Inizio dalla Rai.
A parte la banalità di fare fiction solo di
carattere biografico, di trattare di santi, bisognerebbe – quanto meno – saper
raccontare ciò che si vuole rappresentare.
Devo anche capire il senso delle fiction
in due puntate. O fai un film-tv e lo esaurisci in una sera o fai una fiction
che racconti in maniera proporzionale una storia.
Le fiction in due puntate, fatte
probabilmente per risparmiare sui costi oltre che per la totalità assenza di
fantasia, non sono né carne né pesce. Troppo corte per raccontare alcuni
personaggi e storie, nulla a che vedere con la struttura di un film tv.
Ieri sera, RaiUno ha trasmesso la prima
delle due puntate della fiction su Caruso.
Sarà che è lunedì e quindi non trovo le perifrasi, ma l’ho trovata una schifezza.
Offensiva per il personaggio. Offensiva per gli spettatori. Mi è parso un
fotoromanzo. Una rappresentazione superficiale. Una macchietta di fiction.
L’ho vista, più che altro, perché c’era
Vanessa Incontrada, che trovo sia una tra le poche ad avere completezza: sa
essere drammatica e brillante. Ieri sera mi sembrava Anna Karenina. Donna che
stra-adoro, personaggio che racchiude molte delle inquietudini femminili, ma in questa macchietta di vita
artistica-personale di Caruso non c’entrava nulla. O aveva sbagliato set: cioè
pensava di impersonare Anna Karenina o il regista Stefano Reali, che ha all’attivo
anche buone fiction quali ‘Un uomo sbagliato’ e ‘Lo scandalo della Banca Romana’
(guarda caso…entrambe con Beppe Fiorello), dev’avere una passione per il caffè
lungo, nel senso che si è preso delle pause caffè che sono durate a lungo.
Talmente a lungo che è stato sostituito dal fotografo che ha scattato qualche
istantanea e ne ha fatto il montaggio. Risultato: la prima puntata (e quella di
stasera non promette di essere diversa) della fiction Caruso.
Ma nelle scorse settimane, dopo aver beccato
qualche notizia nel web su delle teste mozzate, sono entrata nel sito di Mediaset e ho guardato qualcosa dei video de ‘L’onore e il rispetto parte terza’.
Mediaset è l’azienda di Silvio Berlusconi.
Silvio Berlusconi è colui che disse, quando era presidente del consiglio,
supportato da uno dei più grandi geni esistenti nella politica: Maurizio Gasparri,
che la serie “La Piovra” ci sputtanava all’estero.
A parte quella “piccola contraddizione” di un
padrone della tv in cui si trasmette ‘Il Capo dei Capi’, la 'Piovra' è uno dei
migliori prodotti televisivi mai realizzati. In tutti i sensi: storie,
interpreti, musica.
Mi chiedo, dopo aver visto alcuni momenti
de ‘L’Onore e il rispetto 3’, sta roba che figura ci fa fare all’estero?
Peggio e meno peggio di questa fiction.
Per fortuna, in questa ultima edizione, non
c’è Manuela Arcuri. Il tasso qualitativo della recitazione si è elevato? No. Perché
abbiamo la tanto inutile Laura Torrisi.
Da questo punto di vista, le serie di
questa fiction Mediaset hanno per così dire mantenuto continuità. Manuela
Arcuri è indubbiamente una bella gnocca, il suo rapporto con la recitazione è inesistente.
La compagna di Pieraccioni è una bella gnocca, il suo rapporto con la
recitazione inesistente.
Contrariamente a quanto pensano e scrivono
alcuni maschietti cui l’invidia fa “prudere” alcuni parti del corpo, il peggio
di questa fiction prodotta da Ares non è Gabriel Garko. Oggettivamente, ci sono
momenti nei quali è espressivo, mostra in maniera adeguata le sensazioni che
deve trasmettere, così come in altri è…una macchietta.
Non ritengo che la responsabilità del
tratteggio macchietta sia interamente di Garko. Lo sostengo oggettivamente perché
il bel Gabriel non m’attizza. Le mie preferenze cerebrali e ormonali vanno ad
altri suoi colleghi. Faccio quindi una valutazione “asettica” e trovo che sia
espressivo nel modo giusto quando mostra il lato umano debole, sensibile (forse,
perché non recita, ma trasmette un lato di sé) mentre è mediocre e a tratti
inguardabile nei momenti da duro vendicativo perché deve rappresentare una macchietta di mafioso.
Ma quello della macchietta dev’essere il filo
conduttore delle fiction post Silvio
Berlusconi al governo. Che siano Rai, che siano Mediaset.
E pensare che Silvio dopo averci fatto
sapere che ‘La Piovra’ ci sputtanava all’estero (detto da lui…che di sputtanamenti
ne ha provocati tanti e tali che stiamo ancora pagando, nel senso letterale del
termine) aveva “disposto” che in tempo di crisi le fiction devono essere rassicuranti.
