da: Lettera 43
Peppa
Pig, un successo da record
Piace
ai bambini. È diventato un successo mediatico mondiale. Intorno al maialino
rosa un business da 300 milioni di euro. Fra cartone animato, libri e gadget
dedicati. Le ragioni del boom.
di Alessandro
Buttitta
Si rotola nel fango, ride quasi sempre, ha
un naso che sembra un phon e vale più di 300 milioni di euro. Il suo nome è
Peppa Pig ed è la maialina più famosa della televisione: esiste da 10 anni nel
Regno Unito, ma in Italia - come negli altri Paesi - in pochi anni è diventata
un vero e proprio cult.
Le sue avventure su Rai Yo Yo vengono seguite
da un bambino su due con ascolti record (si son toccati i 600 mila
telespettatori, numeri che fanno impallidire canali come Italia 1 e RaiDue).
Una certezza incrollabile nei palinsesti del canale Rai che dal 2008 trasmette
la serie con grandissimo successo, trovando il boom solamente negli ultimi
anni, merito di una programmazione che ne ha valorizzato il potenziale nella
fascia tra le 20.00 e le 21.00.
IMPARARE ANCHE L'INGLESE. Addirittura da
gennao arrivano anche le puntate della sesta serie, con 26 episodi in italiano,
in versione mista e solo in inglese: un modo per avvicinare - facilmente -
anche i più piccoli alla lingua straniera.
UN FENOMENO MONDIALE. Peppa Pig è un
fenomeno di portata mondiale. La serie sulle allegre vicende di questa maialina
si è trasformata nel giro di poco tempo in una miniera d’oro per i suoi autori,
gli inglesi Neville Astley, Mark Baker e Phil Davies.
Roba che alla Bbc si mangiano ancora le
mani per non aver dato credito al personaggio più famoso per i bambini negli
ultimi anni. Infatti il primo canale inglese rifiutò l’idea, lasciando scappare
Peppa Pig verso Channel 5 nel 2004.
Da lì in poi, con una sceneggiatura tanto
semplice quanto efficace e disegni elementari pieni di colori, sono arrivati
208 episodi che sono stati venduti in più di 180 Paesi. Merito anche della
distribuzione effettuata da E1, società che sta dietro a operazioni commerciali
a più zeri nel mondo cinematografico (Twilight su tutti).
IL TATUAGGIO SUL BRACCIO DI GILARDINO.
Peppa Pig è così diventato irrinunciabile nella vita di moltissime famiglie
italiane. Basti pensare che Alberto Gilardino, centravanti del Genoa e della
Nazionale italiana, ha deciso di tatuarsi sul braccio proprio la maialina più
famosa al mondo per ricordare le serate trascorse davanti al televisore con le
sue figlie. Un esempio curioso che fa capire quanto sia diffusa la moda di
Peppa Pig nel nostro paese. Per capirlo si potrebbe anche andare su YouTube e
vedere il successo degli episodi in Rete (primo su tutti quello dal titolo Il piccolo
Alex con qasi 7 milioni di clic. O addirittura i numerosi video con le parodie
della serie targata Channel 5.
Dialogi
semplici e lineare. E abolizione del tridimensionale
Ma qual è la chiave del successo di Peppa
Pig nel mondo? Se lo chiedono in tanti, persino il Financial Times che al
fenomeno ha dedicato persino un’inchiesta. Secondo molti sociologi e
psicologici dell’infanzia, il motivo principale per cui i bambini vanno pazzi
per questa maialina, che vive spensierata con la sua famiglia e coi suoi amici,
sta nel fatto che la serie è altamente rassicurante.
I dialoghi sono semplici, estremamente
chiari e lineari. Inoltre, in un’epoca dove regna il tridimensionale, i disegni
bidimensionali di Peppa Pig trasmettono grande sicurezza, sono facilmente interpretabili
dai bambini che riescono con immediatezza a decifrare il contesto in cui si
inseriscono le storie della protagonista.
COME ATTIRARE I PIÙ PICCOLI. Infine i
colori accesi trasmettono allegria ai piccoli telespettatori che riescono a
divertirsi con poco: basta qualche grugnito dei maialini, qualche rotolata
collettiva nel fango e scappano le risate. E poi non c’è solo Peppa Pig: ci
sono papà e mamma Pig, il fratellino George e tanti amici simpatici come Pedro
Pony, Rebecca Coniglio, Danny Cane ed Emily Elefante. Una combriccola niente
male che in cinque minuti (la durata di ogni episodio) tiene incollati allo
schermo un sacco di bambini.
UN BUSINESS DA CAPOGIRO. Peppa Pig non fa
felice solo i bambini, ma anche gli autori e i produttori. Il business
alimentato è infatti da capogiro: dal 2010 a oggi nel Regno Unito ogni anno la
maialina ha generato un indotto di 300 milioni di euro (circa 250 milioni di
sterline), ovviamente non solo alla vendita dei diritti della serie all’estero.
Sono nate tante iniziative di merchandising (dagli zaini per la scuola ai
cappellini, dalle t-shirt alle suonerie per cellulari) che hanno avuto una
straordinaria presa sui bambini e non solo. Nel 2011 in Inghilterra,
precisamente nel Paultons Park (Hampshire), è nato anche un parco a tema, il
Peppa Pig World, che attira tantissimi visitatori ogni giorno.
MERCHANDISING ED EVENTI A TEMA. In Italia
invece intorno a Peppa Pig si genera un giro d’affari che si aggira intorno ai
100 milioni di euro tra merchandising, libri (edizioni Giunti), giocattoli e
eventi a tema. Qualche mese fa alla Notte rosa di Riccione a vedere il pupazzo
animato della maialina più famosa della tv (Babe e I tre porcellini sono oramai
un lontano ricordo) sono andate più di 15 mila persone.
D’altronde è da tantissimo tempo che i
cartoni animati, in particolar modo quelli dedicati ai bambini, sono la vera
anima del business televisivo grazie alla capacità di trovare altre strade
oltre il piccolo schermo. Hello Kitty fattura nel mondo quasi 1 miliardo di dollari,
Teletubbies e Spongebob sono abbondantemente sopra i 500 milioni. Senza contare
tutti il mondo Disney e Dreamworks.
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