mercoledì 22 maggio 2013

Voto giovanile, Pd: partito per vecchi, anche nella cultura televisiva?


Di organismi/istituti che si dilettano in sondaggi, statistiche, tipo: quanti impiegati lo fanno (sesso) al venerdì sera, quanti tutte le settimane o un venerdì al mese, quanto è la durata media, a: quanti sono i disoccupati, i cassaintegrati, ecc..ce ne sono a iosa.
Non mancano, lo sappiamo, i sondaggisti: per chi voteresti, per chi hai votato, ecc..

L’Istituto Cattaneo di Bologna, si è occupato del voto giovanile. La fascia compresa tra i 18 e 24 anni.
Cos’ha votato alle ultime elezioni politiche? Il 48% ha votato per l’M5S, il 23% per Monti, il 15% per il Pdl e, dulcis in fondo (si fa per dire) il 7% per il PD.
Quest’ultimo dato dice, inequivocabilmente, che il Pd è un partito per vecchi. Ciò che il sondaggio non dice – perché ce ne vorrebbe un altro sulla composizione dei partiti, sui fans iscritti o a supporto - è che un partito di vecchi. Vecchi dirigenti. Non solo in senso anagrafico ma ideologico, culturale.
Ma a invecchiare ideologicamente, culturalmente, non sono solo le prime linee del partito democratico.
E’ chiaro a tutti che la forma di cultura, lo strumento più diffuso di formazione e “distribuzione” è la televisione. Anche nell’era del web. Soprattutto, nell’era di internet. Che tratta di tv in continuazione.
I berlusconiani e/o i cosiddetti moderati o liberali sostengono che la Rai – la cosiddetta tv di Stato – per quanto controllata da governi e Parlamento quasi sempre di centro-destra, sia “occupata” dai salotti (ad eccezione di quello di Vespa) della sinistra.

Un po’ di oggettività, ogni tanto, non guasterebbe. Servirebbe per riconoscere che autori e conduttori ascritti a questa “categoria televisiva” sono – mediamente - dei professionisti che sanno fare il loro mestiere. Meglio dei loro “antagonisti ideologi/politici”. Basterebbe ricordare una giornalista considerata dal centro-destra come anti berlusconiana: Milena Gabanelli, da domenica sera nelle prime pagine web per l’ultima puntata di Report con la quale ha “irritato” i fans del blog di Grillo. Senza dimenticare la puntata nella quale fece “secco” Antonio Di Pietro.
Non mi ricordo giornalista berlusconiano dotato di tale indipendenza. Che non significa: perfezione. Significa essere dei professionisti dotati di neuroni, capaci di esprimere un pensiero libero e quindi critico.

E’ nella natura umana che anche i salotti di sinistra – veri o presunti – invecchino. Anagraficamente (lo dice la tinta dei capelli di Fazio) ma, forse, anche culturalmente.
Insomma. Il Pd ha dimostrato negli anni una capacità di distruzione che, se vogliamo, nulla ha a che vedere con la saggezza della vecchiaia. Ma non sarà che della sua vuotezza culturale sia in parte responsabile anche il cosiddetto salotto televisivo della “sinistra”. Non sarà che questo stia perdendo terreno mentale?
Questo è l’invecchiamento che provoca danni. Quello dei politici di un partito non più sorretti dal dinamismo mentale (che dovrebbe essere prerogativa di menti giovani) di certa tv.

Nessun commento:

Posta un commento