E, infatti, arriviamo a…delle rassicuranti teste mozzate.
Ora.
Se vuoi decapitare qualcuno in prima serata
con bollino rosso, ok. Ma se giri una scena nella quale la testa è esposta in pubblica piazza
davanti a una chiesa, falla vedere. Non intravedere. E, magari, se non stai
prendendo un lungo caffè: dai un’occhiata a Laura Torrisi.
No. Dico. Se arrivaste in una piazza e vi
dicessero di non guardare in una certa direzione, ma voi imperterriti
proseguite così da vedere la testa di vostro fratello, l’espressione sarebbe
quella di Laura Torrisi? Quella sarebbe una donna disperata dal dolore oltre
che dalla crudeltà?
Ma una testa mozzata non basta.
Eccone un’altra. E se la prima s’intravede
per un attimo, la seconda passa in un decimo di secondo.
Che senso ha raccontare un atto di violenza
crudele e poi fermarsi, autocensurarsi nel mostrare l’atto finale di tanto
violenza? Questo è il risultato di mediocri sceneggiature oltre che di
altrettanto mediocri regie. Ed è anche la dimostrazione che Giancarlo Squeri (direttore fiction Mediaset) non
decide il prodotto, non né ha la supervisione.
Il piano industriale di Mediaset prevede
tagli. Perché non ridurre lo stipendio a Scheri visto che ha così poco da
fare?...
La dimostrazione della pochezza di ‘L’Onore
e rispetto’ sta anche negli ammiccamenti a certo pubblico femminile ormonato.
Gabriel Garko mostrato a dorso nudo con asciugamano rigorosamente giù dalla
vita per mostrare la perfetta proporzione del corpo lasciando intuire che la
proporzione…prosegue anche dove non si vede.
E non può mancare il fotoromanzo: primi
piani del bel viso di Garko. Istantanee da scaricare per farne sfondi per il
proprio desktop.
Se poi l’”obiettivo” di questo genere di
fiction è quello di “far sognare” sono stati sbagliati gli accoppiamenti
Garko-partner femminile.
C’è qualcosa da salvare in questa fiction? La colonna sonora. La bambina che interpreta la figlia di Garko. La giovane Cosima Coppola, fatta fuori perché avrebbe tolto la scena all’incapace Laura Torrisi.
C’è qualcosa da salvare in questa fiction? La colonna sonora. La bambina che interpreta la figlia di Garko. La giovane Cosima Coppola, fatta fuori perché avrebbe tolto la scena all’incapace Laura Torrisi.
Quanto a Giuliana De Sio. E’ un’attrice di
mestiere che potrebbe fare di meglio di ‘sta robetta. Certo che..la sua faccia
di porcellana è ridicola. Come sono ridicoli gli attori di mestiere chiamati a
fare dei mafiosi macchiette.
Di là di qualche nota positiva o non negativa, queste fiction sono inaccettabili. Perché il messaggio complessivo che trasmettono è pericoloso: la vendetta come normalità, l’azione crudele che arriva come liberatoria e quindi approvata da pubblico-spugna cui è rivolto questo genere di prodotto.
Di là di qualche nota positiva o non negativa, queste fiction sono inaccettabili. Perché il messaggio complessivo che trasmettono è pericoloso: la vendetta come normalità, l’azione crudele che arriva come liberatoria e quindi approvata da pubblico-spugna cui è rivolto questo genere di prodotto.
Meno grave del messaggio ma non
irrilevante, il modo di raccontare i personaggi: i mafiosi-macchiette, il
giudice (Alessandra Martines) fuori legge perché follemente innamorata del
protagonista del fotoromanzo: Tonio Fortebracci-Gabriel Garko.
Hanno qualcosa in comune la fiction Caruso
e l’Onore e il rispetto?
La fiction su Caruso non contiene messaggi
inaccettabili e pericolosi (per le menti-spugna) ma è un prodotto mediocre per
racconto e interpretazione.
L’Onore e il rispetto contiene invece
messaggi da cogliere con attenzione e respingere, ed è un prodotto mediocre nel
racconto, nella rappresentazione di macchiette di mafiosi e negli ammiccamenti
al pubblico femminile considerato in preda ad attacchi ormonali e sprovvisto di
materia cerebrale.
La fiction di Mediaset ha finora raggiunto
(e manterrà) la share desiderata. E questo non fa che avallare quanto sopra
sostenuto: i messaggi sono stati assorbiti, come speravano Ares e Mediaset.
Gabriel Garko sarà soddisfatto. E pensare
che potrebbe fare fiction migliori perché se è vero che non è neppure lontano
fratello di Elio Germano, non è così scarso come lo ritiene certo pubblico e
certa critica.
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