venerdì 17 aprile 2015

Salvatore Cannavò: “Un’operazione fantastica” manda a casa 1.300 operai

da: Il Fatto Quotidiano

Renzi esaltò così l’accordo tra Whirlpool e Indesit. L’azienda Usa prevede 500 milioni di investimenti, ma chiude 2 stabilimenti. Il governo si irrita.

"Un’operazione fantastica”. Fu questo il giudizio espresso da Matteo Renzi sull’acquisizione della Indesit della famiglia Merloni da parte della statunitense Whirlpool. Giudizio dovuto al fatto che i Merloni stavano, in effetti, facendo fallire lo storico marchio degli elettrodomestici. Giudizio affrettato, però, se si considera che ieri mattina, quando la ministra Federica Guidi ha sentito da Whirlpool i dettagli del piano industriale ha fatto una faccia da funerale.

Il piano prevede 500 milioni di investimenti, quindi ha dei numeri significativi dietro di sé, ma comporta la chiusura dello stabilimento di Carinaro in provincia di Caserta (815 addetti), di quello di None in provincia di Torino (90 addetti) e l’ipotesi di ulteriori esuberi dati dalle nuove integrazioni che verranno fatte. L’azienda parla di 250 posti di lavoro da sopprimere nelle fabbriche e di 140 nel settore della Ricerca&Sviluppo.

La Uil ha sottolineato per prima la cifra di 1.305 esuberi mentre la Fiom preferisce porre l’accento soprattutto sulla chiusura di Carinaro. Piano “immotivato e ingiustificato” sottolinea la Fim-Cisl, “che non trova riscontro né sul piano della competitività né su quello della produttività e dell’affidabilità a seguito dell’accordo faticosamente raggiunto a dicembre 2013”. “Ho parlato personalmente io con gli americani a Palazzo Chigi”, spiegava nel luglio scorso Matteo Renzi al Corriere della Sera : “Perché non si attraggono gli investimenti e poi si grida “al lupo”, riscoprendo un’autarchica visione del mondo che pensavamo superata. Noi, se ci riusciamo, vogliamo portare aziende da tutto il mondo a Taranto, come a Termini Imerese, nel Sulcis, come nel Veneto. Il punto non è il passaporto, ma il piano industriale”.

La Whirlpool i soldi ce li ha messi, nel contesto di un piano di espansione in Europa, e nell’Est, basato sulla forza strutturale di Indesit che conta 8 poli produttivi che arrivano in Russia, Polonia, Turchia e Gran Bretagna. Il dazio da pagare, però, è salato e colpisce in primo luogo una regione, la Campania, che già paga un tributo alto alla disoccupazione. Sono recenti i casi della Jabil di Marcianise e quello dell’Alenia a Napoli. Tanto che il segretario della Fiom Maurizio Landini, ieri, ha parlato di una “vertenza Campania” da aprire con il governo e il presidente della Regione, Stefano Caldoro, ha convocato subito i sindacati. Che le cose con il governo non abbiano funzionato lo conferma anche la reazione della ministra allo Sviluppo Economico Federica Guidi, che pur apprezzando gli investimenti, ha parlato di “aspetti fortemente negativi e inaccettabili come l’importante numero di esuberi, concentrati soprattutto sullo stabilimento di Caserta sul quale pesa la pesante crisi produttiva ereditata dalla Indesit.

Il problema è che a non funzionare sono state proprio le assicurazioni dell’esecutivo che, al momento dell’acquisizione della Indesit, escludeva qualsiasi licenziamento unilaterale fino al 2018. “Lo stabilimento di Carinaro”, spiega al Fatto Michela Spera della Fiom nazionale, “è stato svuotato di produzioni importanti e oggi è quello più fragile nel piano complessivo. Noi però non possiamo accettare in nessun modo la sua chiusura”.
Whirlpool, da parte sua, parla del “miglior accordo possibile”. “I 500 milioni di investimenti superano ampiamente quanto previsto originariamente da Indesit”, spiega la nota dell’azienda. L’accorpamento degli stabilimenti marchigiani di Melano e Albacina (Fabriano) porterà “al più grande polo industriale d’Europa”. L’occupazione, inoltre, aumenterà di 280 persone a Cassinetta, in provincia di Varese. Whirlpool ha poi assicurato che non ci saranno licenziamenti fino al 2018 e si dichiara comunque pronta a discutere con i sindacati già dall’incontro fissato per lunedì prossimo, 20 aprile. Assicurazioni che non sono bastate a tranquillizzare i lavoratori.
A Carinaro sono scattati immediati gli scioperi, mentre ad Albacina gli operai hanno bloccato la strada provinciale 26 e anche il vescovo di Fabriano, monsignor Giancarlo Vecerrica, si è recato al presidio dei lavoratori. Resta, infine, ancora ignota la sorte dei circa 1400 impiegati che, secondo il piano dell’azienda, saranno oggetto di nuove integrazioni.


3 commenti:

  1. ciao Sara...ho visto la prima puntata e mi è piaciuta..seguirò anche le altre perchè, vista la prima, mi pare ben fatta e il nuovo Poldark intriga

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    1. sai domenica sarà l'ultima puntata...ma torneranno l'anno prossimo con la seconda stagione

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