da: Il Sole 24 Ore
Esodati,
ci sono ancora 200mila lavoratori da salvaguardare
di Matteo
Prioschi
Con la pubblicazione in «Gazzetta
Ufficiale» avvenuta il 28 maggio 2013 del decreto interministeriale datato 22
aprile, si completa il quadro normativo relativo agli interventi di
salvaguardia dalla riforma previdenziale messi a punto finora.
Al contempo, però, in Parlamento si sta
lavorando per ampliare ulteriormente la platea, tenendo conto della scarsità di
fondi disponibili.
Del resto con i tre provvedimenti definiti
finora si tutelano 130.130 lavoratori su un totale complessivo, stimato e mai
confermato, di circa 330mila persone.
In base a tali numeri, le maggiori
criticità dovrebbero riguardare due tipologie di lavoratori. Infatti tra gli
autorizzati al versamento volontario dei contributi
accederanno alla
salvaguardia 19.240 a fronte di circa 200mila persone nelle medesime condizioni
per le quali, però, finora non è stata trovata una soluzione. Di esodati veri e
propri o "cessati" secondo le definizioni normative, cioè i
lavoratori che hanno firmato un accordo di incentivo all'esodo, ne sono stati
tutelati 18.020, ma complessivamente erano stimati in 70mila.
Altre aree di intervento riguardano poi
alcune categorie che finora sono stati esclusi dalle tutele, come chi è stato
licenziato senza sottoscrivere un accordo per l'esodo o senza passare dalla
mobilità, così come si sta valutando di escludere l'applicazione
dell'aspettativa di vita quando la stessa determina il non accesso alla
salvaguardia dei lavoratori in mobilità perché si allungano i tempi per
maturare la decorrenza della pensione.
Il decreto del 22 aprile, pubblicato il 28
maggio, attua quanto previsto dalla legge 228/2012 (legge di stabilità) in
favore di 10.130 persone. In precedenza si era provveduto a tutelare altri
55mila lavoratori nell'ambito della "spending review" (legge 135/2012)
e con il decreto interministeriale dell'8 ottobre 2012, nonché altri 65mila con
la legge 214/2011 il decreto interministeriale del 1° giugno 2012. In tutto si
tratta, come detto, di 130.130 persone.
Per quanto riguarda il primo contingente,
quello dei 65mila, si può dire che anche le procedure siano in fase di
completamento. Il monitoraggio delle posizioni e la certificazione del diritto
alla salvaguardia è stato completato dall'Inps e i diretti interessati stanno
ricevendo le lettere con cui si comunica la decorrenza della pensione.
È invece ancora in pieno svolgimento il
monitoraggio delle posizioni dei lavoratori per quanto riguarda il secondo
contingente (55mila persone), tanto più che fino al 21 maggio gli esodati, cioè
6mila lavoratori, avevano tempo per inviare alle direzioni territoriali del
lavoro, la richiesta di accesso alla salvaguardia.
Per il terzo contingente le operazioni
partono in questi giorni. Una particolarità di questo terzo provvedimento è che
tutte quattro le categorie di lavoratori coinvolti devono presentare domanda di
accesso alla pensione (all'Inps o alle Dtl) con i requisiti previgenti la
riforma previdenziale entro il 25 settembre e quindi è probabile che l'intera
operazione non si concluda prima della fine dell'anno.
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