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Famiglia Cristiana
F-35, Parlamento ipocrita
Il voto della Camera non risolve il
problema di fondo. Lo rimanda soltanto a dopo l’estate. In realtà l’acquisto
dei cacciabombardieri va bocciato. Per motivi economici. E per motivi etici. La
mobilitazione continua.
Per Renato
Brunetta, capogruppo Pdl alla Camera dei deputati, «il programma F-35 va
avanti» come previsto, semmai, «impegna il Governo a un passaggio parlamentare
quando verranno fatti ulteriori investimenti». Per alcuni esponenti del Pd
più sensibili alle posizioni del mondo pacifista , invece, «ci si ferma ai
tre cacciabombardieri già acquistati». Il ministro della Difesa Mario
Mauro, dal canto suo, benedice a nome del Governo l’accordo raggiunto dalla
maggioranza, promette di tirare dritto avvertendo che: quegli aerei sono utili
e il loro acquisto, necessario per sostituire i velivoli italiani che verranno
mano a mano dismessi «non risponde all'ottica di una esibizione muscolare», ma
a un'esigenza concreta. «Per amare la pace - puntualizza il ministro dopo la
votazione - bisogna armare la pace: F-35 risponde a questa esigenza».
Insomma, unico testo, ma valutazioni difformi. La mozione approvata a
Montecitorio con 381 sì e 149 no è talmente poco incisiva che permette letture
diverse, addirittura contrapposte. Dire una cosa che si presti ad essere capita
in un modo o nel suo opposto è segno di ipocrisia. Si poteva, si
doveva osare di più. Nel testo finale, quello siglato da Pd e Pdl insieme, con
Scelta civica e con il Gruppo misto – Centro democratico compare effettivamente
quell’aggettivo («ulteriore») che non c’era nella mozione messa a punto dai
soli deputati Pd, mentre è scomparso ogni riferimento alla dura crisi
economica che motivava il colpo di freno voluto da molti deputati del Pd
eletti, val la pena ricordarlo, anche sulla base della promessa che le spese
militari sarebbero state radicalmente ripensate e ridotte.
La politica è l’arte del possibile. E si nutre di compromessi. Dipende
dove si traccia la riga di demarcazione tra quel che può essere accettato e quel
che non si può in coscienza accettare.L’Olanda dovrebbe acquistare 85 F-35 e il
Canada 80. Sensibili alle posizioni dell’opinione pubblica espresse con
nitidezza dai rispettivi Parlamenti, i due Paesi hanno avviato un serio
processo di ripensamento in attesa di valutare la reale portata dei
costi. La Campagna Taglia le ali alle armi, osserva
giustamente che la presa di posizione di Montecitorio rappresenta un «un primo
passo, ma non è sufficiente. Il Parlamento avrebbe potuto decidere la
cancellazione del programma, oppure una sospensione immediata e definita nel
tempo». E avrebbe potuto decidere l’istituzione di una vera Commissione di
indagine. «In questo modo», sottolinea la Campagna, «avrebbe tenuto conto delle
richieste avanzate dalle migliaia di cittadine e cittadini che in questi anni
hanno sostenuto le sue iniziative chiedendo che le scarse risorse a
disposizione venissero impiegate per finanziare la creazione di posti di
lavoro, scuole, asili e servizi sociali. Non è stato così. Un dispositivo come
quello approvato - senza ulteriori dettagli su tempi e procedure - lascia
spazio ad una pausa "estiva" con il rischio di arrivare all'autunno e
riprendere a firmare contratti d'acquisto per l'F-35».
La mobilitazione continua. A favore del drastico taglio si sono fin qui
espressi, tra gli altri, don Luigi Ciotti, padre Alex Zaniotelli, Savino
Pezzotta, Giuliano Pisapia, Roberto Saviano.
di Alberto Chiara e Luciano Scalettari
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