da: Rockol – di Rossella Romano
Le relazioni sentimentali sono da sempre l'argomento più gettonato in qualsiasi
genere e forma musicale. E anche noi, da esseri pensanti e pregni di sentimenti,
non possiamo non interrogarci su quale sia il peso che l'amore ha nelle nostre
esistenze. Questa domanda se la sono posta anche gli Editors
nel loro nuovo album, il quarto della loro carriera, pubblicato dopo quatto
anni di successi, turbolenze, dipartite e nuovi arrivi. "The weight of
your love" è un disco d'amore non tradizionale poichè si pone su quella
linea sottile tra ebbrezza del sentirsi completi e il profondo dolore. Del resto
"Love kills", diceva il buon Freddie Mercury. La nuova fatica in studio di Tom Smith e soci si distanzia
in maniera consistente da "In this light and on this evening", in cui
il synth e le sonorità in stile Joy Division
erano assolute protagoniste.
In questo lavoro, invece, le chitarre sono sovrane, curatissime in ogni loro
aspetto e la maggior parte delle canzoni è stata registrata in presa diretta.
Le sonorità sono
calde, di ampio respiro egli archi rendono le melodie delicate
e fluide, come una carezza regalata per dare conforto ad un animo turbato dalla
potenza dell'amore. Il disco si apre con "The weight", brano intenso
in cui la voce di Tom è intensa più che mai: un'introduzione che ben coglie i
lati più oscuri sia dei suoni che dei testi. Si prosegue con "Sugar",
brano che colpisce dritto allo stomaco. Smith canta "It breaks my heart to
love you", in tanti casi il peso dell'amore è proprio questo: riuscire a
sostenere la forza di un sentimento così potente da trovarsi, alla fine della
storia, sfiniti. Il terzo pezzo della tracklist è il singolo che ha anticipato
il disco, "A ton of love": melodia ritmata, in crescendo, è un tocco
potente dopo due brani molto riflessivi. Una canzone da viaggio, mentale e
fisico con riferimenti a R.E.M., U2 e molto rock anni '90. Si prosegue poi con
"What is this thing called love", brano che scava nel profondo e
impreziosito dal falsetto di Tom, che si è cimentato in note altissime per la
prima volta, e con "Honesty", in cui i cori sono protagonisti insieme
al ritmo scandito dalla batteria, delicata ma decisa. Gli archi di
"Nothing" rendono la melodia del pezzo ispirata come non mai. La
brezza del mattino che accarezza il volto, quella sensazione di felicità tanto
forte quanto labile, che ti venire voglia di urlare, tanto ti pervade.
"Ogni discorso con te suscita la gioia in me”, canta Tom. Ci sono poi
"Formaldehyde", in cui la chitarra e la batteria si fondono in un connubio
perfetto, e "Hyena", in cui la disillusione e la delusione provata
verso chi si è amato tanto sono accompagnati da un sound pieno e coinvolgente.
"Two hearted spider" è una ballad onirica e sognante,lieve e molto
morbida mentre "The phone book" è melodicamente vicina ai ritmi
country e blues, con chitarra acustica e voce graffiante. Il disco si chiude
con "Bird of prey", tante chitarre e cori su una melodia leggermente
più pop rispetto al resto del disco.
Sicuramente "The weight of your
love" è un disco riflessivo e davvero ben ponderato dalla band.
"Parlare d'amore è come ballare sull'architettura", ma gli Editors lo
hanno saputo fare a dovere.
TRACKLIST
"The weight"
"Sugar"
"A ton of love"
"What is this thing called love"
"Honesty"
"Nothing"
"Formaldehyde"
"Hyena"
"Two hearted spider"
"The phone book"
"Bird of prey"
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