Venerdì, il Senato ha approvato il decreto
legge che contiene le misure per contrastare il femminicidio. I voti a favore
sono stati 143, i voti contrari 3. La Lega, il M5S e Sel non hanno partecipato
al voto.
Francesco
Campanella, senatore del M5S, ha posto una
pregiudiziale di costituzionalità alla conversione del decreto legge sul
femminicidio. Secondo Campanella era necessario "prendersi, con responsabilità, un mese di tempo in più per
esaminare ed eventualmente emendare la legge". Ma la proposta è stata
bocciata da una votazione dell'aula. I senatori Cinque Stelle si sono alla fine
astenuti, tacciando il dl di essere un provvedimento "fritto misto". Il riferimento è alle misure relative a Province, Tav
e vigili del fuoco che vi sono contenute.
I senatori
di Sel hanno giustificato la loro astensione sostenendo che, "con l'alibi di una legge
importantissima come quella contro il femminicidio, si contrabbandino misure che con il femminicidio non hanno
nulla a che vedere e che andrebbero definite senza ipocrisia un nuovo
'pacchetto sicurezza'".
Anche Scelta
Civica, pur votando a favore, ha manifestato perplessità su contenuto: “dei
12 articoli di cui è composto, solo 5 riguardano la materia
drammaticamente urgente del contrasto della violenza contro le donne".
fonte:
la Repubblica
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