giovedì 13 dicembre 2018

Strage discoteca di Corinaldo: “I nostri figli come galline da spennare”


Condivido e sottoscrivo parola per parola.



da: http://www.famigliacristiana.it/

I nostri figli come galline da spennare
Il cantante Sfera Ebbasta avrebbe dovuto cantare in due posti diversi alla stessa ora. Era scontato che uno dei due pubblici avrebbe dovuto aspettare tre ore l'arrivo del rapper. E' ora che i genitori dicano basta a questo sfruttamento.
di Alberto Pellai

Vorrei fare una seconda riflessione, molto concreta, sempre finalizzata a mettere in crisi l’avidità con cui si fa “denaro” sul mondo di desideri dei nostri figli, incuranti dei loro bisogni e della loro buona fede.
L’artista che doveva esibirsi alla discoteca Lanterna Azzurra, nella stessa sera doveva esibirsi anche alla discoteca Altromondo Studios di Rimini.
Orario della performance di Rimini? Ore 22.00, così almeno viene dichiarato sul sito del locale.
Orario della performance dell’artista a Corinaldo? Ore 22.05, così almeno viene dichiarato sul sito che prevendeva i biglietti dell’evento e si trova stampato anche sui biglietti che davano accesso all’evento.
Ovvero: nella stessa sera, il giovane trapper ha due concerti in contemporanea. I genitori che a Corinaldo hanno accompagnato o dato il permesso affinchè i loro figli partecipassero a quell’evento, probabilmente hanno dato l’accordo per un evento di cui sapevano che l’inizio era intorno alle 22.00.
Leggendo quello che riporta Il Resto del Carlino nella sua sezione di cronaca, ci si rende conto invece che alle 22.00 l’Artista non aveva cominciato nemmeno il suo evento a Rimini, che in realtà ha avuto l’avvio solo molto più tardi per poi chiudersi, dopo sole 5 canzoni, intorno a mezzanotte e mezza perché lui doveva spostarsi a Corinaldo. Tra Rimini e Corinaldo, Google Maps dice che esiste una distanza di 72 chilometri percorribili in circa 53 minuti. Insomma, un concerto che doveva iniziare alle 22.05, se tutto va bene, ha inizio più di tre ore dopo.

Presumo che molti genitori di giovanissimi che erano lì (parlo dei 13enni, 14enni) non avrebbero dato lo stesso permesso se avessero saputo che quel biglietto (costo 30 euro) serviva per andare ad un concerto che sarebbe iniziato dopo l’una di notte.
Ora, gestori, organizzatori, management dell’artista e lo stesso artista, sapevano del doppio impegno di quella serata. Gli acquirenti dei biglietti non lo sapevano. E guarda caso in quelle tre ore in cui l’artista avrebbe dovuto effettuare il suo concerto a Corinaldo, presumibilmente concluderlo e tornare al suo albergo, nella discoteca che lo doveva ospitare sono successe molte cose.
In quelle tre ore, infatti, le cronache affermano che sono stati staccati più di 500 biglietti oltre a quelli che già erano stati venduti in prevendita (dato che attingo dai giornali e di cui non posso confermare la veridicità).
In quelle tre ore, centinaia di ragazzi si trovano accalcati in un locale che non li può contenere tutti, probabilmente (presumo, io non ero lì) consumando bevande, anche alcoliche (che ai minori sono vietate) che rendono più facile disinibire comportamenti pericolosi o stupidi come quello di spruzzare uno spray urticante.
In quelle tre ore purtroppo sono morte 6 persone e ne sono rimaste ferite decine, alcune in modo grave.
Le cronache raccontano che nelle stesse ore, l’artista sia atterrato con jet privato all’aeroporto di Rimini, abbia festeggiato alla grande il suo compleanno, presentandosi così in grande ritardo sia al primo appuntamento (quello dell’Altromondo Studios di Rimini) e non arrivando al secondo, perché la strage successa lo ha preceduto.

Se tutto fosse andato bene, questo modo di gestire le serate dei nostri figli avrebbe fatto guadagnare palate di denaro a poche fortunatissime persone, senza rispettare i termini e le informazioni stampate su un biglietto, che, per quanto ne so, funziona come un contratto tra chi lo vende e chi lo acquista. E che, a quanto dimostrano i fatti, è invece solo un’occasione per sfruttare nella stessa serata due eventi, due pubblici, due possibilità di fare bottino.
Purtroppo, tutto è andato male.
Quando noi genitori a voi che guardate i nostri figli come “galline da spennare” diciamo adesso basta, stiamo proprio dicendo questo: adesso basta. Per esempio, non tollereremo più che un concerto che deve cominciare alle 22.05 possa cominciare con più di tre ore di ritardo per permettervi di guadagnare il doppio, sfruttando la buona fede di un adolescente che ha scelto un certo personaggio come idolo. E chiedo alle autorità di verificare se questa cosa non rappresenti di per sé un reato. Perché perfino le linee aeree, se fanno più di 3 ore di ritardo per loro responsabilità, hanno molti oneri di cui farsi carico con gli acquirenti dei biglietti abbinati al volo ritardatario.
Se ai ragazzi dobbiamo insegnare il rispetto delle regole, cominciamo a testimoniarle.

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