da: Il Fatto Quotidiano
Favia: "Casaleggio mi faceva terra bruciata attorno, diceva che andavo nel Pd"
di Emiliano
Liuzzi
“E’ da un anno e mezzo che con Casaleggio
non parlavo. Più persone che avevano a che fare sia con lui che con me, persone
delle quali mi fido, mi raccontavano, che secondo lui ero in procinto di
passare con Pd. Se con Grillo ne parlavo? Certo, ma lui cercava di
tranquillizzarmi. Lo giustificava sul piano caratteriale. Con Casaleggio no,
era impossibile per me parlarci. E da tempo. Ho provato senza successo.
Paradossalmente ci siamo sentiti il giorno della messa in onda di Piazzapulita,
prima della bufera”.
E’ un Giovanni Favia più sereno, quello che
concede in esclusiva la prima intervista al fattoquotidiano.it dopo giorni di
silenzio. Sereno e determinato: “Nel Movimento c’è un problema di democrazia,
Casaleggio ha giocato una brutta partita contro di me, ma io non me ne vado. E
non mi cacceranno. Ho sacrificato 5 anni della mia vita e resto sulla luna”.
Partiamo
dalla fine: l’intervista a Piazzapulita. Lei accusa Casaleggio e denuncia
infiltrati e liste controllate, seppur fuori onda. Ascolta la trasmissione e
cosa fa?
“In preda al panico, in uno stato precario,
mando un messaggio a Beppe Grillo. Provo a contattarlo. La mia paura era aver
creato un danno al Movimento”.
Nessuna
risposta?
“No”.
E
Casaleggio?
“Stesso messaggio inviato anche a lui.
Niente”.
Rimprovera
Grillo e Casaleggio per questo?
“Posso dire che se non avessero alzato un
muro immediatamente avremmo evitato le strumentalizzazioni”.
I
suoi problemi con Casaleggio non nascono però dopo la trasmissione?
“No. E’ da un anno e mezzo che non ci
parliamo. Lui andava dicendo di un mio imminente salto nel Pd. Che quella era
la mia ambizione. Niente di più falso. Ma cercava di farmi terra bruciata
attorno. Per me era impossibile parlarci. Dopo un break lunghissimo di mesi
paradossalmente ci eravamo parlati la sera stessa della trasmissione, poco
prima della messa in onda”.
Dunque
Casaleggio aveva sentore che a Piazzapulita sarebbe uscita una sua intervista
fuorionda?
“Non lo so”.
Dopo
quella trasmissione gente che stava dalla sua parte è sparita?
“Magari fossero spariti”.
Cioè?
“Sapevano benissimo come la pensavo, molti
la pensavano come me mo0lto tempo prima di quelle frasi estrapolate da un
contesto più ampio, ma all’improvviso si sono messi a fare i moralizzatori.
Contro di me”.
Si
riferisce a Davide Bono?
“Non entro in questioni personali. Non è
nel mio stile”.
Il
suo futuro è nel Movimento 5 stelle?
“Nel Movimento 5 stelle c’è il mio
presente. E comunque bisogna distinguere i due piani, quello di consigliere regionale
e quello di attivista. E dopo il Movimento 5 stelle c’è solo il Movimento 5
stelle”.
Potrebbe
dimettersi?
“Io mi dimetto ogni sei mesi, sono un
Co.co.pro., ho un contratto a progetto. Decidono i miei elettori in quella
verifica. Come hanno sempre fatto”.
Grillo
e Casaleggio potrebbero fare con lei quello che hanno fatto con Tavolazzi?
“Non penso”.
E’
lei che ha cercato di far rientrare Tavolazzi come direttore generale del
Comune a Parma: uscito dalla porta, sarebbe rientrato dalla finestra.
“E’ falso e bugiardo, questo. Può dirlo
bene il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti. Io sono stato avvisato a
proposta fatta. Ma credo che potesse essere di grande aiuto”.
Chi
fece fuori Tavolazzi? Sempre Casaleggio?
“Penso di sì. Le dinamiche però non furono
mai chiarite”.
Ma
di affrontare l’argomento con Grillo non ha mai pensato?
“Beppe sapeva tutto rispetto alle mie
difficoltà di rapporti con Casaleggio e rispetto ai miei dubbi sul Movimento.
Che poi riguardano le scelte, la democrazia partecipata da parte della base”.
E
Grillo giustificava l’atteggiamento di Casaleggio?
