Una saga familiare per raccontare l’Italia della
crisi
"Una grande famiglia", da domenica 15
aprile alle 21.30 su RaiUno. Con Alessandro Gassman, Stefania Sandrelli, Gianni
Cavina, Sonia Bergamasco. Un romanzo che alterna la commedia al dramma sullo
sfondo del nord industriale colpito dalla recessione. Con un giallo che
promette sorprese
di Valentina Ariete
Una famiglia, un’azienda, un racconto corale. Domenica 15 aprile, alle
21.30 su RaiUno, parte la mini-serie in sei puntate “Una grande famiglia”, che
racconta avventure e disavventure del clan Rengoni, famiglia lombarda impegnata
nel commercio tessile, che si prepara a festeggiare il sessantacinquesimo
compleanno del patriarca Ernesto (Gianni Cavina). Alla festa di Ernesto ci sono
tutti, la moglie Eleonora (Stefania Sandrelli) e i figli Laura (Sonia
Bergamasco), Raoul (Giorgio Marchiesi), Nicoletta (Sarah Felberbaum) e Stefano
(Primo Reggiani). All’appello manca però Edoardo (Alessandro Gassman),
primogenito di casa Rengoni, ormai nuovo capo dell’azienda al posto del padre,
scomparso misteriosamente in un incidente aereo. Edoardo lascia dietro di sé
questioni irrisolte sull’amministrazione dell’azienda e una moglie, Chiara
(Stefania Sandrelli), odiata dalla suocera.
“Una grande famiglia” è la nuova fiction prodotta da RaiFiction in
collaborazione con Magnolia Fiction diretta da Riccardo Milani, già autore di
“Tutti pazzi per amore”, e sceneggiata da Ivan Cotroneo – che recentemente ha
anche esordito alla regia con il film “La criptonite nella borsa” – Monica
Rametta e Stefano Bises. Cuore del racconto sono, come ha detto lo stesso
regista, “la famiglia, il nord Italia industriale e il mondo del lavoro”. “La
storia della famiglia Rengoni è strettamente legata a quella dell’azienda – ha
spiegato ancora Milani durante la conferenza stampa di presentazione nella sede
Rai di viale Mazzini – abbiamo raccontato il passaggio di consegne tra una
generazione e l’altra all’interno di un’importante famiglia di industriali del
nord. Passaggio che porta a galla contraddizioni, lacerazioni, distanze che
sembravano inesistenti. La crisi della famiglia coinciderà con la crisi
profonda dell’azienda, come se gli errori della famiglia, gli sbagli
quotidiani, influissero pesantemente sul lavoro e viceversa”.
Un progetto dunque ambizioso che ha come obiettivo quello di raccontare
la famiglia italiana impegnata nella crisi che in questi ultimi anni ha messo a
dura prova lavoratori e imprenditori. Per affrontare questo argomento poco
visto in tv sono state scelte location tutte lombarde, da Milano a Bergamo,
Pavia, Como, Monza e, in fase di scrittura, si è scelto di mescolare diversi
registri, con un colpo di scena finale che promette grande sorpresa.
Il direttore di Rai Fiction Fabrizio Del Noce si è detto entusiasta
della qualità raggiunta, paragonabile secondo lui a quella delle produzioni
americane: “Sono molto soddisfatto ed è merito degli sceneggiatori, che hanno
realizzato una storia molto intricata, con temi forti, odi ed amori, moderno e
classico, mistero”, un entusiasmo tale da non escludere “la possibilità di un
sequel”.
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