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Affari e Finanza
Oltre il giardino
di Alberto Statera
Neocatecumenali,
Legionari di Cristo, Focolari, Comunione e Liberazione, Opus Dei, Rinnovamento
nello Spirito Santo e Comunità di Sant'Egidio. Sono sette le grandi 'sette' che
assediano Papa Francesco nella sua operazione 'perestrojka', dopo gli scandali
che hanno investito la Chiesa e condotto alle dimissioni il suo predecessore
Benedetto XVI. Lo Ior, la finanza illegale, le cricche degli appalti, la
pedofilia, la lobby gay in Vaticano. Non c'è ormai giorno che il Papa ex
gesuita non lanci un anatema di condanna della corruzione dentro e fuori dalla
Chiesa, la cui missione non può essere la lotta per il potere tra cardinali,
alti prelati e movimenti laicali. I quali, valorizzati oltremisura da Giovanni
Paolo II, hanno partecipato attivamente negli ultimi anni alla guerra per bande
in Vaticano, in un intreccio tra religione, politica e affari. Una topografia
delle sette 'sette', che spesso in nome della religione hanno perseguito
interessi e potere, è stata disegnata da Carlotta Zavattiero, che manda in libreria
(Chiarelettere) 'Le Lobby del Vaticano-I
gruppi integralisti che frenano la rivoluzione di Papa Francesco'.
L'autrice al termine 'setta' preferisce il termine lobby,
precisando tuttavia
che i tratti che distinguono un gruppo settario sono, tra l'altro,il culto del
leader-fondatore, la chiusura nei confronti dell'esterno, l'uso di un gergo
comune. Tratti che appartengono a quasi tutti i movimenti laicali e ai loro
leader carismatici: da Chiara Lubich, fondatrice dei Focolari, a Kiko Arguello
e Carmen Hernandez, fondatori del Cammino neocatecumenale, da Salvatore
Martinez presidente del Rinnovamento nello Spirito santo ad Andrea Riccardi,
fondatore della Comunità di Sant'Egidio. Tutti laici. Religiosi erano invece i
fondatori di Opus Dei, Comunione e Liberazione e Legionari di Cristo: Josemaria
Escrivà de Balaguer, Luigi Giussani e Marcial Maciel Degollado. Quest'ultimo fu
condannato prima della morte dalla Congregazione per la dottrina della fede per
gli atti di pedofilia compiuti sui seminaristi della sua organizzazione, mentre
Escrivà de Balaguer è stato canonizzato. Ma l'Opus Dei è il movimento laicale
che attraverso i suoi adepti e soprannumerari è più presente in quella finanza
corrotta che Papa Francesco condanna come nemica della Chiesa dei poveri. Ben
note sono poi le gesta di Comunione e Liberazione (e del suo braccio economico
Compagnia delle Opere) coinvolta negli ultimi dieci anni in un impressionante
numero di inchieste giudiziarie per malversazioni che sono diventate sistema,
non solo in Lombardia sotto il regno di Roberto Formigoni, ma in ogni parte
d'Italia. Ciò non è bastato a evitare la presenza ciellina in ruoli chiave nel
governo di Enrico Letta. Ministri ciellini come Maurizio Lupi e Mario Mauro
sovrintendono rispettivamente ad appetitosi appalti pubblici cui è interessata
la Compagnia delle Opere e a commesse militari miliardarie per la Finmeccanica,
dove Cl si era già ampiamente insinuata. Si annuncia dunque assai dura la vita
di Papa Francesco nella sua opera moralizzatrice, circondato da movimenti
ecclesiali lobbistici, il cui scopo non è quello di riempire le chiese, ma di
occupare gli spazi di potere.
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