Scuola,
un rientro amaro
di Alex
Corlazzoli
I rientri sono sempre difficili perché si hanno in mente le vacanze, quindi maestri e bambini non fanno eccezione. Va ancora peggio ai maestri precari, come me, che in questi giorni stanno protestando per un concorsone cui non si sa ancora bene nulla, contro il quale si è protestato anche sabato a Roma. Tuttavia, il Ministro Profumo è andato avanti a spron battuto, proprio oggi (lunedì, n.d.r.) uscirà il decreto del concorsone.
Tra l'altro, quest'anno siamo arrivati alla scuola con ritardo, noi precari siamo stati nominati addirittura il 5/6 settembre anziché il 30 agosto, quindi molti non sapevano se avrebbero avuto di nuovo una cattedra. Ma è difficile anche per i bambini, che sono ritornati in scuole che, malgrado gli annunci ministeriali di grandi rivoluzioni digitali, sono fatiscenti e rischiano di crollare!. La settimana scorsa a Pordenone, dunque non in una zona terremotata, c'è stato il crollo di una trave portante in una scuola primaria; a Roma, c'è stato il cedimento di un pilastro nella scuola di Villa Bonelli. Il 45% delle scuole, secondo un rapporto presentato da Cittadinanza Attiva, sono prive di certificazioni di sicurezza, hanno manutenzioni ridotte al lumicino, 1/3 degli edifici è privo anche della più semplice aula computer, per non parlare poi del fatto che in alcune classi non ci sono ancora gli insegnanti di sostegno, con una situazione critica soprattutto a Roma. Non è bastato il governo dei tecnici per cambiare la scuola italiana.
Quest'anno sono tornato nella mia prima
scuola, a Ricengo, dove insegno il lunedì, il giovedì e il venerdì, mentre il
martedì e mercoledì sono a Romanengo. Ho due classi terze, una classe quarta e
una classe quinta dove farò educazione motoria, immagine, scienze, informatica,
dove farò come sempre un po' di più perché gli insegnanti sono tuttologi
chiaramente e non possono avere un percorso di continuità, devono sapere tutto,
devono sapere fare immagine, musica, motoria, sapere di dislessia, sapere di
italiano, geografia, matematica, sapere anche di integrazione e poi sapere
anche magari di autismo...
Io non dò compiti per le vacanze, il mio
consiglio ai bambini è quello di fare un bel viaggio. Non servono i compiti per
le vacanze se li fanno le mamme! Anzi, aboliamoli questi compiti e suggeriamo
ai ragazzi di leggere un bel libro, e di parlarcene al rientro a scuola,
suggeriamo ai ragazzi di andare in vacanza e di andare a vedere un museo,
un'esposizione e di riportarci a scuola quello che hanno visto.
Aboliamo i compiti per le vacanze, questo è
lo slogan che lanciamo quest'anno!
Tra ritardi nelle nomine, aule vetuste e
crolli, la scuola italiana ricomincia a soffrire, malgrado i proclami
ministeriali. Ai bambini consiglio di leggere un buon libro o di fare un
viaggio durante l'estate. I compiti per le vacanze? Vanno aboliti!
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