da: L’Espresso
Nitto
Palma, pazzo per gli abusivi
Da
sempre l'ex ministro vuole una sanatoria per gli scempi edilizi in Campania. Ma
ora è diventato proprio il suo chiodo fisso. E infatti è un mito per chi, nella
sua regione, costruisce in spregio alle regole
di Nello
Trocchia
Per lui il condono dell'abusivismo edilizio
è proprio una passione. Un chiodo fisso. Una missione di vita. Da sempre. E
anche in queste ore il presidente della commissione Giustizia del Senato e
coordinatore campano del Pdl, Francesco Nitto Palma, non si muove di un
passo dall'idea di riaprire i termini della "sanatoria ambientale"
del 2003 in Campania.
Così, dopo la contrarietà al suo
emendamento espressa perfino dal ministro Pdl Maurizio Lupi, Palma ha
reagito malissimo: «Non capisco dove stia lo scandalo: riteniamo di avere
ragione e porteremo avanti la nostra battaglia». E ancora: «Si tratta di
consentire che in Campania si possa usufruire di quella norma, dalla quale i
cittadini campani furono tenuti fuori perché la Consulta bocciò la legge
regionale che la doveva recepire».
Già nel febbraio 2012 Nitto Palma aveva firmato un emendamento al decreto Milleproroghe per riaprire i termini del condono edilizio del 2003 in Campania. Scoperto all'ultimo, arrivò la fumata nera. Nel luglio scorso, invece, l'ex ministro, insieme ad altri colleghi del Pdl tra cui Sergio De Gregorio, provò un altro blitz, tentando di inserire l'emendamento salva abusivi nel decreto terremoto. Beccato anche questa volta e bocciato. Nell'ottobre scorso, poi, Palma presentò un altro provvedimento a sua firma rilanciando la crociata pro-santatoria.
Arrivano febbraio e le elezioni politiche. Di nuovo in campo la promessa condono per tutti in campagna elettorale. Poi Palma viene eletto e a modo suo mantiene la promessa: appena diventa presidente della commissione giustizia del senato, le sue prime iniziative sono andare in carcere a trovare Cosentino e riproporre il condono edilizio in Campania.
In regione, terra delle illegalità ambientali, tra le cause più frequenti degli scioglimenti dei consigli comunali c'è proprio la devastazione edilizia, spesso attuata in collusione con i clan. Nei decreti di scioglimento, non di rado, emerge il trucchetto: quello di retrodatare la data di costruzioni degli immobili in modo da farli rientrare nei condoni.
Giovanni Pianese, ex sindaco di Giugliano, è ad esempio coinvolto in un procedimento per presunte irregolarità edilizie. Il Gip Alberto Capuano ha disposto, a fine aprile, il sequestro del suo immobile, proprio vicino al comune, per sospetti lavori edilizi abusivi con l'aggravante di aver favorito il clan Mallardo. Qualche mese fa, nell'agosto scorso, Pianese interveniva sul problema abusivismo citando il senatore Nitto Palma: «La sua soluzione è la migliore».
Il motivo per cui tanti politici sostengono l'abusivismo è doppio. Da un lato trovano consenso nelle centinaia di migliaia di persone che vivono in case abusive e che temono di vedere prima o poi arrivare le ruspe. Il secondo è che l'abusivismo edilizio è un business di camorra, che a sua volta garantisce i voti a chi si fa carico di proteggerlo.
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