da: Il Fatto Quotidiano
Banche,
grazie alla Legge di Stabilità aumenteranno gli utili dell’11%
Nuovi
aiuti in arrivo per gli istituti di credito, che potranno godere di
un'anticipazione delle detrazioni fiscali, proprio mentre l'Ue sta per fare
partire i controlli in vista del passaggio alla vigilanza bancaria europea
A festeggiare sono, ancora una volta, le
banche. Gli istituti di credito, grazie alla nuova Legge di Stabilità, potranno
godere di un’anticipazione delle detrazioni fiscali su Ires e Irap, con un impatto
potenziale sull’utile netto del 2015 dell’11 per cento. Il testo, approvato dal
Consiglio dei ministri martedì scorso, prevede infatti che le svalutazioni e le
perdite sui crediti saranno deducibili nell’esercizio in cui sono state
imputate a bilancio e nei quattro anni successivi e non più in 18 anni come è
stato finora.
L’aiutino del governo è prezioso per le
banche che lo chiedevano da tempo a gran voce per bocca dell’Abi. Il motivo è
molto semplice: in vista dei controlli della vigilanza comunitaria sul
patrimonio bancario per il passaggio alla vigilanza europea e, ancor prima,
dell’applicazione dei nuovi parametri di patrimonializzazione di Basilea, gli
istituti italiani da mesi stanno facendo una costosa pulizia in bilancio sotto
la spinta di Bankitalia. E così, complici gli errori
del passato nella
concessione dei prestiti a personaggi che non hanno onorato il debito come i
vari Zaleski (Intesa Sanpaolo) o Ligresti (Unicredit), stanno incassando
obtorto collo una perdita via l’altra.
La manina dello Stato a ridosso della
chiusura dei bilanci, è arrivata quindi come la manna dal cielo. A guadagnarci
di più – secondo le stime della concorrente
Banca Imi (gruppo Intesa) - sarà Unicredit, che avrà quest’anno un
beneficio fiscale di 271 milioni di euro, che diventeranno 236 nel 2014 e 219
nel 2015. Ma anche gli altri istituti non resteranno a bacca asciutta: Monte
dei Paschi di Siena avrà un beneficio di 101 milioni nell’anno in corso, una
cifra che scende a 49 milioni per Banco popolare e a 45 milioni per il gruppo
Ubi.
I vantaggi per le banche legati alla Legge
di Stabilità sono confermati anche dagli analisti di Mediobanca Securities, che
stimano un aumento medio dell’utile per azione pari al 7% nel 2014, prevedendo
che nel 2015 l’impatto si ridurrà a +5% per effetto di un calo delle perdite
sui crediti. Gli istituti che beneficeranno di più del provvedimento, secondo
lo studio di Piazzetta Cuccia, saranno Bper e Creval, con un aumento potenziale
fino al 20% degli utili attesi nel 2014, una percentuale che scende al 6% per
Intesa Sanpaolo.
“A nostro avviso, il motivo che sta dietro
la riduzione del peso fiscale delle banche è la necessità di accelerare il
flusso di credito all’economia reale”, commenta Mediobanca. “In un contesto
macro già instabile, la distorsione generata dalla peculiarità del trattamento
fiscale delle perdite su crediti agisce infatti come un incentivo a stringere
ulteriormente gli standard di credito”, aggiunge, ribadendo come il regime
fiscale penalizzante per le banche sia uno dei motivi per l’elevato stock di
crediti deteriorati in Italia.
Le banche, come ricordano gli analisti di Mediobanca, potranno così “rafforzare i loro tassi di copertura alla luce dell’asset quality review“, ovvero la valutazione degli attivi bancari che sarà effettuata dalla Bce in vista del passaggio alla vigilanza bancaria unica europea previsto l’anno prossimo. La conferma è arrivata anche dal ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, che – secondo quanto riferiscono alcuni partecipanti – ha assicurato in un incontro con la stampa estera a Roma che le banche italiane non hanno nulla da temere dalla revisione della qualità degli attivi che farà la Bce e dagli stress test dell’Eba.
Saccomanni ha ricordato nei giorni scorsi che gli istituti di credito potranno poi contare sulla revisione della contabilizzazione delle quote della Banca d’Italia, che “darà risultati tra fine 2013 e inizio dell’anno prossimo”. Le banche, principali azionisti di Via Nazionale, sono infatti desiderose, se non su una soddisfacente liquidazione della propria quota nella banca centrale, quanto meno di una nuova valutazione che contribuisca a migliorare il loro stato patrimoniale, a partire da Banca Marche, Intesa SanPaolo e Unicredit.
Non solo. Nuovi aiuti pubblici alle banche sono previsti anche dal piano casa tanto voluto dal ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, grazie al quale gli istituti di credito potranno ricevere direttamente dalla Cassa depositi e prestiti la liquidità necessaria per finanziare l’erogazione di “mutui garantiti da ipoteca su immobili residenziali” e far passare in capo alla Cdp parte dei vecchi crediti. Il cerchio si chiude apputno con l’ultimo provvedimento che, di fatto, consente agli istituti di riuscire nell’impresa di portare a casa dei profitti dai prestiti concessi a cuor leggero nel passato.
Le banche, come ricordano gli analisti di Mediobanca, potranno così “rafforzare i loro tassi di copertura alla luce dell’asset quality review“, ovvero la valutazione degli attivi bancari che sarà effettuata dalla Bce in vista del passaggio alla vigilanza bancaria unica europea previsto l’anno prossimo. La conferma è arrivata anche dal ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, che – secondo quanto riferiscono alcuni partecipanti – ha assicurato in un incontro con la stampa estera a Roma che le banche italiane non hanno nulla da temere dalla revisione della qualità degli attivi che farà la Bce e dagli stress test dell’Eba.
Saccomanni ha ricordato nei giorni scorsi che gli istituti di credito potranno poi contare sulla revisione della contabilizzazione delle quote della Banca d’Italia, che “darà risultati tra fine 2013 e inizio dell’anno prossimo”. Le banche, principali azionisti di Via Nazionale, sono infatti desiderose, se non su una soddisfacente liquidazione della propria quota nella banca centrale, quanto meno di una nuova valutazione che contribuisca a migliorare il loro stato patrimoniale, a partire da Banca Marche, Intesa SanPaolo e Unicredit.
Non solo. Nuovi aiuti pubblici alle banche sono previsti anche dal piano casa tanto voluto dal ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, grazie al quale gli istituti di credito potranno ricevere direttamente dalla Cassa depositi e prestiti la liquidità necessaria per finanziare l’erogazione di “mutui garantiti da ipoteca su immobili residenziali” e far passare in capo alla Cdp parte dei vecchi crediti. Il cerchio si chiude apputno con l’ultimo provvedimento che, di fatto, consente agli istituti di riuscire nell’impresa di portare a casa dei profitti dai prestiti concessi a cuor leggero nel passato.
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