da: Il Fatto Quotidiano
Clandestinità,
è scontro nel M5S: dure critiche degli eletti alla linea Grillo
Dopo
la scomunica apparsa sul blog dell'emendamento approvato in Commissione
giustizia, i senatori e deputati difendono la scelta. Andrea Cioffi.
intervistato dal fattoquotidiano.it, dichiara: "Ne avevamo discusso in
assemblea. Non condivido il post sul blog per questa volta". Di Battista:
"Sto riflettendo. Beppe è stato poco presente negli ultimi tempi, spero di
poterne parlare presto con lui". E alla luce delle polemiche il fondatore
sul blog ribatte: "Nuove proposte devono essere discusse e approvate
attraverso il blog"
di Martina
Castigliani
La scomunica è arrivata dall’alto, ma non
tutti questa volta accetteranno in silenzio. Il post firmato Beppe Grillo e
Gianroberto Casaleggio è stato una doccia fredda nel Movimento 5 Stelle,
dopo che la presentazione dell’emendamento per l’abolizione del
reato di clandestinità da parte dei grillini Andrea
Cioffi e Fabrizio Buccarella era stata festeggiata come una nuova conquista in
Parlamento. “Noi non siamo d’accordo sia nei termini che nelle modalità”, hanno
scritto i fondatori. L’articolo comparso poche ore dopo il voto
in Commissione
giustizia ha sorpreso senatori e deputati a 5 Stelle. Che però non sembrano
intenzionati a rientrare nei ranghi. Il gruppo infatti, lascia intendere di
voler continuare sulla sua strada e per una volta, critici e fedelissimi
sembrano concordare. CosìMaurizio Romani, da sempre tra i moderati ha detto:
“Sono arrabbiato. Non concordo con la posizione di Grillo e Casaleggio.
L’emendamento era stato approvato in assemblea”. Prende tempo invece Alessandro
Di Battista, da sempre molto vicino alla linea ufficiale: “Sto riflettendo. Ne
parleremo con gli altri. Io credo che Beppe in questi mesi sia stato poco
presente”. Così per la prima volta le due anime del Movimento potrebbero fare
quadrato intorno alla decisione, con la linea tra “dissidenti e talebani”
sempre più sottile.
Una reazione che non è piaciuta al leader
del Movimento che per tutta la giornata ha continuato con le critiche: “Ogni
nuova proposta deve essere votata sul blog dagli attivisti”, ha scritto
nell’ultimo dei tre post in merito. E il riferimento, paradossalmente, è a
quell’applicazione per la democrazia
diretta che Grillo promette e che non è mai
arrivata. Nel fumo delle polemiche, chi difende la propria posizione è
Cioffi, uno dei firmatari dell’emendamento approvato in
Commissione giustizia: “Abbiamo fatto una cosa
sacrosanta”, ha detto al fattoquotidiano.it, “ora ne parleremo in Assemblea e
deciderà la maggioranza. Ci sono stati migliaia di emendamenti presentati dal
nostro gruppo, proposte di legge e interpellanze e tutte sono state discusse
con chi ne aveva competenza anche se non erano nel programma elettorale”.
“Siamo in democrazia”, continua Cioffi, “e
ognuno può pensarla come crede. Grillo e Casaleggio sono esponenti come noi,
molto importanti e molto influenti certo, ma esprimono semplicemente la
loro opinione. La nostra non è una struttura piramidale. E questa volta io
non sono d’accordo con loro. Vedremo cosa ne pensano gli altri, ma siamo molto
tranquilli. La democrazia funziona così”. Il problema resta quello della
difficoltà ancora dopo sei mesi di consultare gli attivisti per assenza di una
piattaforma per la democrazia diretta. Ma sul punto Cioffi preferisce non
esprimersi: “Il portale dicono che è finalmente in arrivo. Questo problema non
si pone”.
Alle 19 ci sarà la discussione sulla
questione in Assemblea congiunta. Ma dell’emendamento si era già parlato tra i
senatori e i deputati a 5 Stelle. Solo poche ore prima c’era stata la
conferenza stampa per presentare le soluzioni dei grillini in Parlamento
per migliorare le condizioni delle carceri italiane. E tra le proposte c’era
stato anche lo stop al reato di immigrazione clandestina. “Sì ne avevamo già
parlato e nessuno si era opposto”, conclude Cioffi, “la questione è puramente
tecnica. Proponiamo di togliere le conseguenze penali e restano
quelle civili dell’immigrazione clandestina. In questo modo evitiamo che si
ingolfino i tribunali, costretti ad aprire un fascicolo ogni volta che viene
trovato un immigrato clandestino. Inoltre abbiamo raccolto le testimonianze di
molti sindacati di Polizia: tutti raccontano che per seguire le procedure di
fronte a questo tipo di reato, sono costretti a diminuire la presenza sul
territorio. Insomma, paradossalmente si mette in pericolo la nostra sicurezza”.
La giornata di passione per i 5 Stelle in
Parlamento si è divisa tra dichiarazioni, silenzi stampa annunciati e poi
smentiti e la confusione di una linea di separazione tra fedelissimi e
dissidenti che sembra sempre più sottile. “Beppe negli ultimi mesi è stato poco
presente”, ha detto al fattoquotidiano.it Alessandro Di Battista, “Io sto
riflettendo sul post scritto oggi. Vorrei che Beppe venisse nei prossimi giorni
per parlarne. Credo che Cioffi e Buccarella abbiano agito in totale buona fede,
però è giusto che di temi così importanti si parli in Assemblea. Così da
stasera studieremo un pacchetto di proposte a 5 Stelle per risolvere il
problema immigrazione tenendo conto di tutte le sensibilità”. Convinto
della bontà della decisione anche il vicepresidente della Camera, Luigi Di
Maio: “Personalmente”, ha detto intervistato da Radio 2, “sono per l’abolizione
del reato di clandestinità, va abolito e non serve a niente”. L’emendamento in
questione secondo i senatori era già stato approvato dalla maggioranza
dell’assemblea in seduta congiunta. “Ci sono i verbali”, ha commentato la
senatrice Laura Bignami. “Basta andare a controllare le carte”.
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