Gli
esperti di economia ci hanno dimostrato che lo sviluppo ha permesso di nutrire
milioni di uomini, ma si sono ben guardati dal mostrare che questa macchina
infernale nella sua corsa produceva un sovrasviluppo, o in altri termini uno
sviluppo parassitario. Si può addirittura parlare di una vera e propria ex-crescita, nel senso di una
escrescenza paragonabile alle metastasi di un cancro. L’ex-crescita è la
crescita che supera l’impronta ecologica sostenibile e che, per l’Europa,
corrisponde sostanzialmente al sovraconsumo, ovverosia a un livello di
produzione che, globalmente, supera il livello capace di soddisfare i bisogno «ragiovevoli»
di tutti.
La
nostra sovracrescita economica si
scontra con i limiti della finitezza della biosfera. Già supera ampiamente la
capacità di carico della Terra. Se si prende come indice del «peso» ambientale
del nostro modo di vita l’«impronta» ecologica in termini di superficie
terrestre, o spazio bioproduttivo necessario, si ottengono risultati
insostenibili sia dal punto di vista dell’equità dei diritti di estrazione
dalla natura sia dal punto di vista della capacità di rigenerazione della
biosfera. Lo spazio disponibile sul pianeta Terra è limitato. E lo spazio
bioproduttivo, cioè utile per la nostra riproduzione, è solo una frazione del
totale, 12 miliardi di ettari su 51.
Nessun commento:
Posta un commento