Giorgio Airaudo, responsabile auto
della Fiom-Cgil, intervistato da Radio 1 Rai: "Per poter saturare i 4 impianti italiani e
dare garanzie di occupazione e lavoro ai dipendenti, dunque togliendo la cassa
integrazione, bisognerebbe portare 400mila vetture da produrre per l'export,
che sono esattamente la produzione che Fiat fara' con fatica quest'anno, quindi
mi sembra qualcosa che non sia assolutamente credibile, assolutamente di la' da
venire. Nessuno ci prestera' 400mila vetture ed in piu' per esportare bisogna
avere dei modelli da esportazione ed i modelli attuali non penso si possano
esportare, e si torna al punto di partenza: bisogna fare gli
investimenti". Nemmeno le ipotesi di sgravi fiscali per le aziende che
esportano, sulle quali starebbe lavorando il Governo, convincono la Fiom:
"Cose di questo tipo sono solo cose di contorno. La sostanza e' chiedere a
Fiat di anticipare gli investimenti in Italia perche' senza questo il 2013
sara' un anno in cui la cassa integrazione aumentera' ed il rischio e' che
alcuni impianti vadano all'eutanasia. Mi sembra che si stia solo rinviando nel tempo un problema che non si
vuole affrontare per ragioni politiche e perche' la Fiat non e' pronta, non
avendo ancora completato la fusione con Crysler". Sulle indiscrezioni
riportate dai giornali di oggi, secondo le quali Fiat non scoprira' le carte
sui suoi piani neppure dopo il cda del 30 ottobre, come inizialmente previsto: "Purtroppo penso che sia vero, non credo
che Fiat abbia delle carte segrete
che ha nascosto al governo italiano e che tirera' fuori come un coniglio dal
cappello. La sua idea e' conservare la
propria liquidita' per le operazioni finanziarie che deve fare a garanzia
dei propri crediti, non investire ed
aspettare il momento migliore ma in
questo modo si erodono le quote di mercato e i lavoratori pagano un prezzo
altissimo".
foto da: focusitaly.net
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