giovedì 8 settembre 2016

Renzi e il Referendum sulla riforma costituzionale: la personalizzazione, la spersonalizzazione, la mancetta….




Tutto ebbe inizio con il risultato del referendum costituzionale: “se non vince il sì, vado a casa”.
Poi ci furono le elezioni amministrative nelle quali il PD, cioè il partito unico di Renzi, non brillò. I sondaggi non erano così sbagliati, perché il risultato delle amministrative che il proprietario del PD stabilì non essere un voto sul governo, dimostrarono un ridimensionamento di tale partito con la perdita di comuni come Torino e Roma.

Poi ci fu il dopo elezioni amministrative (quelle che non erano un voto sul governo), con il cambiamento del messaggio. Non più: se non vince il “sì” me ne vado ma: ho sbagliato a personalizzare il voto. Discutiamo sui contenuti, aggiunse la slide parlante di Renzi: la Boschi.

Ovviamente, nessun legame tra il risultato del voto amministrativo e il cambiamento del messaggio.
Come, altrettanto ovviamente, non vi sarà nessun legame tra la legge di stabilità e il voto degli italiani al referendum. Vale a dire: Renzi non farà approvare dal Parlamento la legge di Stabilità prima della data del voto al Referendum, né metterà nelle legge di Stabilità qualche “mancetta” elettorale per “convincere” gli italiani a votare “sì” al referendum approvando così la riforma Renzi-Boschi.
Perché Renzi è onesto e, soprattutto, non gli piace vincere facile. E’ convinto della qualità della riforma voluta e riuscirà, parlando di contenuti, ad ottenere il consenso della maggioranza dei votanti senza ricorrere a “trucchetti” elettorali. Quelli sono roba da prima e seconda Repubblica, quelle da rottamare…

Ovviamente, gli italiani sono tutti scemi…non è vero Renzi?

Comunque, qualora dovesse succedere che nonostante tutti gli “sforzi” fatti da Renzi, Boschi e Verdini, la maggioranza dei votanti al referendum dicesse “No”, il presidente del consiglio non si dimetterà.
Tirano un sospiro di sollievo i direttori dei tg RAI, i conduttori di talk o programmi di intrattenimento con inserti di politica a suppporto del premier  - Rai e/o Mediaset – che siano e la maggior parte della stampa quotidiana, ad iniziare dal quotidiano renziano la RepubblicaStampa. Sì, perché se vi fosse sfuggito, la Repubblica e la Stampa hanno il medesimo padrone. E il Corriere della Sera non si mette certo di traverso a Renzi. Sapere che lui non si dimetterà consentirà all’”informazione” di cui sopra di lavorare più serenamente.
Nel vero senso della parola, non nel senso di Renzi che significa: ti sto per inculare e prendermi la tua poltrona.

Detto quanto sopra, dovessi passare qualche notte insonne, mi rileggerò la Costituzione così come in vigore ante riforma Renzi-Boschi-Verdini e leggerò il testo riformato dal trio.
Perché per quanto consideri Renzi un fanfarone pericoloso, non sarà questa mia valutazione a incidere sulla mia scelta di voto. La Costituzione Italiana è troppo importante per lasciarsi “guidare” da visioni di parte, pro o contro Renzi.
E’ una questione di serietà. Qualità che non hanno coloro che vogliono “condizionare” il voto con balle, manipolazioni e………….mancette varie.

1 commento:

  1. sbagliero'.... ma io continuo a confidare nella capacita' che abbiamo noi, gente normale, di riconoscere i cialtroni: e, per dirla alla Padre Cristoforo:"giorno verrà'"....

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