da: Il Fatto Quotidiano
Ezio
Greggio, un tapiro per il conduttore: lo stipendio pagato all’estero
Mediaset
in quattro anni ha sborsato 23 milioni di euro per il volto di Striscia: vanno
tutti in Irlanda e a Montecarlo. Quasi 15 milioni sono stati versati a lui,
residente nel Principato. Altri 8 milioni sono finiti a una società con sede a
Dublino
di Luigi
Franco
Di ramanzine a personaggi più o meno noti, Ezio
Greggio ne ha fatte un bel po’. Maghi truffaldini, terapeuti imbroglioni,
politici beccati in fuori onda imbarazzanti. Il prossimo Tapiro d’oro,
però, potrebbe meritarselo proprio lui, dopo 25 anni passati alla conduzione di Striscia
la notizia. Perché il suo caso è tra quelli che stanno suscitando
l’interesse dell’Agenzia delle entrate. Per aggiudicarsi le sue battute e le
sue frecciate irriverenti, Mediaset ha speso negli ultimi quattro
anni più di 23 milioni di euro, parte dei quali sono finiti a una società
con base in Irlanda. E da valutare, per l’agenzia, c’è soprattutto la
residenza dello showman, che non si trova a Milano o nelle vicinanze di Cologno
Monzese, ma in uno dei paradisi fiscali più prossimi a casa nostra, il principato
di Monaco.
Vicino sì, ma da Montecarlo agli studi tv
della famiglia Berlusconi – ragionano gli ispettori del Fisco –
sono sempre più di 300 chilometri ad andare e altrettanti a tornare. Un bel
viaggio da fare per ognuna delle oltre 160 puntate all’anno che Greggio conduce
a Striscia. Insomma, di tempo nei dintorni di Milano,
deve passarne parecchio,
soprattutto nei mesi in cui il tg satirico è affidato a lui. Ci sono poi da
fare i promo, le riunioni con gli autori e con la produzione, ogni tanto pure
qualche prova. Il contratto con Mediaset, poi, oltre a Striscia comprende anche
le ospitate a Paperissima, una fiction e trasmissioni serali come Veline,
andata in onda l’estate scorsa.
Per ogni partecipazione di Greggio a Striscia,
la società Rti del gruppo Mediaset spende intorno ai 24mila euro. La cifra va
moltiplicata per tutte le puntate di un anno e poi vanno aggiunte le altre
presenze sullo schermo. Così nelle quattro stagioni che vanno dal 2009 al
2013 Greggio è costato a Rti oltre 23 milioni di euro. Di questi, più di
12 milioni sono stati versati direttamente a lui per le trasmissioni e quasi
2,5 per l’esclusiva. Mentre altri 8 milioni sono finiti alla Wolf Pictures Ltd,
una società con sede a Dublino, in Irlanda, in cui in passato ha lavorato
anche Leonardo Recalcati, una vecchia conoscenza con cui Greggio ha collaborato
nel 2011 per produrre ‘Box Office 3D – Il film dei film’, la sua ultima fatica
cinematografica da regista.
Alla Wolf Pictures Ltd Greggio ha ceduto
tutti i diritti di sfruttamento economico della sua immagine, che poi sono
stati venduti a Mediaset. Un triangolo su cui l’Agenzia delle entrate vuole
vederci più chiaro. Come sulla residenza a Monaco, grazie a cui Greggio
può cavarsela con una ritenuta alla fonte del 30 per cento su quanto ricevuto
da Mediaset, invece di versare nel nostro Paese imposte con aliquote che per
importi così elevati superano il 40 per cento. La residenza monegasca, tra
l’altro, non vale a Greggio solo vantaggi fiscali. È capitato infatti che per
partecipare a una puntata di Paperissima, ai 60mila euro di cachet ne siano
stati aggiunti 25mila per le spese di viaggio da Monaco,
600 chilometri davvero ben pagati.
Greggio non è il primo vip che attira
l’attenzione del Fisco. Tra gli altri, nel 2008 Valentino Rossi ha dovuto
firmare un accordo da 35 milioni di euro per chiudere il contenzioso con
l’Agenzia delle entrate che gli contestava la residenza londinese. Luciano
Pavarotti invece ha sostenuto di essere residente a Montecarlo, finché nel
2000 ha dovuto rimborsare all’Erario 24 miliardi delle vecchie lire. Da
Greggio, per ora, nessun commento: il suo cellulare ieri ha suonato a vuoto per
tutto il giorno, né gli sms hanno avuto risposta. È all’estero, fanno sapere
dalla Greggio Comunicazione di Milano, l’agenzia della sorella Paola. In
ogni caso, nulla dovrebbe accadere a Mediaset, che nel contratto si è fatta
garantire dall’artista una manleva nel caso di sanzioni fiscali per sue
dichiarazioni false. Ma il Gabibbo, di certo, una bella predica non la
risparmierebbe. Quella, del resto, è pur sempre l’azienda di chi per anni ha
governato il Paese.
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