Tutto ebbe inizio con il risultato del referendum costituzionale: “se non vince il sì, vado a casa”.
Poi ci furono le elezioni amministrative
nelle quali il PD, cioè il partito unico di Renzi, non brillò. I sondaggi non
erano così sbagliati, perché il risultato delle amministrative che il
proprietario del PD stabilì non essere un voto sul governo, dimostrarono un
ridimensionamento di tale partito con la perdita di comuni come Torino e Roma.
Poi ci fu il dopo elezioni amministrative (quelle
che non erano un voto sul governo), con il cambiamento del messaggio. Non più:
se non vince il “sì” me ne vado ma: ho sbagliato a personalizzare il voto.
Discutiamo sui contenuti, aggiunse la slide parlante di Renzi: la Boschi.
Ovviamente, nessun legame tra il risultato
del voto amministrativo e il cambiamento del messaggio.
Come, altrettanto ovviamente, non vi sarà
nessun legame tra la legge di stabilità e il voto degli italiani al referendum.
Vale a dire: Renzi non farà approvare dal Parlamento la legge di Stabilità
prima della data del voto al Referendum, né metterà nelle legge di Stabilità qualche
“mancetta” elettorale per “convincere” gli italiani a votare “sì” al referendum
approvando così la riforma Renzi-Boschi.
Perché Renzi è onesto e, soprattutto, non
gli piace vincere facile. E’ convinto della qualità della riforma voluta e
riuscirà, parlando di contenuti, ad ottenere il consenso della maggioranza dei
votanti senza ricorrere a “trucchetti” elettorali. Quelli sono roba da prima e
seconda Repubblica, quelle da rottamare…
Ovviamente, gli italiani sono tutti
scemi…non è vero Renzi?
Comunque, qualora dovesse succedere che
nonostante tutti gli “sforzi” fatti da Renzi, Boschi e Verdini, la maggioranza
dei votanti al referendum dicesse “No”, il presidente del consiglio non si
dimetterà.
Tirano un sospiro di sollievo i direttori
dei tg RAI, i conduttori di talk o programmi di intrattenimento con inserti di
politica a suppporto del premier - Rai
e/o Mediaset – che siano e la maggior parte della stampa quotidiana, ad
iniziare dal quotidiano renziano la RepubblicaStampa. Sì, perché se vi fosse
sfuggito, la Repubblica e la Stampa hanno il medesimo padrone. E il Corriere
della Sera non si mette certo di traverso a Renzi. Sapere che lui non si
dimetterà consentirà all’”informazione” di cui sopra di lavorare più
serenamente.
Nel vero senso della parola, non nel senso di Renzi che significa: ti sto per inculare e prendermi la tua poltrona.
Nel vero senso della parola, non nel senso di Renzi che significa: ti sto per inculare e prendermi la tua poltrona.
Detto quanto sopra, dovessi passare qualche
notte insonne, mi rileggerò la Costituzione così come in vigore ante riforma
Renzi-Boschi-Verdini e leggerò il testo riformato dal trio.
Perché per quanto consideri Renzi un
fanfarone pericoloso, non sarà questa mia valutazione a incidere sulla mia
scelta di voto. La Costituzione Italiana è troppo importante per lasciarsi
“guidare” da visioni di parte, pro o contro Renzi.
E’ una questione di serietà. Qualità che
non hanno coloro che vogliono “condizionare” il voto con balle, manipolazioni
e………….mancette varie.
sbagliero'.... ma io continuo a confidare nella capacita' che abbiamo noi, gente normale, di riconoscere i cialtroni: e, per dirla alla Padre Cristoforo:"giorno verrà'"....
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