“Minimizzava. Diceva che era il suo modo di
parlare, spesso usava espressioni forti. Ma diceva che è il suo modo di
affrontare le cose”.
Casaleggio
è una persona onesta?
“Sì. Poi io mi fido di Beppe, se lo ha
scelto vuol dire che su questo non ha dubbi”.
Casaleggio
potrebbe diventare un problema per il Movimento 5 stelle?
“Lo è già un problema. Io non discuto la
persona, ma metodo gestionale”.
Che
ruolo ha Casaleggio nel Movimento?
“Pianifica e gestisce. Non entra nel merito
delle liste locali, quello no. Ma decide a 360 gradi, la linea politica, il
blog, i messaggi da lanciare, la struttura dei messaggi. E’ persona capace. Ma
ricopre un ruolo perché all’interno c’è una lacuna in merito alla democrazia
reale attraverso internet”.
Dice
anche a Grillo cosa dire durante gli show-comizio?
“Sì, molte cose le pianificano insieme,
Grillo saprebbe improvvisare benissimo, ma ci sono messaggi che vengono
ripetuti molte volte”.
Lei
nell’intervista ha parlato di infiltrati e decisione dall’alto delle liste.
“Quella è stata una mia forzatura. Non
parlavo di problemi locali, ma del futuro del Movimento in vista delle elezioni
nazionali. A livello locale c’è il più alto livello di democrazia, perché noi
ascoltiamo la gente sul territorio, riusciamo a interagire coi nostri elettori.
A livello nazionale, come architettura logica, ci sono degli errori. Il primo è
quello di non aver rinnovato la piattaforma internet e non aver dato, in vista
delle elezioni nazionali, la possibilità alla nostra gente di scegliere i
candidati”.
E’
vero che il suo problema sono i due mandati? Cioè, terminato il suo lavoro in
Regione non può candidarsi perché ha già fatto il consigliere comunale. Lei è
un ambizioso, dicono.
“Rispondo coi fatti. Sono in Regione, resto
in Regione. Non andrò in Parlamento, non vorrei andarci. Il mio rapporto è col
territorio. I complottisti rimarranno delusi”.
Non
ha problemi di poltrone, come fa capire Casaleggio?
“Ho già la mia poltrona. Fossi un
approfittatore mi terrei il mio stipendio di consigliere regionale, a 9000 euro
al mese. Invece abbiamo lasciato che fosse la base a scegliere la nostra
retribuzione, che è di 2770, il resto va e continuerà ad andare al Movimento”.
Non
andrà in altri partiti?
“No. Altrimenti lo avrei già fatto. Io sono
sulla luna e ci voglio restare”.
Casaleggio
le ha fatto terra bruciata attorno in questo anno e mezzo? Così sembra di
capire.
“Sì, non ascoltava me, ma altre persone a
lui più vicine”.
Si
riferisce al consigliere comunale di Bologna, Massimo Bugani?
“Sono cose piccole queste rispetto
all’importanza del momento”.
Il
messaggio dopo Piazzapulita è stato uno: Favia pensa una cosa in privato e
un’altra in pubblico.
“Lo hanno detto anche altri consiglieri
eletti. Mi fa ridere questa accusa. Quando sei davanti a milioni di persone, in
tv, si parla di un progetto politico. Sei il Movimento. Gli sfoghi in privato
sono altra cosa. Umani. E tutti li hanno. La mia colpa è stata fidarmi di un
giovane giornalista che mi era entrato in simpatia”.
Dicono
anche che fosse tutto orchestrato, se è per questo.
“Fesserie. Ma può sembrare possibile? Il
solo pensiero è un’offesa. Sono state registrate a mia insaputa. Non sapevo
assolutamente nulla”.
Ma
perché non le ha risolte nelle sedi appropriate?
“Beppe e tutti gli altri sanno come la
penso, conoscono le mie perplessità. Da molto tempo. Io la battaglia la facevo
e la faccio dall’interno, il problema del rinnovo della piattaforma internet e
la scelta dei candidati on line è sul tavolo da tempo. Ma non si è mai mosso
niente, ma con pochi miglioramenti il sogno continua”.
Cosa
ha prodotto tutto questo caos?
“Che molte persone hanno paura a
pronunciare il nome di Grillo e Casaleggio. E non dovrebbe esistere una cosa
del genere”.
Ha
influito il caso Tavolazzi?
“Inizia tutto da lì. Tavolazzi è stato
espulso senza una reale motivazione che non è prevista da nessun regolamento. E
spiegazioni non ne sono mai arrivate”.
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