Di
organismi/istituti che si dilettano in sondaggi, statistiche, tipo: quanti
impiegati lo fanno (sesso) al venerdì sera, quanti tutte le settimane o un venerdì
al mese, quanto è la durata media, a: quanti sono i disoccupati, i
cassaintegrati, ecc..ce ne sono a iosa.
Non
mancano, lo sappiamo, i sondaggisti: per chi voteresti, per chi hai votato,
ecc..
L’Istituto
Cattaneo di Bologna, si è occupato del voto giovanile. La fascia compresa tra i
18 e 24 anni.
Cos’ha
votato alle ultime elezioni politiche? Il 48% ha votato per l’M5S, il 23% per
Monti, il 15% per il Pdl e, dulcis in fondo (si fa per dire) il 7% per il PD.
Quest’ultimo
dato dice, inequivocabilmente, che il Pd è un partito per vecchi. Ciò che il
sondaggio non dice – perché ce ne vorrebbe un altro sulla composizione dei
partiti, sui fans iscritti o a supporto - è che un partito di vecchi. Vecchi
dirigenti. Non solo in senso anagrafico ma ideologico, culturale.
Ma
a invecchiare ideologicamente, culturalmente, non sono solo le prime linee del
partito democratico.
E’
chiaro a tutti che la forma di cultura, lo strumento più diffuso di formazione
e “distribuzione” è la televisione. Anche nell’era del web. Soprattutto,
nell’era di internet. Che tratta di tv in continuazione.
I berlusconiani
e/o i cosiddetti moderati o liberali sostengono che la Rai – la cosiddetta tv
di Stato – per quanto controllata da governi e Parlamento quasi sempre di
centro-destra, sia “occupata” dai salotti (ad eccezione di quello di Vespa)
della sinistra.
Un
po’ di oggettività, ogni tanto, non guasterebbe. Servirebbe per riconoscere che
autori e conduttori ascritti a questa “categoria televisiva” sono – mediamente
- dei professionisti che sanno fare il loro mestiere. Meglio dei loro
“antagonisti ideologi/politici”. Basterebbe ricordare una giornalista
considerata dal centro-destra come anti berlusconiana: Milena Gabanelli, da
domenica sera nelle prime pagine web per l’ultima puntata di Report con la
quale ha “irritato” i fans del blog di Grillo. Senza dimenticare la puntata
nella quale fece “secco” Antonio Di Pietro.
Non
mi ricordo giornalista berlusconiano dotato di tale indipendenza. Che non
significa: perfezione. Significa essere dei professionisti dotati di neuroni,
capaci di esprimere un pensiero libero e quindi critico.
E’
nella natura umana che anche i salotti di sinistra – veri o presunti –
invecchino. Anagraficamente (lo dice la tinta dei capelli di Fazio) ma, forse,
anche culturalmente.
Insomma.
Il Pd ha dimostrato negli anni una capacità di distruzione che, se vogliamo,
nulla ha a che vedere con la saggezza della vecchiaia. Ma non sarà che della
sua vuotezza culturale sia in parte responsabile anche il cosiddetto salotto
televisivo della “sinistra”. Non sarà che questo stia perdendo terreno mentale?
Questo
è l’invecchiamento che provoca danni. Quello dei politici di un partito non più
sorretti dal dinamismo mentale (che dovrebbe essere prerogativa di menti
giovani) di certa tv.
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