da: Il Fatto Quotidiano – 2 agosto 2013
Oddio, hanno condannato Berlusconi e
nessuno sa cosa mettersi. Del resto, chi l’avrebbe mai detto che il compare di
Mangano, Gelli, Craxi, Dell’Utri e Previti – per citare solo i migliori – già
amnistiato per falsa testimonianza, prescritto due volte per corruzione
giudiziaria e cinque per falso in bilancio e una per rivelazione di segreto,
tuttora imputato per corruzione di senatori e indagato per induzione alla falsa
testimonianza, nonché condannato in primo grado a 7 anni per concussione e
prostituzione minorile, avrebbe potuto un giorno o l’altro diventare un
pregiudicato? Era tutto un darsi di gomito, uno strizzare d’occhi, un “tutto si
aggiusta” all’italiana, con leccatine agli “assi nella manica” del sommo Coppi,
dipinto come il mago di Arcella che fa assolvere i colpevoli. Invece da ieri
anche la Cassazione, grazie a cinque giudici impermeabili a minacce e pressioni
e moniti, ha detto ciò che chiunque volesse sapeva da tempo immemorabile:
Silvio Berlusconi è un fuorilegge, un delinquente matricolato, colpevole di un
reato – commesso anche da premier e da parlamentare - che in tutto il mondo lo
porterebbe dritto e filato in galera per un bel po’.
In America, per incastrare il suo spirito
guida Al Capone, bastò la frode fiscale. In Italia, grazie anche
all’indulto-insulto regalatogli da un centrosinistra così tenero che si taglia
con un grissino, Al Tappone finirà ai domiciliari per un
annetto. O, se li
chiede, ai servizi sociali. I giudici milanesi lo manderanno a prendere dai
carabinieri in autunno, non appena riaprirà il Tribunale. L’ignaro Epifani
annuncia tonitruante che il suo Pd, se necessario, è pronto a rendere esecutiva
la sentenza: non si dia pena, la sentenza è esecutiva a prescindere da lui.
Come tutto il resto. Per arrestare un condannato, anche se parlamentare, non
c’è bisogno di Epifani, né del Parlamento, né di nessuno. Piuttosto sarebbe
interessante sapere con che faccia il Pd possa restare alleato con un
pregiudicato prossimo all’arresto purché non faccia troppo casino: come se
qualche parola o manifestazione scomposta fossero più gravi che mettere in
piedi una monumentale frode fiscale.
E con che faccia il premier Nipote possa
restare al governo col sostegno di B., magari per tuonare contro l’evasione
fiscale, senza che gli scappi da ridere, a lui e a suo zio. Ma questa è la
“separazione dei poteri” come la intendono i nostri politicanti: se un politico
è indagato, attendono il rinvio a giudizio; se è rinviato a giudizio, attendono
la condanna; se è condannato in primo grado, attendono l’appello; se è
condannato in appello, attendono la Cassazione; e se è condannato in
Cassazione, imboscano la sentenza in un cassetto perché bisogna separare la
giustizia dalla politica. Solo sull’interdizione, quando sarà ricalcolata dalla
Corte d’appello e confermata dalla Cassazione (pochi mesi), il Senato sarà
interpellato: ma per ratificarla, non per discuterla o ribaltarla (è questa,
cari analfabeti, la separazione dei poteri). E comunque i nostri tartufi si
scordano un piccolo dettaglio: l’anno scorso Pd, Pdl e frattaglie centriste
approvarono la legge “liste pulite” che dichiara decaduti e incandidabili i
parlamentari condannati sopra i 2 anni: dunque neppure se fosse interdetto per
un solo giorno B. potrebbe restare senatore e ripresentarsi alle prossime
elezioni. A meno che, si capisce, l’abrogazione di quella norma giustizialista
votata anche da B. non faccia parte delle “riforme della giustizia” invocate da
Re Giorgio un minuto dopo la prova che la giustizia funziona. Ora i soliti
idioti dicono che la Cassazione ha condannato 10 milioni di elettori del Pdl
(che sono molti di meno): no, ha condannato un solo eletto. Ma anche,
simbolicamente, tutti quelli che - sapendo chi era - l’hanno legittimato,
ricevuto, favorito, riverito, salvato, strusciato, addirittura promosso partner
di governo e padre costituente: da Napolitano in giù. Vergognatevi, signori. E
rassegnatevi: la legge, ogni tanto, è uguale per tutti.
Bene ha fatto Travaglio a descrivere la tragica situazione italiana condizionata da un omuncolo pluri-pregiudicato che nascondendosi dietro 8 milioni di voti vuole scantonare una condanna di terzo grado.
RispondiEliminaC' è da vergognarsi che il Italia accadono simili schifezze.
Mi chiedo: ma è certo che in questo disastrato paese, abitato da un popolo di sconclusionati la "LEGGE E' UGUALE PER TUTTI"; o solo per i deficienti?
Stessa domanda per l' argomento "DEMOCRAZIA".