da: Il Fatto Quotidiano
Soldi pubblici al privatista Baricco
Finanziamenti
regionali al “Centro studi Holden”. Nel 2009 lo scrittore tuonava contro gli
aiuti alla cultura
di Andrea
Giambartolomei
Torino Impresa culturale privata sì, ma con fondi pubblici. Nel 2009, dalle colonne di Repubblica, Alessandro Baricco tuonava contro il flusso di denaro pubblico “che si riversa in teatri, musei, festival, rassegne, convegni, fondazioni e associazioni”. Erano i tempi dello scandalo Grinzane Cavour, quelli per le malversazioni di Giuliano Soria, patron del premio letterario, e del fratello Angelo, dirigente alla Regione Piemonte. Baricco lanciava l’idea: meno soldi pubblici, più spazio ai privati. Nel frattempo lui spingeva la sua creatura, la Scuola Holden, ma intanto accettava le sovvenzioni dalle amministrazioni locali.
A denunciare il caso è Lo Spiffero, giornale on-line di politica torinese. Ha scoperto che dal 2009 al 2013 il Centro studi Holden ha intascato quasi 360 mila euro dalla Regione Piemonte. Nel 2009 ha ottenuto 125
mila euro per i corsi: 85 mila sono per la “Palestra” di
narrazione e 40 mila per le borse di studio degli studenti. L’anno dopo si
arriva a uno stanziamento unico di 110 mila euro, che sono a calati a 90 mila
nel 2011, fino ai 20 mila euro del 2013 per il progetto “Palestra”. Altri soldi
sono stati stanziati dalla Regione all’associazione culturale Holden Art &
Art, che ha sede negli stessi spazi del centro studi, in corso Dante 118: 35
mila nel 2009, 30 mila nel 2010. Proseguendo la ricerca cominciata da Lo
Spiffero si scoprono molti altri piccoli stanziamenti, nell’ordine di alcune
decine di migliaia di euro, a quest’ultima associazione. Poi, come se non
bastasse, altri fondi pubblici sono arrivati al Centro studi Holden dalle giunte di Sergio Chiamparino prima e di
Piero Fassino poi. “Quel che bisognerebbe fare è creare i presupposti per una vera impresa privata
nell’ambito della cultura – scriveva
ancora Baricco nel 2009 –. Crederci e, col denaro pubblico, dare una mano,
senza moralismi fuori luogo”. E ancora: “Abituiamoci a dare i nostri soldi a
qualcuno che li userà per produrre cultura e profitti”.
Nonostante
i fondi pubblici e la concessione trentennale gratuita
della caserma Cavalli a Torino (il cui restauro è costato alla società di
Baricco quasi 3,5 milioni di euro), i corsi
della Holden non hanno fruttato ancora utili. Come segnala il giornalista
finanziario Andrea Giacobino sul suo blog, l’ultimo bilancio della Holden srl
non è roseo. La società, di cui lo scrittore è amministratore delegato e
azionista di maggioranza con il 40 per cento delle quote (la Feltrinelli ha
35%, mentre il gruppo Eataly di Oscar Farinetti detiene il 25%) ha chiuso il
2013 perdendo più di 426 mila euro, risultato peggiore di quello del 2012. Sono
stati fatti tanti investimenti, quasi 4,3 milioni di euro, ma sono arrivati
anche tre milioni di euro dalle banche.
Adesso però Baricco può contare su appoggi
istituzionali più forti. Nella giunta di
Sergio Chiamparino la poltrona di assessore
alla Cultura è occupata da Antonella
Parigi, che nel 1994 ha fondato
con lui la scuola Holden. Inoltre seduta ai banchi del Pd in consiglio regionale c’è Enrica Baricco, sua sorella.
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