giovedì 13 settembre 2012

Otto e mezzo: Stefano Feltri e Pierluigi Bersani (nonché io e twitter)


Per la prima volta (e forse l’ultima) nella mia vita, sono andata in twitter per fare i complimenti a un giornalista. Due eventi “eccezionali” di prima mattina (no..non credo si possano ripetere)…

Ieri sera ho visto Otto e Mezzo e sono rimasta colpita e anche divertita da Stefano Feltri. Incalzante, prontissimo e pertinente nell’intervenire per porre la domanda agganciandosi all’ultima riposta data da Bersani.
C’è da dire che per essere un facente parte dei morti viventi della classe politica, il segretario Pd accetta certe domande, non cade in macroscopiche contraddizioni, non elude in maniera tale da offendere l’intelligenza media dei telespettatori. Che a certe domande non risponda direttamente ci può stare nella misura in cui non risulti una volgare presa per i fondelli.

Si potrebbe dire che Stefano Feltri è dell’”opposizione” perché scrive per il Fatto Quotidiano e quindi gli riesce “naturale” incalzare – senza interrompere aggressivamente e faziosamente – l’interlocutore del Pd.
Non credo sia il suo caso. Questo Feltri: Stefano, diversamente da certi omonimi e altri “colleghi”, domande e obiezioni finalizzate ad avere risposte veritiere e/o a scovare incoerenze e contraddizioni, mi pare sia in grado di farle a sinistra come a destra, mentre ci sono “giornalisti” che le fanno solo ad alcuni politici e non ad altri.
La differenza che passa tra un giornalista e un “servo” è questa: nel porre domande e fare obiezioni e osservazioni che servano a comprendere chi si ha davanti, che pensa e che vuole fare nell’interesse di chi guarda, ascolta, legge.

2 commenti:

  1. Grazie per la stima,
    Stefano Feltri

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  2. Buongiorno Stefano Feltri..
    grazie a te per essere venuto qui a scrivere..alcuni tuoi colleghi non l'avrebbero fatto!...
    è anche vero che...raramente (eufemismo) faccio complimenti a giornalisti!
    buona giornata!

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