lunedì 30 novembre 2020

La “svolta” di Luigi Di Maio

 


Il Foglio lo ha titolato: “L'offerta di Di Maio. Dieci punti per una svolta”. Sottotitolo: “E’ ora di costruire un progetto più ampio superando gli steccati ideologici”. Giustizia, Ue, lavoro. Il ministro degli Esteri anticipa al Foglio un piano trasversale per l’Italia del futuro. Questo il link per leggere il docu-pensiero programmatico dell’”ex fidanzata politica” di Matteo Salvini.

Ho letto il documento. Si tratta di “linee generali” con qualche inglesismo qua e là. Documenti di questo tipo compaiono periodicamente stilati da qualche politico o…da qualche “collaboratore” magari sottopagato.

La mia opinione su Luigi Di Maio ai tempi del governo giallo-verde sta in alcuni post. In sintesi, pensavo che Di Maio fosse un leghista mancato, sempre attaccato al sedere di Salvini. Ma poi è arrivato il governo Conte 2 che in fase iniziale il Di Maio aveva osteggiato, tant’è che intervenne Grillo: si deve fare il governo con il PD. 

Come talvolta succede i matrimoni non d’amore riservano più soddisfazioni di quelli tra innamorati. Con il governo Conte 2, il Di Maio è stato baciato da un colpo di culo. Gli è capitato il ministero degli Esteri. La Farnesina è fatta di professionisti. Come dire: gli hanno messo l’impalcatura intorno per evitare di cadere nel vuoto. Cioè, di fare e dire cazzate che avrebbero ripercussioni internazionali.

Mentre i professionisti lavorano, Luigi Di Maio decide nel tempo libero di impegnarsi in due attività. La prima è quella di rilanciarsi come leader del M5S. Lui ritiene di avere il merito

totale del risultato del M5S il 4 marzo 2018, mentre - secondo consolidata prassi politica - non ritiene di aver nessuna responsabilità sulla discesa che, secondo i sondaggi, starebbe colpendo da mesi il Movimento.

L’altra attività in cui si sta dilettando Di Maio è quella che già pratica da tempo: utilizzatore seriale di Google e Wikipedia. Non è il solo politico che li utilizza in maniera continuativa. Mezza classe politica non esisterebbe se non ci fossero il motore di ricerca e l’enciclopedia digitale.

Nel leggere il documento che il Foglio ha pubblicato mi chiedevo: da quale sito l’ha preso? Ha fatto un cut e paste di qualche testo? Oppure…parte del contenuto spiega perché qualche tempo fa si è incontrato con Draghi. Per essere uno che non ha mai lavorato in vita sua (nell’azienda del padre presenziava visto che non si è accorto che c’erano lavoratori in nero), il documento è ben scritto e contiene alcune riflessioni logiche che denotano una conoscenza seppure macro di alcuni temi. Per dirla come la dicevano un tempo gli insegnanti, caro Di Maio: non mi pare farina del tuo sacco.

Il documento è stato letto anche da Brunetta che è stato colto da folgorazione su Di Maio definendolo un leader.  

Io, invece, non ho ancora cambiato idea su Di Maio. Non credo che da leghista mancato, sempre attaccato al sedere di Salvini che lo sovrastava dovunque, comunque, sia maturato in senso politico, tattico e strategico. Penso che sia a una svolta: è passato dallo stare attaccato al culo ad avere dei colpi di culo. Se il governo durerà abbastanza per partorire uno straccetto di progetto per il Recovery Fund, avrà modo di imparare dai professionisti della Farnesina, continuerà a stressare Google e Wikipedia e….riprenderà un posto di primo piano nel M5S.

Come storia politica insegna, ci sono politici che hanno il vento in poppa e poi cadono. A volte improvvisamente, inaspettatamente. L’augurio che faccio Di Maio è che abbia imparato dall’oroscopo di Matteo Salvini. Aveva il vento in poppa ma…le stelle sono girate..

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