da: Lettera 43
Il
Festival secondo di Fazio
Regole
e indiscrezioni dell'edizione 2013.
Scordatevi i sermoni di Celentano e le
lezioni di Roberto Saviano. Quest’anno torneremo ad avere il Festival della
canzone italiana e non la passerella di questo e quello. E semmai il
giornalista facesse visita al padrone di casa Fabio Fazio, dovrà attenersi alle
tavole della legge del Festival scritte dalla Rai. Anzi, da Giancarlo Leone, il
direttore dell’intrattenimento di viale Mazzini al quale sono state affidate le
chiavi della manifestazione canora.
E visto che Leone è uno a cui non piace sbagliare, tanto che il motore della macchina della produzione sta già girando al massimo, di concerto con il conduttore ha già chiuso il regolamento della manifestazione.
E visto che Leone è uno a cui non piace sbagliare, tanto che il motore della macchina della produzione sta già girando al massimo, di concerto con il conduttore ha già chiuso il regolamento della manifestazione.
Il decalogo dell’Ariston. Si tratta di un decalogo essenziale, ma sufficientemente chiaro per tutti. Che non si limita a stabilire i criteri con cui verrà nominato il vincitore e le regole spicciole della gara, ma fissa anche i limiti entro il quale conduttore e ospiti potranno muoversi.
L’obiettivo, quello vero, è evitare
l’errore dell’anno scorso, quando Celentano scompigliò le regole del gioco. Con
i suoi monologhi a sorpresa il molleggiato, oltre a mettere in imbarazzo la Rai
e scatenare uno tsunami di polemiche, fece saltare anche vari blocchi
pubblicitari.
Scalette
fissate in anticipo. E siccome il Festival è un affare prima
che un prodotto televisivo, le scalette delle serate dovranno essere messe a
punto con largo anticipo.
Senza sbavature, a partire dalle incursioni
di Luciana Littizzetto, che avrà il suo spazio, ma non certo la licenza di
sparare a zero, com’è abituata a fare a Che tempo che fa. E Fazio, da questo
punto di vista, è una garanzia per la Rai, essendo considerato un uomo azienda.
In
pole Marcuzzi e Raffaele. Probabilmente la comica torinese
sarà affiancata da una seconda presenza femminile. Le possibilità sono due: o
Alessia Marcuzzi, senza dubbio spalla affidabile e certificata, o Virginia
Raffaele, sicuramente più sbarazzina, un talento allo stato puro che piace
molto a Giancarlo Leone.
Con le sue imitazioni Raffaele potrebbe
essere il giusto peperoncino su una pizza margherita che, altrimenti,
rischierebbe di essere un po’ insipida.
Per
i giovani niente selezione via web. Esclusi i minorenni
Nel frattempo le certezze sul Festival che
sarà riguardano il regolamento. La selezione
dei giovani che si sfideranno sul palco dell’Ariston non avverrà più sul
web, formula che non piace affatto a Fazio, ma sarà messa a punto da una commissione di esperti. I minorenni,
poi, sono stati esclusi dalla manifestazione.
I
big tutti in finale. Fazio, che del Festival è pure direttore
artistico, ha confermato che i 14 big in gara dovranno arrivare tutti in
finale, senza eliminazioni che mortificano la musica, che tornerà - almeno
nelle intenzioni - a essere la vera protagonista della manifestazione.
«Bisogna rispettare i musicisti», ha
dichiarato il conduttore ligure, «e ognuno dovrà presentare due canzoni al televoto e al giudizio di una giuria».
L'assist
alle radio. La gara, ha spiegato Fazio, «comincia con la prima esecuzione dei big il martedì e il mercoledì. Poi si vota sulle due canzoni e da giovedì si ascolterà solo la
canzone selezionata per il Festival». Un meccanismo, questo, che permetterà
alle radio di trasmettere a Festival in corso il brano dei big bocciato da
giuria e pubblico.
L’obiettivo è quello di portare a Sanremo i
grandi nomi della musica italiana, sempre ostici alla gara e alla tagliola
delle eliminazioni. Fazio avrebbe contattato un po’ tutti, da Zucchero a
Ligabue, anche solo per avere dei consigli. Se poi passeranno da Sanremo lo si
saprà soltanto fra qualche mese.
La
squadra autoriale. Con Fazio ci sarà il solito gruppo
autoriale (Galeotti, Posani, Piccolo, Martelli e Fasulo), mentre a firmare la
regia sarà Duccio Forzano.
«Sto cercando un direttore musicale», ha aggiunto il conduttore, «soprattutto per la
scelta dei giovani: vorrei una fotografia abbastanza esauriente della musica contemporanea
italiana, non una scelta che obbedisca ai soli criteri televisivi».
Spending
review sugli ospiti. Il capitolo sul quale resta il massimo
riserbo riguarda gli ospiti. La Rai, che quest’anno ha deciso di realizzare in
proprio l’intera manifestazione, non sembra intenzionata a “tagliare” troppo,
ma nemmeno a buttare soldi dalla finestra.
Segno che le scelte, alla fine, saranno
molto oculate e in linea con le indicazioni date dalla nuova governance
dell’azienda.
Insomma, avremo un Festival normale, dove la normalità punta a far diventare speciale la canzone, rimasta per troppo tempo dietro le quinte.
Insomma, avremo un Festival normale, dove la normalità punta a far diventare speciale la canzone, rimasta per troppo tempo dietro le quinte.
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