strage degli innocenti, lui ha spalleggiato Attila per far cadere Roma, lui ha armato la mano di Gavrilo Princip, lui ha istigato Yoko Ono a far sciogliere i Beatles... e che sempre lui, Travaglio, nasconde nel terzo cassetto del suo comò il Sacro Graal.
RispondiEliminala colpa più grave è indubbiamente quella di aver istigato Yoko Ono a far sciogliere i Beatles!
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