da: Lettera 43
Le
Smart tv 'rubano' i dati personali
I
televisori di ultima generazione registrano i telespettatori. Al servizio di
multinazionali e hacker
di Gabriele
Lippi
Ci sono poche cose rilassanti come una
serata passata seduti sul divano, in dolce compagnia, con i piedi allungati sul
puff e una bottiglia di birra in mano, a guardare un bel film sulla propria
Smart tv di ultima generazione. In perfetta privacy. O quasi.
Sì, perché gli scenari dipinti da Orwell in
1984 sembrano diventati realtà secondo la denuncia di Jason Huntley, un 45enne
inglese che, quando ha visto un po' troppi spot 'su misura', ha cominciato a
sospettare che il proprio schermo a cristalli liquidi lo spiasse.
FINALITÀ COMMERCIALI. Il suo Lg da 480 euro
sapeva tutto di lui: cosa mangiava, cosa beveva, come si vestiva, quali canali,
quali show, quali film guardava. Girava le informazioni alla casa madre, che le
girava ai suoi partner commerciali.
Jason, che vive a pochi chilometri da Hull,
nello Yorkshire, e di mestiere fa il consulente informatico, non ha avuto
difficoltà a scoprire che qualcosa non quadrava, così ha iniziato a indagare.
Col suo pc ha creato un ponte tra il
televisore e il server internet a cui era collegato, scoprendo il gran flusso
di dati carpiti dal dispositivo. Ha provato anche a cambiare le impostazioni
dell'apparecchio, alzando al massimo il livello della privacy. Ma la
trasmissione delle informazioni che lo riguardavano è continuata.
LE SCUSE DELLA LG. Davanti all'evidenza
anche la Lg ha dovuto chiedere scusa e promettere di porre prontamente rimedio.
«La privacy dei nostri clienti è una priorità», hanno fatto sapere
dall'azienda. Intanto, dal sito del marchio, è già sparito il video
promozionale sugli spot mirati.
Una contromisura tardiva e di facciata che
non può risparmiare alla Lg la più che probabile indagine dell'autorità garante
della Privacy.
Dispositivi
a portata di hacker
Ma la vicenda ha aspetti ancora più preoccupanti.
Le Smart tv sono estremamente vulnerabili agli attacchi degli hacker.
Sofisticate come dei pc, collegate alla Rete, ma quasi del tutto sprovviste di
software antivirus, spyware, e firewall. Insomma, per un pirata informatico con
un minimo di conoscenze potrebbe essere un gioco da ragazzi entrare
virtualmente nelle case dei telespettatori.
CONTROLLABILE IN REMOTO. A confermarlo è
stato Luigi Auriemma, un esperto maltese di sicurezza informatica che è
riuscito a entrare nel sistema di un televisore e comandarlo in remoto,
accendendolo e spegnendolo, e ottenendo l'accesso ai dati sulle abitudini dei
loro proprietari.
«Se fossi stato un criminale», ha detto
Auriemma, «avrei anche potuto ottenere gli estremi della carta di credito
utilizzata per l'acquisto di prodotti attraverso la Smart tv».
LE WEBCAM DIVENTANO UN PERICOLO. Altri
esperti hanno dimostrato come, in presenza di una webcam collegata al
televisore, l'hacker potrebbe anche vedere e filmare i momenti di intimità sul
divano. Con l'apparecchio acceso, spento o in stand by.
Uno scenario reso ancora più preoccupante
dall'enorme e rapida diffusione di queste televisioni, destinate a invadere
oltre metà delle abitazioni britanniche entro il 2016, mentre in Italia sono
già 4,3 milioni. Come avere una spia nel salotto, e trasformare il proprio
appartamento nella casa di un inquietante Grande fratello.
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