martedì 22 ottobre 2013

Datagate: la Nsa (Usa) spia i francesi

da: Lettera 43

Datagate, Le Monde: pure i francesi spiati
La Nsa monitora le comunicazioni di Parigi. Attraverso le sue aziende strategiche. E i cavi sottomarini di tutta Europa.

Francesi sotto controllo degli 007 americani. L'agenzia statunitense di controspionaggio National security agency (Nsa) ha intercettato in modo massiccio le comunicazioni telefoniche dei cittadini d'Oltralpe. Anche attraverso il monitoraggio dei server delle imprese di telecomunicazioni più importanti del Paese.
La rivelazione è arrivata il 21 ottobre dal quotidiano Le Monde, che ha citato documenti dall'ex consulente della stessa Nsa Edward Snowden.
70,3 MILIONI DI REGISTRAZIONI. Un dato sconvolgente su tutti: la Nsa ha collezionato 70,3 milioni di registrazioni di telefonate francesi in soli 30 giorni, dal 10 dicembre 2012 all'8 gennaio 2013.
Nell'articolo, firmato a quattro mani al giornalista di Le Monde Jacques Follorou e da Glenn Greenwald, l'ex columnist del Guardian che per primo ha pubblicato le rivelazioni di Snowden (e ora è pronto a lanciare un nuovo sito di news), ci si chiede come mai Parigi sia rimasta così discreta sul tema nonostante ci siano prove tangibili - e massicce - «del fatto che i suoi interessi siano quotidianamente presi di mira».

UN SEGNALE FA SCATTARE L'INTERCETTAZIONE. La Nsa, ha scritto il sito del quotidiano francese, «dispone di diversi modi di raccolta. Quando certi numeri di telefono vengono usati in Francia, questi attivano un segnale che fa scattare automaticamente la registrazione di alcune conversazioni».
SMS TRACCIATI SU PAROLE-CHIAVE. I due giornalisti hanno spiegato che «questa sorveglianza recupera anche gli sms e il loro contenuto in base a parole-chiave».
I documenti in possesso del quotidiano francese «forniscono sufficienti spiegazioni da far pensare che gli obiettivi della Nsa riguardano sia persone sospettate di legami con il terrorismo sia individui presi di mira per la loro semplice appartenenza al mondo degli affari, della politica o dell'amministrazione francese».

Gli Usa controllavano i cavi sottomarini e le imprese Wanadoo e Alcatel Lucent

Non c'è certo da stupirsi.
Non solo la Francia è uno dei pochi Paesi europei che non ha basi americane sul suo territorio. Ma, nella relazione scritta l'11 luglio 2001 dal parlamento europeo su Echelon, il programma di spionaggio antesignano di Prism, la Francia era indicata come l'unica nazione con un'industria delle telecomunicazioni abbastanza avanzata e soprattutto con una rete abbastanza estesa (considerando anche le colonie d'oltremare) da poter preoccupare gli Stati Uniti. E i loro partner, Gran Bretagna in primis.
SPIATI I CAVI SOTTOMARINI. Ma c'è di più. Un documento rivelato nell'aprile 2013 da Snowden prova che gli americani utilizzavano un altro programma noto come Upstream per captare le conversazioni che passano attraverso i cavi sottomarini sotto l'Atlantico e i server della Rete.
Tra i 35 indirizzi e portali web finiti nel mirino del controspionaggio americano, ha rivelato Le Monde, figurano wanadoo.fr e alcatel-lucent.co.
NEL MIRINO LE IMPRESE DI TELECOMUNICAZIONI. Le due imprese di telecomunicazione dell'Esagono sono state vittime di una attenzione particolare tra l'1 e il 31 gennaio 2013. La prima è un provider internet, nata come filiale di Télécom France e oggi parte di Orange (la società di mobile di France Télécom) e sul suo sito passano i servizi e le informazioni riguardanti un terzo dei clienti di Orange: circa 4,5 milioni di persone.
Ma è la seconda società a preoccupare di più. Alcatel Lucent, infatti, è il frutto della fusione tra il gruppo francese Alcatel e l'americano Lucent Technologies e possiede i router che gestiscono e organizzano le telecomunicazioni sottomarine.
NEL CUORE DELLO STATO. A fine 2012, il ministero dell'Economia la voleva riacquistare proprio tramite Orange. Mentre proprio nel gennaio 2013 il ministero dell'Innovazione e dell'economia digitale aveva pianificato di investire denaro pubblico, attravero i fondi della Cassa depositi e prestiti, nella Alcatel-Lucent Submarine Networks, la filiale di Alcatel che si occupa appunto dei cavi sottomarini. Ma che, stando alle rivelazioni di Le Monde, sarebbe in realtà un nido impestato di spie.

Relazioni tese: convocato l'ambasciatore americano

La Francia, dunque, si è scoperta con il nemico in casa. Capace di minacciare la sicurezza nazionale, ma anche in grado di penetrare nelle attività economiche di interesse strategico. Facile intuire il livello di allarme di Parigi.
VALLS: «VOGLIAMO SPIEGAZIONI». Il ministro degli Interni francese, Manuel Valls ha definito le rivelazioni di Le Monde «scioccanti». «Richiederanno delle spiegazioni precise dalle autorità americane nelle prossime ore», ha tuonato Valls, secondo cui «con le nuove tecnologie della comunicazione servono regole, questo riguarda tutti. Se uno Stato amico, un alleato, spia la Francia o spia altri Paesi europei, è del tutto inaccettabile».
FABIUS CONVOCA L'AMBASCIATORE. Durissima la reazione del ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius. «L'ambasciatore americano dovrà recarsi la mattina del 21 ottobre al Quai d'Orsay», ha detto Fabius, arrivando al consiglio Esteri Ue che si tiene a Lussemburgo.
«Siamo stati messi in guardia nel mese di giugno e abbiamo reagito con forza», ha aggiunto, «ma visibilmente bisogna andare oltre. Questo tipo di pratiche, che minacciano la vita privata, sono totalmente inaccettabili tra Paesi partner. E bisogna assicurarsi in ogni caso che esse non siano più eseguite». Di certo, se ne riparlerà presto. Coincidenza vuole che il consiglio Ue del 24 e 25 ottobre sia dedicato all'economia digitale. Facile che diventi anche spionaggio digitale.

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