da: Il Fatto Quotidiano
Amnistia
e indulto, già pronti tre ddl per salvare Silvio dall’interdizione per diritti
Tv
Due
progetti di legge presentati al Senato e uno alla Camera prevedono la
cancellazione delle pene accessorie temporanee, anche nel caso di indulto. A
presentare i disegni di legge i senatori democratici Manconi, Corsini e Tronti
insieme a Compagna del gruppo misto e dal deputato Pd Gozi
di Antonella
Mascali
La ministra dell’Interno Annamaria Cancellieri,
che per prima, a giugno, lanciò la proposta di amnistia e indulto, respinge
l’opinione di chi pensa che in questo modo Silvio Berlusconi si potrebbe
salvare dalla condanna per frode fiscale al processo Mediaset. “È una falsa
idea, è il Parlamento che decide per quali reati prevedere l’amnistia e non è
mai successo che si occupasse di reati finanziari“. Ma se non sarà così, a
Berlusconi verrebbe cancellata totalmente la pena per frode fiscale, compresa
l’interdizione dai pubblici uffici: l’amnistia, secondo il codice, “estingue il
reato e fa cessare l’esecuzione della condanna e le pene accessorie“.
Ovviamente per il leader del Pdl
resterebbero in piedi gli altri procedimenti in corso, a cominciare da Ruby,
per tipo di reato ed entità della pena.
Per quanto riguarda il processo Mediaset,
Berlusconi potrebbe cavarsela anche in caso di indulto, nonostante solitamente
cancelli la pena principale ma non quella accessoria.
In Parlamento, infatti, ci sono disegni di
legge, due al Senato e uno alla Camera, che prevedono proprio il salvataggio
del leader del Pdl: in caso di indulto scatta la cancellazione delle pene
accessorie temporanee. Un progetto è stato presentato dai senatori democratici
Luigi Manconi, Paolo Corsini e Mario Tronti nonché da Luigi Compagna, senatore
del gruppo misto. Già nella precedente legislatura, Compagna, come senatore del
Pdl, provò a inserire un emendamento “salva Silvio” alla controversa modifica del
reato di concussione contenuta nella legge Severino.
Il disegno di legge su amnistia e indulto,
presentato al Senato il 15 marzo scorso, prevede l’amnistia per tutti “i reati
commessi entro il 14 marzo 2013 per i quali è stabilita una pena detentiva non
superiore nel massimo a quattro anni”. Per quanto riguarda l’indulto “è
concesso nella misura di tre anni in linea generale e di cinque per i soli
detenuti in gravi condizioni di salute”.
Ed ecco la postilla fatta a misura di
Berlusconi, per la condanna Mediaset: “È concesso indulto, per intero, per le
pene accessorie temporanee, conseguenti a condanne per le quali è applicato
anche solo in parte l’indulto”. Un altro ddl fotocopia è a sola firma
Manconi-Compagna. Anche alla Camera c’è un progetto di legge che prevede le
pene accessorie temporanee indultabili, l’ha firmato il deputato del Pd, Sandro
Gozi.
Dunque, se dovesse esserci l’indulto, così
come previsto da questi testi, per Berlusconi la pena per frode fiscale
sfumerebbe. Non solo quella principale, già ridotta all’osso dall’indulto del
2006 (dei 4 anni inflitti ne dovrà scontare solo 9 mesi) ma anche la pena
accessoria dell’interdizione ai pubblici uffici, inizialmente stabilita a 5
anni, ma che, dopo la sentenza della Cassazione, dovrà essere ricalcolata dalla
Corte d’Appello di Milano il prossimo 19 ottobre: potrà infliggere da un minimo
di un anno a un massimo di tre anni, sulla base della normativa tributaria.
L’interdizione sarà definitiva probabilmente entro l’anno, amnistia e indulto
permettendo. Berlusconi, già nel 1990 ha beneficiato di un’amnistia che ha
azzerato un procedimento per falsa testimonianza sulla sua iscrizione alla P 2
di Licio Gelli.
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