da: Il Fatto Quotidiano
Crozza,
Gubitosi: “Trattativa non chiusa per polemiche sui compensi”
"Si
tratta di intromissioni nelle normali regole della concorrenza che
rappresentano un’anomalia italiana. Lasciateci competere senza interferenze”
dice direttore generale Rai in commissione Vigilanza dove il Pdl ha schierato
Brunetta, Minzolini e Gasparri
”Il caso Crozza è emblematico,
non siamo riusciti a chiudere la trattativa per le polemiche
sui compensi che hanno creato forte tensione. Si tratta
di intromissioni nelle normali regole della concorrenza che rappresentano
un’anomalia italiana. Lasciateci competere senza interferenze”. Così il
direttore generale Luigi Gubitosi in commissione Vigilanza dove il Pdl
ha schieratoBrunetta, Minzolini e Gasparri. ”Il caso
Crozza è emblematico è un artista che poteva incidere sullo share di
Rai1, riportando la satira in prima serata. Un paese che ha paura della satira
è un paese in difficoltà morale”. Il dg della Rai ha letto poi le cifre sul
cachet del comico pubblicate sui giornali. “Il costo della serata di Crozza
sarebbe stato ripagato ampiamente dalla pubblicità” come lo stesso comico aveva
sottolineato a Ballarò dicendo che avrebbe potuto essere
utile all’azienda. “Un’eventuale imposizione alla Rai
dell’obbligo di rendere
noti i compensi non sarebbe priva di implicazioni di carattere
concorrenziale. Solo la Rai avrebbe l’obbligo di trasparenza a livello di
dettaglio disaggregato. La pubblicazione dei compensi potrebbe ridurre la
capacità della Rai di trattenere risorse. Non mi risulta che in altri paesi
dove esiste il servizio pubblico sia successo quello che è successo
nel caso Crozza, è un peccato che sia successo in Italia. Si sono sentite molte
cifre, ma io posso dirvi che il costo di una serata di Crozza sarebbe stato
completamente ripagato da pubblicità”.
E’ stato a questo punto che i tre
colonnelli si sono scagliati contro Gubitosi: “Mancare di rispetto alla
commissione in questa maniera è da censurare. Se ne deve dar contro in una
riunione. E’ inaccettabile che la Commissione venga insultata da un funzionario
pubblico”, ha detto Renato Brunetta.
A settembre la raccolta pubblicitaria “è
in crescita del 7 per cento. A ottobre sarà sicuramente positiva e anche le
prime avvisaglie su novembre sembrano assolutamente positive. Questi dati,
salvo variazioni drastiche e ad ora imprevedibili, ci fanno pensare che
dovremmo raggiungere i risultati previsti dal piano industriale – aveva
detto poco prima il top manager – Il mercato in genere si sta stabilizzando e
si assiste a una miglior performance di Rai rispetto agli altri player.
Parliamo di 10-12 milioni di fatturato per il solo Carosello”.
La presa di posizione di Gubitosi, però, ha
provocato l’immediata reazione di Renato Brunetta, il primo ad attaccare
la Rai sul contratto di Crozza. ”E’ paradossale quello che dice Gubitosi, cioè
che non sia stato sottoscritto il contratto con Crozza solo perché
c’è stata una richiesta di trasparenza” ha detto il capogruppo Pdl alla Camera,
Renato Brunetta, secondo cui “o il contratto era un buon contratto e il dg
aveva il dovere di sottoscriverlo, oppure il contratto aveva delle parti
oscure. Il dg ci dovrà dare spiegazioni in una prossima audizione”. Per
Brunetta, inoltre, “non sono i comici a far famosa la Rai, ma il
contrario. La Rai ha il potere di imporre il prezzo, non deve subirlo”. Nel
corso dell’audizione, Brunetta ha anche parlato di “un azzardo morale” e
“comportamenti opportunistici precontrattuali” da parte del dg.
“Cosa aveva di speciale quel contratto per
far allontanare i contraenti? – ha chiesto Brunetta – Se era un contratto
normale perché non firmarlo? Si potrebbe addirittura ipotizzare un’azione di
responsabilità nei confronti del dg che non ha stipulato il contratto per
paura della trasparenza. Parafrasando il dg dico: un’azienda pubblica che ha
paura della trasparenza è un’azienda in evidente difficoltà morale”. “L’attuale
contratto di servizio prevede l’obbligo di pubblicare gli stipendi e
informazioni sui costi dei programmi – ha detto ancora l’esponente del Pdl –
L’obbligo è stato ampiamente disatteso sia dalla precedente gestione che
dall’attuale. Da questo punto di vista si può dire che la dirigenza ha
contravvenuto al contratto di servizio non pubblicando gli stipendi.
C’è anche una normativa specifica e il contratto servizio prende spunto da
quella normativa. Non sono neanche d’accordo sulla pubblicazione degli stipendi
per fasce e generica e su questo ci sarà discussione in Commissione di
Vigilanza. Ricordo anche che il Garante aveva dato il nulla osta a questa
procedura”.
Nessun commento:
Posta un commento