da: Corriere della Sera
Una nebbia fitta fuori stagione
di Giovanni Sartori
Che il sistema elettorale escogitato dal leghista
Calderoli, noto come il Porcellum, fosse un sistema da dimenticare e al più
presto seppellire è forse l'unico punto condiviso della riforma elettorale che
stiamo oramai discutendo invano da mesi e mesi.
Qual è il problema? Si sa che nessun sistema
elettorale è del tutto «neutrale». Ma non esageriamo. I sistemi proporzionali
favoriscono la frammentazione e i partitini; ma sappiamo che in genere
basta uno sbarramento del 5 per cento come in Germania (con divieto, si
intende, di alleanze che lo vanifichino) per correggere questo difetto. I
sistemi maggioritari o uninominali sono invece accusati del difetto
opposto: di favorire i grandi partiti. Ma talvolta è così, talvolta no. Vedi
caso, da noi il Mattarellum — un sistema per tre quarti maggioritario —
ha prodotto una frammentazione che né Prodi né i suoi fedeli hanno mai ammesso
e tantomeno spiegato. Comunque il sistema maggioritario a doppio turno (come
oggi in Francia) eliminerebbe, volendo, questo difetto.
Allora, non è vero che noi siamo bloccati
dalla ricerca di un sistema elettorale neutrale. Siamo bloccati, invece,
dal fatto che i nostri partiti non sanno più quale sia l'elettorato sul
quale puntare, o quale sia l'elettorato «fedele». Vagano, appunto, nella
nebbia. A cominciare da Berlusconi.
Il Cavaliere naviga, ma per il resto è fermo. Si
supponeva che dopo aver graziosamente lasciato le patate bollenti al «governo
dei tecnici» lui sarebbe ridisceso in campo. È vero che il suo partito oramai
sta al 22 per cento. Ma contava sull'effetto trainante del suo
rientro e sulla sua indubbia bravura di acchiappavoti. Invece la sua sondaggista
di fiducia non ha registrato, almeno sinora, nessun effetto trainante,
di trascinamento, dalla sua ricomparsa. Così Berlusconi medita e attende. Tanto
ha sempre il potere di tutelare i suoi interessi e di bloccare le sue pendenze
giudiziarie.
Se Berlusconi è fermo, il suo principale
avversario, Bersani, si destreggia tra mille difficoltà. Si libera o non
si libera di Vendola? Un giorno sì, e un giorno no. Sostiene lealmente il
governo Monti, ma non può dimenticare che ha bisogno del voto di una Cgil che
sempre più lo combatte. In questi frangenti, ha l'idea (direi poco azzeccata
nel momento nel quale centinaia di milioni di musulmani sono scatenati contro
l'Occidente per un filmino che nessuno di loro ha visto) di promettere la cittadinanza
ai figli degli immigrati, ivi inclusi gli islamici.
Ma torniamo al problema di fondo, alla nebbia. La nebbia è creata in primo luogo dai grillini, che al momento risultano al 18 per cento dei consensi anche se nessuno capisce cosa saprebbero fare al governo; e ancor più, in secondo luogo, dall'incognita di quasi la metà del nostro elettorato che dichiara nei sondaggi di non voler votare o di non sapere per chi votare. Questo è il vero terrore dei politici minacciati di rottamazione. Quale sarà il loro elettorato? Dove lo dovrebbero cercare? E come fermare il grillismo? Bravo chi lo sa.
Ma torniamo al problema di fondo, alla nebbia. La nebbia è creata in primo luogo dai grillini, che al momento risultano al 18 per cento dei consensi anche se nessuno capisce cosa saprebbero fare al governo; e ancor più, in secondo luogo, dall'incognita di quasi la metà del nostro elettorato che dichiara nei sondaggi di non voler votare o di non sapere per chi votare. Questo è il vero terrore dei politici minacciati di rottamazione. Quale sarà il loro elettorato? Dove lo dovrebbero cercare? E come fermare il grillismo? Bravo chi lo sa.
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