venerdì 17 maggio 2013

Rai: ‘La Storia siamo noi’ senza Minoli


da: La Stampa

«La storia siamo noi» senza Minoli
Scatta l’allarme tra i documentaristi “Per noi era l’unico contenitore in tv”
Gubitosi frena: “Nessuna chiusura”. Ma senza il suo storico conduttore il futuro del programma è incerto
di Alessandra Comazzi

Chiude «La Storia siamo noi», la notizia si diffonde e provoca reazioni immediate nella rete, tra il pubblico («era uno dei rari programmi che si poteva definire di servizio pubblico»), e tra i parlamentari, del pdl e del pd, di qua e di là, come si conviene ai tempi.  

Ma «“La Storia siamo noi” non chiude - dice il direttore generale della Rai Luigi Gubitosi - termina semplicemente il contratto con Giovanni Minoli che era andato in pensione tre anni fa ed aveva siglato un contratto triennale, che scade il 31 maggio, per il 150° dell’Unità d’Italia. Il format della Storia siamo noi è della Rai, era stato ideato da Renato Parascandolo, poi gestito da Minoli per una fase che adesso si chiude», e Gubitosi ringrazia il giornalista per il lavoro svolto, e non escludendo in futuro nuove collaborazioni. Intanto pare che i colleghi che lavoravano con lui, si stiano già cercando altri posti. E, in effetti, è difficile immaginare «La storia siamo noi» senza Minoli. Il quale dice: «Io non traggo nessuna conclusione. Certo, per ora non mi hanno proposto niente». 


Potete chiederlo a coloro che si occupano di televisione, che la televisione la fanno: Giovanni Minoli, come ogni persona di forte personalità, potrà anche non essere simpatico a tutti. Ma tutti gli riconoscono una conoscenza del mezzo, un’esperienza, una voglia di sperimentare non comuni, praticamente uniche. Che si possono notare a occhio nudo anche dal sito della sua creatura, «La storia siamo noi», una struttura trasversale ideata nel 1997 per l’appunto da Renato Parascandolo, che allora dirigeva RaiEducational. E che Minoli ha condotto attraverso le tempeste che periodicamente si abbattono sulla Rai. Minoli è pure colui che, in tempi lontani e non sospetti, ideò quel «Posto al sole» che rilanciò la fiction in Italia, oltre che il Centro di produzione Rai di Napoli. Nessuno ci avrebbe scommesso un copeco, gli davano del pazzo, ma l’«esperimento» dura ancora. 

E’ vero dunque che il format «La storia siamo noi» è della Rai e non di Minoli, ma lui oggettivamente l’ha fatto crescere e caricato di contenuti, storici, sociali, di costume. Conoscendo la televisione e chi la fa, e non avendo paura di sperimentare, di testare nuovi talenti. Proprio stasera, giovedì 16, va in onda su Raitre la vicenda di Umberto II, ultimo re d’Italia; e in questi giorni si possono ricordare le imprese di Renzo Arbore in «L’altra», cioè l’altra tv. Si tratta di sostanza, insomma. Nel mondo appassionato e certo non ricco dei documentaristi c’è apprensione: «La storia siamo noi è l’unico contenitore - dicono - per i doc prodotti da documentaristi indipendenti italiani, Gi altri programmi comprano solo cose dall’estero. La nostra memoria è cultura e va sostenuta, almeno dal servizio pubblico».  

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