mercoledì 16 ottobre 2013

Governo, Legge Stabilità: manovra da 26,5 mld in tre anni, no tagli Sanità

da: Lettera 43


Legge di Stabilità, saltano tagli alla Sanità
Manovra da 26,5 mld in tre anni. Imprese, meno tasse per 5,6 mld. No sforbiciata sulla Salute. Si vota solo un giorno.

Saltano i tagli alla Sanità che inizialmente sembravano contenuti nella legge di Stabilità.
Per il triennio 2014-16 non è più prevista la sforbiciata da 2,6 miliardi di euro.
«Abbiamo rispettato la data 15 del ottobre benché le tensioni politiche che ci sono state nel mese scorso abbiano reso non semplicissimo il nostro lavoro», ha detto il premier Enrico Letta «ma abbiamo corso e possiamo approvare la legge di Stabilità».
La manovra è circa di 11,5 miliardi nel 2014, 7,5 miliardi nel 2015 e 7,5 miliardi nel 2016 (per un totale di 26,5 mld in tre anni). 

RISPETTATI GLI IMPEGNI CON L'UE. «Per la prima volta da tempo siamo riusciti a fare una legge di Stabilità dove i conti quadrano senza aumentare le tasse a famiglie e imprese», ha aggiunto Letta sottolineando anche l'assenza di tagli al sociale e alla sanità.

«Abbiamo mantenuto gli impegni con l'Ue, siamo usciti dalla procedura di deficit eccessivo. E oggi duplice premio: è la prima legge di Stabilità che non comincia con una sforbiciata di tagli di nuove tasse che servono per Bruxelles».

IMPRESE, RIDUZIONE TASSE DI 5,6 MILIARDI. Il debito pubblico «sarà in calo nel 2014, 2015 e 2016 e centreremo l’obiettivo del 2,5% di deficit/Pil nel 2014», ha spiegato Letta. La legge di Stabilità consentirà in tre anni «un taglio delle tasse per imprese e famiglie dal 44,3 al 43,3%». Il premier ha annunciato la riduzione delle tasse per le imprese pari a 5 miliardi e 600 milioni nel triennio, 5 miliardi per i lavoratori.

Riduzione di tasse per famiglie e imprese
Nella legge di Stabilità c'è «una significativa riduzione delle tasse per famiglie, lavoratori e imprese. Siamo convinti e speriamo di fare di più in prospettiva», ha detto il premier.

Arriva 1 miliardo di 'sconti' per per le ristrutturazioni edilizie e l'ecobonus.

È prevista una riduzione di tasse per le imprese di 5,6 mld con una curva crescente nell'arco del triennio 2014-16.

La legge di Stabilità contiene il rifinanziamento di 1,6 miliardi per il fondo di garanzia per le piccole imprese.
Tra gi interventi per le imprese e i lavoratori c'è anche un incentivo per il passaggio dai contratti a tempo determinato a quelli a tempo indeterminato.

Entro fine anno il governo metterà in campo una serie di privatizzazioni che porteranno la riduzione del debito pubblico per il 2014, 2015 e 2016.

Nel provvedimento ci sono il rifinanziamento del fondo per le politiche sociali, il fondo per la non autosufficienza e il 5 per mille.
C’è un allentamento del patto di stabilità per i Comuni da 1 miliardo di euro.

È stato bloccato l'aumento dell'Iva per le cooperative sociali.
La pressione fiscale è destinata a diminuire di un punto. «La filosofia della manovra è meno spesa pubblica, meno debito pubblico, meno tasse», ha detto il vicepremier Angelino Alfano.
La manovra prevede per il 2014 sgravi fiscali per 3,7 miliardi, di questi 2,5 miliardi sono per il cuneo fiscale: 1,5 miliardi per detrazioni lavoro su fasce medio basse, 0,04 miliardi per l'Irap sulla quota lavoro, 1 miliardo per ridurre i contributi alle imprese. Ci sono per 13 mln per l'Iva sulle coop sociali.
Risorse alla manovra arriveranno anche dalla revisione della contabilizzazione delle quote di Bankitalia. Lo ha detto il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni.
Nella legge di Stabilità c'è anche «la nascita di un soggetto importante al ministero dello Sviluppo per rilanciare le politiche industriali in coordinamento con le parti sociali. Una specie di cabina di regia sulle politiche industriali».
Da ora in poi si voterà in un giorno solo (la domenica) per un risparmio di 100 milioni di euro.
La riduzione delle spese fiscali, attraverso interventi selettivi sulle agevolazioni, porterà 500 milioni di euro e gli interventi saranno definiti entro gennaio 2014.

Nella legge di stabilità non c'è l'aumento dell'aliquota delle rendite finanziarie, ma è previsto un ritocco dei bolli per la tenuta dei conti per la gestione. L'incremento dell'aliquota del bollo sulle attività finanziarie porterà 900 milioni di euro.

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