La globalizzazione
è stata per il capitalismo una tappa decisiva sulla strada della scomparsa di
ogni limite. Infatti permette di investire e disinvestire dove si vuole e
quando si vuole, in spregio degli uomini e della biosfera.
(pag.
68)
La
frontiera non isola, filtra. Le frontiere, per quanto arbitrarie possano essere
(e c’è da sperare che lo siano il meno possibile), sono indispensabili per
ritrovare l’identità necessaria allo scambio con l’altro. Al contrario di
quello che sostiene la tesi moralista, non c’è democrazia senza la capacità del
corpo dei cittadini, a tutti i livelli, di darsi dei limiti.
(p.
36)
In
ultima analisi, il problema dei limiti forse è fondamentalmente un problema
etico. In tutti i campi, il limite deriva quasi sempre da una norma esplicita o
tacita, diretta o indiretta, che le collettività umane si danno.
(p.91)
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