da: Lettera 43
Fazio,
Grillo contro i compensi Rai
Il
M5s come Brunetta: «Che tempo che fa stuoino del Pd. Verremo a
Sanremo». Ma scivola su Endemol.
Renato Brunetta ha dato il via al tiro al
bersaglio: tutti contro la busta paga pesante di Fabio Fazio. Dopo lo
scontro in tivù tra il conduttore di Che tempo che fa e il
capogruppo del Popolo della libertà alla Camera, anche il Movimento 5 stelle
non poteva farsi sfuggire l'occasione.
UNA VECCHIA BATTAGLIA. Del resto il
grillino Fico, capo della commissione Vigilanza Rai, ha da sempre
annunciato l'intenzione di mettere un tetto agli stipendi, nel nome di
un'operazione trasparenza.
Anche Grillo non ha mai risparmiato critiche, accusando Fazio di essere un venduto e additando la Rai come il vero finanziamento pubblico ai partiti.
Anche Grillo non ha mai risparmiato critiche, accusando Fazio di essere un venduto e additando la Rai come il vero finanziamento pubblico ai partiti.
«VERREMO A SANREMO». Ora l'ex comico
ne ha approfittato per sparare di nuovo a zero sul giornalista: «Verremo a
cantare a Sanremo», è stato l'annuncio apparso sul blog, con un post intitolato
'Che Fazio fa' in cui si attacca la Rai per il maxi stipendio.
«Il programma Che tempo fa di
Fazio, lo stuoino del pdmenoelle, è prodotto da Endemol di proprietà al 33% di
Mediaset», è la premessa.
BRUNETTA SI PRENDE I MERITI. Nonostante
l'attivismo cinque stelle contro la Rai sia antico, Brunetta si è subito preso
i meriti: «Mi fa molto piacere che Grillo ci segua e condivida le mie battaglie
per la trasparenza… ben arrivato», ha scritto su Twitter.
PURE UN ESPOSTO DEL CODACONS. Il
pidiellino se non altro ha scatenato un polverone, visto che persino il
Codacons e l'Associazione utenti radiotelevisivi hanno presentato un esposto
alla Corte dei conti contro la Rai, e in più un'istanza d'accesso all'Agenzia
delle Entrate per avere copia delle denunce dei redditi («che sono pubbliche»)
di Fazio, Littizzetto e Benigni e risalire ai cachet elargiti loro dalla Rai.
«Comprano da Berlusconi». Ma dal 2012 non è
più così
Grillo però, nella foga dell'attacco, è
incappato in uno scivolone: «La Rai compra il suo programma da Berlusconi
invece di produrlo internamente e quindi, quando Fazio afferma 'Io faccio
guadagnare la mia azienda', a chi si riferisce? A Endemol?».
Peccato che Mediaset abbia ceduto la
totalità della quota detenuta in Endemol nel 2012. E quindi la polemica,
almeno su questo punto, non regge più.
«LA RAI È TECNICAMENTE FALLITA».Diverso è
il discorso sullo stipendio di Fazio: «Dice che lui si guadagna i suoi soldi:
'Questo programma è interamente pagato dalla pubblicità'. Il suo contratto è
stato rinnovato per tre anni per un importo di 5.400.000 euro, pari a 1.800.000
all'anno. Fazio di che parla? Quali guadagni si attribuisce? La Rai è
tecnicamente fallita, nel 2012 ha perso 245,7 milioni di euro e le previsioni
per il 2013 sono di una perdita superiore a 400 milioni. Gubitosi e la
Tarantola dove trovano i soldi da dare a Fazio? Come giustificano un contratto
che è un insulto alla condizione del Paese e ai lavoratori della Rai? Con che
faccia?».
I CONTI IN ROSSO DELLA TIVÙ PUBBLICA. Quindi
qualche conto in tasca: «I ricavi della Rai sono di 1.748 milioni, dalla
pubblicità entrano 675 milioni. Nel 2012 gli incassi pubblicitari sono
diminuiti di 209 mil e quest'anno forse ne perderà il doppio».
In questa situazione, «un'amministratore
normale si affiderebbe alle risorse interne, mentre la coppia Tarantola&Gubitosi
fa esattamente il contrario. La Rai ha incassato lo scorso anno 2.683 milioni e
ne ha speso il 60% 'per consumi di beni e servizi esterni', un'allucinante
cifra di 1.612,6 milioni».
Il post ha insistito: «La Rai farebbe molto bene a fornire i dati sulle spese, in particolare quelle esterne anche se questo dispiace (e ti credo!) a Fazio: 'Io non posso dire quanto guadagno. L'azienda mi vincola alla riservatezza. Non vado contro la mia azienda'».
Il post ha insistito: «La Rai farebbe molto bene a fornire i dati sulle spese, in particolare quelle esterne anche se questo dispiace (e ti credo!) a Fazio: 'Io non posso dire quanto guadagno. L'azienda mi vincola alla riservatezza. Non vado contro la mia azienda'».
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