Il 24 settembre si saprà chi sono gli operatori
televisivi interessati ad acquistare La7.
L’operazione è gestita da Mediobanca e Citigroup
per conto di Telecom, attuale proprietaria di La7 e Mtv attraverso Ti Media.
Ma quali sono i numeri in gioco e, soprattutto,
comprare La7 e Mtv è un buon affare?
Il bilancio 2011 ha presentato 238,2 milioni di
euro di ricavi ma si è chiuso con una perdita di 83 milioni di euro.
L’indebitamento complessivo è di circa 200 milioni. Ma dal punto di vista della
quota pubblicitaria, il valore – reale punto di interesse per gli aspiranti
acquirenti – è di 9 miliardi di euro l’anno.
Ti Media, di là di alcuni acquisti che hanno fatto
incrementare la share, non ha mai pensato a un piano industriale per sviluppare
La7 e Mtv. In un momento di crisi del mercato pubblicitario ma con alcuni
“pezzi” in uscita dalla Rai si è potenziata ma non ha sfruttato tutte le
potenzialità e interazioni possibili.
La7 non è il Terzo Polo e Mediaset – più della Rai
– non vuole che lo diventi.
Ma senza una strategia con la quale definire
tipologia di pubblico e di prodotto, mischiando sapientemente tv generalista
per un target, in parte diverso da quello di Mediaset e Rai (ma pescando anche
da questo), e nuove tipologie di prodotti e modi di proposta (non solo web, ma
palinsesto che si discosti dallo standard dei concorrenti) chi acquisterà La7 e
Mtv non farà un affare. Gli costerà molto per una resa minore rispetto al
potenziale.
Comprare La7, al momento, mi pare più un’operazione
“politica” che di mercato. E, invece, ci sarebbe bisogno di acquirenti in grado
di sviluppare questa rete come ‘terzo polo’. Nel senso dei contenuti e della
modalità di proposta televisiva.
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