giovedì 20 settembre 2012

Quelli che ce l’hanno d’oro: lo stipendio + altri benefit dei 100 superdirigenti



Executive, in busta paga la recessione non si vede
di Gianni Dragoni

Marco Tronchetti Provera guida la carica degli uomini d'oro della Borsa italiana. Il patron della Pirelli è il manager che ha guadagnato di più nel 2011 tra i vertici delle società quotate in Piazza Affari, con uno stipendio complessivo che sfiora i 23 milioni di euro, al lordo delle tasse. In pratica una busta paga di quasi un milione netto al mese.
Il 2011 è stato un anno d'oro per i manager, malgrado la crisi e il calo del 25% dell'indice della Borsa di Milano. I 100 superdirigenti più pagati hanno portato a casa 352 milioni di euro lordi, 50 milioni in più rispetto al 2010, secondo un'inchiesta del Sole 24 Ore sui dati pubblicati dalle società nelle relazioni sulle remunerazioni o nei bilanci. In media ognuno dei primi 100 ha guadagnato più di 3,5 milioni lordi, rispetto ai circa 3 milioni del 2010.
Le relazioni sulle remunerazioni sono la novità introdotta quest'anno dalla Consob, rispetto alla tabella di sintesi dei compensi che in precedenza veniva pubblicata nei bilanci. Ma questo non significa che la trasparenza sia aumentata. La ricerca e la consultazione delle relazioni è spesso laboriosa, nel sito internet di Borsa italiana dove sono raccolti tutti i documenti delle quotate non è indicato nell'indice il riferimento alle relazioni sui compensi, in genere si trovano sotto il titoletto «altro» o «relazione per l'assemblea». Così, spesso, occorrono numerosi clic e un impegnativo slalom prima di trovare il testo giusto. E non sempre si trova. Nei siti delle società non c'è un modo omogeneo di evidenziare queste relazioni.

Il valore delle buste paga complessive è influenzato, come ogni anno, da
buonuscite e superliquidazioni. Tronchetti, che vede i suoi compensi arricchiti da bonus dell'anno e di esercizi precedenti, precede tre dirigenti premiati dalle superliquidazioni. Alle sue spalle Cesare Geronzi, dimissionato da presidente delle Generali il 6 aprile 2011 dopo quasi un anno di carica con un assegno di 17,53 milioni lordi (di cui 16,65 milioni di buonuscita). Il terzo è Fausto Marchionni, l'ex a.d. della Fondiaria-Sai premiato dalla famiglia Ligresti con 11,2 milioni di integrazione del Tfr malgrado il dissesto della Fon-Sai, che ha perso oltre un miliardo. Una voragine che va a sommarsi a quella, di poco meno profonda, del 2010.

Con 12 milioni di compensi complessivi Marchionni ha superato Pier Francesco Guarguaglini. L'ex numero uno della Finmeccanica ha ricevuto, tra l'indennità di fine mandato come a.d. nel maggio 2011 e la buonuscita per le successive dimissioni da presidente, il primo dicembre, 9,48 milioni, assegno che porta i suoi compensi totali a 11,54 milioni. Anche l'ex d.g. di Finmeccanica, Giorgio Zappa, è stato accompagnato con una robusta liquidazione di 9,54 milioni e ha ricevuto 10,13 milioni complessivi. Il bilancio del gruppo aerospaziale, con gli oneri eccezionali imposti dal nuovo capoazienda, Giuseppe Orsi, ha chiuso in rosso per 2,345 miliardi.
A dominare la classifica sono comunque gli uomini della Pirelli, il cui comitato per le remunerazioni è composto da Carlo Acutis (presidente), Anna Maria Artoni, Pietro Guindani, Luigi Roth. Il gruppo ha chiuso il 2011 con un aumento dell'utile netto consolidato da 22 a 442 milioni. Oltre a Tronchetti, che ha visto lo stipendio balzare dai 6,62 milioni del 2010 a 22,96 milioni, ce ne sono altri due nei primi dieci: quinto è il direttore generale Francesco Gori, con 10,5 milioni di compensi, ottavo l'avvocato Francesco Chiappetta, segretario generale della Pirelli, con 6,85 milioni.

Tra i manager pubblici, Paolo Scaroni dell'Eni è nono con 5,93 milioni, è anche consigliere e presidente del comitato remunerazioni delle Generali, Flavio Cattaneo di Terna tredicesimo con 4,93 milioni, comprese le plusvalenze sulle stock option. Luca Cordero di Montezemolo è decimo con 5,58 milioni, Sergio Marchionne sedicesimo con 4,86 milioni: non è compreso il premio in azioni gratuite Fiat del valore di 50 milioni di euro pagato nei primi giorni del 2012.
Venti manager hanno guadagnato più di 4 milioni a testa, 80 più di due milioni, 172 più di un milione. La prima donna è Giulia Ligresti, 35esima con 3 milioni, tre posizioni davanti alla sorella Jonella, 2,87 milioni.

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