da: la Repubblica
Berlusconi,
procura smonta teste chiave per revisione: Appleby sapeva dal 2007
Il Cavaliere aveva annunciato una nuova
deposizione della socia di Frank Agrama, spiegando che era sempre rimasta
all'oscuro dell'indagine, ma dagli atti dell'inchiesta risulta che il suo
coinvolgimento risale a diversi anni fa
E' Dominique Appleby la testimone che,
secondo quanto dichiarato oggi da Silvio Berlusconi, potrebbe riaprire il
processo Mediaset attraverso un'istanza di revisione alla Cassazione basate su
tre interrogatori da lei resi sulle operazioni di Frank Agrama. Dal suo profilo
su Linkedin, risulta che Appleby attualmente lavora presso la società Norman
Alex nel ramo 'selezione e ricerca del personale' a Monaco. In precedenza, dal
settembre 1989 all'agosto del 1996 è stata
presidente della Harmony Gold Real Estate Finance, Harmony Gold Film
Finance, Harmony Gold Finance, società dove ha lavorato con Frank Agrama e si è
occupata di compravendita dei diritti cinematografici.
La procura di Milano è convinta però che il
presunto asso nella manica annunciato oggi dal Cavaliere sia in realtà solo un
bluff. La Appleby, fanno
sapere ambienti giudiziari del capoluogo lombardo, era
infatti a conoscenza nel 2007 dell'esistenza di un'inchiesta milanese su Frank
Agrama, come risulta da un carteggio tra la procura di Milano e la magistratura
svizzera in relazione ad una rogatoria. Circostanze che sembrerebbero
contraddire quanto dichiarato oggi da Berlusconi. Per l'ex presidente del
consiglio, Appleby avrebbe infatti avuto uno 'shock' nell'apprendere a giugno
2013 "che Agrama e Berlusconi erano stati incriminati in un caso
giudiziario in corso d'indagine in Italia".
Un conto da quattro milioni 292 mila
dollari intestato a Frank Agrama, ritenuto il socio occulto di Silvio
Berlusconi, e a Dominique Appleby-O'Reilly, figura inoltre negli atti
dell'inchiesta Mediaset che ha portato alla condanna definitiva del Cavaliere
per frode fiscale. Di questa somma di denaro si parla nella consulenza KPMG che
ha dato corpo all'accusa coordinata dal pm Fabio De Pasquale. Secondo la
procura, questo importo di denaro è stato erogato in nero dalle società
Wiltshire Trading e Harmony Gold tra il 1995 e il 1997 a favore del conto
numero 694.463 denominato 'Ragtime' e poi 'Gander' acceso presso la Ubs di
Lugano, cointestato ad Agrama ed a Dominique O'Reilly.
Il carteggio tra il pm di Milano Fabio De
Pasquale e i magistrati di Berna è datato 28 febbraio 2007 e si riferisce ad
una rogatoria "complementare" del 2005. Nella missiva De Pasquale
ricorda che il "Tribunale Federale" ha "respinto in data 16
febbraio 2007 il ricorso interposto da Frank Agrama e Dominique
O'Reilly-Appleby, tramite l'avvocato Luca Marcellini" nell'ambito della
rogatoria. Dunque, da questo documento, uno degli atti del processo che si è
concluso con la condanna definitiva del Cavaliere, si evince che Appleby già
sei anni fa sapeva dell'inchiesta in corso.
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