da: Il Fatto Quotidiano
Parma,
salta il progetto scuola per i bambini: è rivolta contro Pizzarotti
Il
sindaco ritenuto colpevole di non aver rinnovato la convenzione con Barilla per
Giocampus, un progetto di educazione alimentare e motoria ritenuto una
eccellenza a livello italiano ed europeo e che coinvolgeva 7 mila bambini delle
elementari. Aperta una pagina su Facebook: in poche ore 2300 iscritti
di Silvia
Bia
La prima vera rivolta contro la giunta Cinque
stelle di Parma arriva dai bambini, o meglio, dai loro genitori. Le famiglie
non hanno mandato giù la decisione del Comune di non rinnovare la convenzione
con Barilla per il progetto Giocampus Scuola, un’iniziativa di educazione
alimentare e motoria organizzata per i bambini delle primarie, che coinvolge i
membri dell’Alleanza educativa (oltre a Barilla, Cus Parma, Coni, Università),
insieme a Comune e Ufficio scolastico regionale.
A renderlo noto, a pochi giorni dall’inizio
delle scuole, è stata l’azienda di Pedrignano, che unica tra i poteri forti
della città aveva accolto con entusiasmo il cambiamento degli equilibri politici
dopo la vittoria del Movimento 5 stelle alle elezioni comunali: “Durante i
recenti incontri tra i membri dell’Alleanza Educativa di Giocampus, il Comune
di Parma ha espresso la necessità di studiare i contenuti del progetto al fine
di apportare allo stesso miglioramenti, con particolare riferimento al percorso
di educazione alimentare”. Di qui la decisione di Barilla, main sponsor del
progetto (si parla di circa 200mila euro all’anno), di sospenderlo per l’anno
scolastico 2012-2013, confermando invece la versione estiva di Giocampus Estate
nel 2013. “I membri dell’Alleanza Educativa sono rispettosi del ruolo
dell’amministrazione comunale – si legge nel comunicato diffuso -
Nell’attesa di conoscere quali miglioramenti la stessa vorrà apportare, stante l’eccellenza
del progetto, prendono atto dell’esigenza espressa”.
Un atto di chiusura drastico a cui
Pizzarotti aveva risposto chiarendo le proprie posizioni, spiegando che per il
Comune era necessario un tavolo di confronto per razionalizzare i progetti alimentari
scolastici (oltre a Giocampus a Parma ne è attivo anche un altro), “in un
momento di evidente difficoltà economica”. Ma le dichiarazioni non erano
bastate a placare gli animi. In consiglio comunale, incalzato dalla minoranza,
il sindaco era poi tornato sui propri passi, lasciando aperta la possibilità di
trovare nuovi punti di incontro con l’Alleanza Educativa. “La discussione è
ancora in corso, nei prossimi giorni daremo nuove comunicazioni in merito – ha
spiegato nella seduta di giovedì -In passato c’erano due progetti e l’intento
era quello di razionalizzare. Ma la questione Giocampus è ancora aperta”.
Non tutto è perduto dunque per l’iniziativa
riconosciuta come eccellenza a livello nazionale ed europeo che coinvolgeva
circa 7 mila bambini, compresi una cinquantina di disabili con un apposito
percorso di sostegno, e dava lavoro a una settantina di operatori qualificati
che erano impiegati come istruttori. Anzi, pare addirittura che nelle ultime
ore la questione in qualche modo sia rientrata.
Intanto però, in attesa di conferme
ufficiali, la polemica non si è fermata. Giovedì è approdata su Facebook con un
gruppo dal titolo “Salviamo Giocampus”, che nel giro di 24 ore ha già raggiunto
oltre 2300 iscritti. Alla protesta online ha aderito perfino l’illustratore Gianluca
Fogliazza, che aveva prestato le sue vignette a sostegno della campagna
elettorale di Pizzarotti, ma che ora non esita a denunciare l’accaduto con la
sua matita, lanciando un appello affinché il progetto prosegua. perché se
iniziano a non rinnovare progetti di questo tipo che portano solo del benessere
alla città e alle famiglie che ci abitano, questi qua andando in avanti cosa
saranno capaci di fare… Sulla bacheca del gruppo internet piovono commenti: “è
un progetto che funziona da anni, non si può fermare così improvvisamente senza
scrupoli e perplessità…” scrive Silvia. E ancora, aggiunge Laura, “Giocampus è un’eccellenza
parmigiana studiata e invidiata in tutta Italia, ma a quanto pare i nostri
politici sono bravissimi a rovinare tutto”.
Insegnanti, genitori, ma anche semplici
cittadini che del progetto avevano solo sentito parlare scendono in campo,
arrivando perfino a ipotizzare di presentarsi sotto il Comune per far pervenire
al sindaco il proprio dissenso. Poche ore dopo questo primo tam tam online,
nasce anche un gruppo a difesa dei Cinque stelle. Si intitola “Giocampus:
stiamo con il Comune” e in poche ore conta oltre 800 membri. I componenti del
primo gruppo puntano il dito sui presunti “contatti fittizi” del secondo, ma
intanto continua l’elenco di lamentele per la soppressione dell’iniziativa:
“Con tutte le cose che ci sono da fare a Parma, il Comune va a togliere
Giocampus ai bambini, che si vergogni!”. In attesa di conoscere le sorti del
Giocampus, la protesta, per ora non si ferma.
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