tratto da: Vanity Fair
Jovanotti:
«Sono un padre che non sa dire no»
Il
ragazzo fortunato è cresciuto. Ha una figlia quattordicenne. Si preoccupa per
lei. Ma lascia alla moglie il lavoro scomodo
di Enrica
Brocardo
Non so perché, ma cominciamo parlando delle
nuove tecnologie per riprodurre la realtà in 3D. «Tra dieci anni tutti saremo
dentro un film. Entreremo in una stanza e l’attore sarà lì dentro con noi.
Figata, eh?».
In quale film le piacerebbe entrare?
In quale film le piacerebbe entrare?
«Django? Qualunque film di Tarantino. Lui
non è solo il più bravo di tutti: li sta doppiando. Oppure Lincoln. Non
so, ho visto moltissimi bei film quest’anno».
Me lo vedo Lorenzo Cherubini, un tempo e
ancora Jovanotti, in versione killer in un film alla Pulp Fiction. Del
resto un killer lo è già: il suo ottimismo è come un virus, attacca le molecole
del cinismo e le distrugge. Se gli chiedi sè è contento, ti risponde: «Più
contento di quanto avrei mai creduto di poter essere».
E poi: «Mi piacciono i super eroi “normali”. Quelli senza mantello». Il suo super potere è il super ottimismo, che più volte ha descritto come la sua forma di «resistenza». Spiega che sul palco di Backup Tour - Lorenzo negli Stadi 2013 arriverà vestito da rockstar, cita David Bowie e Bob Dylan, Vasco Rossi e Mick Jagger.
Racconta del suo dottore di Perugia che gli ha detto: «La salute è un continuum: il nostro corpo o si sta ammalando o sta guarendo». (...)
E poi: «Mi piacciono i super eroi “normali”. Quelli senza mantello». Il suo super potere è il super ottimismo, che più volte ha descritto come la sua forma di «resistenza». Spiega che sul palco di Backup Tour - Lorenzo negli Stadi 2013 arriverà vestito da rockstar, cita David Bowie e Bob Dylan, Vasco Rossi e Mick Jagger.
Racconta del suo dottore di Perugia che gli ha detto: «La salute è un continuum: il nostro corpo o si sta ammalando o sta guarendo». (...)
Quest’anno
compirà 47 anni. Immagino che le persone con cui lavora siano più giovani di
lei. Che impressione le fa?
«In realtà, ce ne sono di più giovani, ma
anche di più vecchie. Il rock’n’roll non è più una cosa solo da ragazzi. Jimi
Hendrix è morto a 27 anni, i Beatles fecero Sgt. Pepper’s che non avevano
ancora trent’anni. Adesso c’è Madonna che ha l’età di mia nonna. Ma è normale,
considerato che il rock è esploso negli anni Sessanta. Mio padre mica andava ai
concerti, questa sera con mia figlia Teresa andiamo a sentire i Vampire
Weekend».
Va
spesso ai concerti con sua figlia?
«Finora è successo di rado. Ha solo 14
anni». (...)
La
tentazione di allargare la famiglia ce l’ha mai avuta?
«No, la nascita di Teresa è accaduta in
modo naturale. Non è che ne avessimo parlato prima: lo facciamo, non lo
facciamo. E poi, sa cosa? Io di carattere sono monogamo, anche con i figli».
Nel
senso che non saprebbe dividere l’affetto?
«Farei fatica. Le famiglie numerose mi
piacciono, ma non credo di essere adatto ad averne una. Anche se è vero che,
alla fine, i padri fanno poco».
Sono
le madri a fare quasi tutto?
«In generale. Anche se nel mio caso forse
mi sminuisco, perché a Teresa, soprattutto quando era più piccola, ho dedicato
tanto tempo. Ne parlavo con lei proprio ieri. Stavamo guardando un documentario
su un famoso disegnatore. C’era lui a casa che disegnava con sua figlia, e
Teresa mi ha detto: “Ti ricordi, quante volte lo abbiamo fatto anche noi?”».
(...)
Insomma,
prima pensava a tutto sua madre, adesso tocca a sua moglie.
«La verità è che lei è la mia casa. La Francesca è una donna col tetto. Mentre io
sono scoperchiato».
Il servizio completo sul numero 21 di Vanity Fair in edicola da mercoledì 22 maggio 2013.
Il servizio completo sul numero 21 di Vanity Fair in edicola da mercoledì 22 maggio 2013.
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