da: la
Repubblica
Si capisce che Renzi e
i suoi vogliano e debbano piacere anche a un elettorato post-ideologico, magari
ex moderato. Ma se non vogliono spaventare troppo l’elettorato di sinistra
“classico” (parecchi milioni di voti, magari usati, ma ancora in corso),
evitino di fare come la senatrice umbra Nadia Ginetti, che esprime ammirazione
per la signora Thatcher lodandone «la capacità di decisione, perché la politica
è decisione».
Thatcher è stata, né
più né meno, una affamatrice del popolo. Lo è stata in senso concreto,
letterale: ha messo sul lastrico centinaia di migliaia di famiglie di
lavoratori. Era nemica della povera gente, amica dei ricchi e di un figuro come
Pinochet. La capacità di decisione, in sé e per sé, non significa un fico
secco. Hanno deciso un sacco di cose anche Hitler e Pol Pot. Non sono i modi
che contano, in politica, è la sostanza di quello che si decide. Si sorrise
parecchio di Veltroni quando nel cosiddetto “pantheon” della sinistra ammise
una compagnia un po’ troppo assortita. Ma non si sarebbe mai sognato di
ficcarci una come Thatcher. Dia una regolata ai suoi, Renzi: troppo entusiasmo
rischia di far dire corbellerie.
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