giovedì 10 ottobre 2013

Quelli che...uno vale uno: clandestinità, Grillo e Casaleggio scomunicano i senatori M5S

da: Il Fatto Quotidiano

Clandestinità, è scontro nel M5S: dure critiche degli eletti alla linea Grillo
Dopo la scomunica apparsa sul blog dell'emendamento approvato in Commissione giustizia, i senatori e deputati difendono la scelta. Andrea Cioffi. intervistato dal fattoquotidiano.it, dichiara: "Ne avevamo discusso in assemblea. Non condivido il post sul blog per questa volta". Di Battista: "Sto riflettendo. Beppe è stato poco presente negli ultimi tempi, spero di poterne parlare presto con lui". E alla luce delle polemiche il fondatore sul blog ribatte: "Nuove proposte devono essere discusse e approvate attraverso il blog"
di Martina Castigliani

La scomunica è arrivata dall’alto, ma non tutti questa volta accetteranno in silenzio. Il post firmato Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio è stato una doccia fredda nel Movimento 5 Stelle, dopo che la presentazione dellemendamento per l’abolizione del reato di clandestinità da parte dei grillini Andrea Cioffi e Fabrizio Buccarella era stata festeggiata come una nuova conquista in Parlamento. “Noi non siamo d’accordo sia nei termini che nelle modalità”, hanno scritto i fondatori. L’articolo comparso poche ore dopo il voto
in Commissione giustizia ha sorpreso senatori e deputati a 5 Stelle. Che però non sembrano intenzionati a rientrare nei ranghi. Il gruppo infatti, lascia intendere di voler continuare sulla sua strada e per una volta, critici e fedelissimi sembrano concordare. CosìMaurizio Romani, da sempre tra i moderati ha detto: “Sono arrabbiato. Non concordo con la posizione di Grillo e Casaleggio. L’emendamento era stato approvato in assemblea”. Prende tempo invece Alessandro Di Battista, da sempre molto vicino alla linea ufficiale: “Sto riflettendo. Ne parleremo con gli altri. Io credo che Beppe in questi mesi sia stato poco presente”. Così per la prima volta le due anime del Movimento potrebbero fare quadrato intorno alla decisione, con la linea tra “dissidenti e talebani” sempre più sottile.
Una reazione che non è piaciuta al leader del Movimento che per tutta la giornata ha continuato con le critiche: “Ogni nuova proposta deve essere votata sul blog dagli attivisti”, ha scritto nell’ultimo dei tre post in merito. E il riferimento, paradossalmente, è a quell’applicazione per la democrazia diretta che Grillo promette e che non è mai arrivata.  Nel fumo delle polemiche, chi difende la propria posizione è Cioffi, uno dei firmatari dell’emendamento approvato in Commissione giustizia: “Abbiamo fatto una cosa sacrosanta”, ha detto al fattoquotidiano.it, “ora ne parleremo in Assemblea e deciderà la maggioranza. Ci sono stati migliaia di emendamenti presentati dal nostro gruppo, proposte di legge e interpellanze e tutte sono state discusse con chi ne aveva competenza anche se non erano nel programma elettorale”. 
“Siamo in democrazia”, continua Cioffi, “e ognuno può pensarla come crede. Grillo e Casaleggio sono esponenti come noi, molto importanti e molto influenti certo, ma esprimono semplicemente la loro opinione. La nostra non è una struttura piramidale. E questa volta io non sono d’accordo con loro. Vedremo cosa ne pensano gli altri, ma siamo molto tranquilli. La democrazia funziona così”. Il problema resta quello della difficoltà ancora dopo sei mesi di consultare gli attivisti per assenza di una piattaforma per la democrazia diretta. Ma sul punto Cioffi preferisce non esprimersi: “Il portale dicono che è finalmente in arrivo. Questo problema non si pone”. 
Alle 19 ci sarà la discussione sulla questione in Assemblea congiunta. Ma dell’emendamento si era già parlato tra i senatori e i deputati a 5 Stelle. Solo poche ore prima c’era stata la conferenza stampa per presentare le soluzioni dei grillini in Parlamento per migliorare le condizioni delle carceri italiane. E tra le proposte c’era stato anche lo stop al reato di immigrazione clandestina. “Sì ne avevamo già parlato e nessuno si era opposto”, conclude Cioffi, “la questione è puramente tecnica. Proponiamo di togliere le conseguenze penali e restano quelle civili dell’immigrazione clandestina. In questo modo evitiamo che si ingolfino i tribunali, costretti ad aprire un fascicolo ogni volta che viene trovato un immigrato clandestino. Inoltre abbiamo raccolto le testimonianze di molti sindacati di Polizia: tutti raccontano che per seguire le procedure di fronte a questo tipo di reato, sono costretti a diminuire la presenza sul territorio. Insomma, paradossalmente si mette in pericolo la nostra sicurezza”.
La giornata di passione per i 5 Stelle in Parlamento si è divisa tra dichiarazioni, silenzi stampa annunciati e poi smentiti e la confusione di una linea di separazione tra fedelissimi e dissidenti che sembra sempre più sottile. “Beppe negli ultimi mesi è stato poco presente”, ha detto al fattoquotidiano.it Alessandro Di Battista, “Io sto riflettendo sul post scritto oggi. Vorrei che Beppe venisse nei prossimi giorni per parlarne. Credo che Cioffi e Buccarella abbiano agito in totale buona fede, però è giusto che di temi così importanti si parli in Assemblea. Così da stasera studieremo un pacchetto di proposte a 5 Stelle per risolvere il problema immigrazione tenendo conto di tutte le sensibilità”. Convinto della bontà della decisione anche il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio: “Personalmente”, ha detto intervistato da Radio 2, “sono per l’abolizione del reato di clandestinità, va abolito e non serve a niente”. L’emendamento in questione secondo i senatori era già stato approvato dalla maggioranza dell’assemblea in seduta congiunta. “Ci sono i verbali”, ha commentato la senatrice Laura Bignami. “Basta andare a controllare le carte”.

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