da: Il Post
In
Siria è iniziata la distruzione delle armi chimiche
Lo
ha riferito un funzionario dell'Organizzazione che sta portando avanti il
programma stabilito dall'ONU lo scorso 28 settembre
Domenica 6 ottobre sono iniziate le
operazioni di smantellamento e distruzione dell’arsenale chimico siriano da
parte di un gruppo di esperti di disarmo. Questi esperti fanno parte
dell’Organizzazione per la messa al bando delle armi chimiche che sta portando
avanti il programma stabilito dall’ONU: lo scorso 28 settembre, infatti, il
Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha votato all’unanimità una
risoluzione che impone a Bashar al Assad, presidente del regime, di distruggere
le armi chimiche entro nove mesi.
Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa
Agence France Press, un membro dell’organizzazione, presente in Siria, ha
spiegato che saranno distrutte bombe per aerei e dispositivi per mescolare i
componenti chimici, mentre dei mezzi pesanti passeranno sopra le testate dei
missili, per distruggerle. Non è chiaro però in quale dei diciannove siti
dichiarati dal governo siriano siano iniziate queste operazioni.
La missione degli ispettori internazionali
è iniziata il 2 ottobre: oltre alle operazioni di smantellamento, gli esperti
stanno portando avanti una serie di indagini per verificare le informazioni
fornite dal governo siriano sull’arsenale chimico presente nel paese, stimato
in circa mille tonnellate di armi chimiche.
Secondo quanto scrive il New York Times,
gli Stati Uniti e i suoi alleati hanno pensato a un programma in tempi rapidi,
per evitare possibili ostacoli organizzati dal regime e limitare il tempo delle
operazioni dei propri esperti, al fine di tutelare la loro sicurezza: i
movimenti non sono stati resi pubblici, sia per questioni di sicurezza sia per
permettere al governo siriano di mantenere il segreto militare sulla
localizzazione del proprio arsenale.
Il presidente Bashar al Assad ha assicurato
la piena collaborazione agli ispettori, mentre i ribelli non hanno dato alcun
tipo di rassicurazione. Le cose sono ulteriormente complicate dal fatto che un
terzo dei siti in cui si trovano le armi chimiche della Siria sono fuori dal
controllo del governo, e alcuni di quelli che si trovano sotto controllo
governativo sono raggiungibili solo da strade controllate dai ribelli.
I funzionari americani citati dal New York
Times hanno spiegato che nei primi giorni di novembre una squadra di esperti
siriani, sotto il controllo degli ispettori internazionali, si occuperà di
distruggere altre attrezzature per la produzione di prodotti chimici. Per il
disarmo sarà utilizzato anche un sistema mobile e sofisticato progettato dal
Pentagono – chiamato Field Deployable Hydrolysis System – che dovrà
neutralizzare grandi quantità di prodotti chimici una volta trasportati fuori
dalla Siria: il sistema è in grado di convertire gli agenti chimici in composti
che non possono essere utilizzati per scopi militari. Un funzionario del
Dipartimento di Stato ha detto che questo sistema mobile dovrebbe accorciare i
tempi delle operazioni, entro la metà del 2014.
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