da: Corriere della
Sera
Grillo: «Chi vota con il Pd è fuori»
E in rete pubblica «il crollo dei partiti»
Sul sito di Beppe Grillo il messaggio ai «ribelli» e le
percentuali dell'andamento dei voti di Pd e Pdl alle amministrative
«Scrissi che chi
voleva l'accordo con il pdmenoelle aveva sbagliato a votarci. Lo confermo e
estendo il concetto. Chi si è candidato per il M5S al Parlamento e vuole un
accordo con il pdmenoelle scordandosi degli impegni elettorali e della sua
funzione di portavoce per realizzare il nostro programma, è pregato di avviarsi
alla porta». Alle 12.50 arriva la risposta di Beppe Grillo, sul suo blog, ai ribelli 5 Stelle, quella rumorosa decina
che sta pensando di lasciare il MoVimento per fondare un gruppo separato. Gli strali contro i «dissidenti» vengono lanciati dal
leader alla fine di un post che invita alla calma attesa della resa dei conti:
«Non abbiamo fretta», si intitola. A coloro che stanno pensando di passare con
il nemico il comico genovese tiene a ricordare che «il MoVimento non è un
partito, non fa alleanze con i partiti, né inciuci. Questo vale per i prossimi
ballottaggi dove non appoggeremo la destra e tanto meno la sinistra, tra loro
non c'è alcuna differenza». A ben pensare però Grillo
una differenza nella
compatta casta dei politici poi la trova: «Forse la destra ti prende un po'
meno per il culo». In conclusione, dice il leader M5S, chi vuole «sabotare» il
progetto stellato farà bene ad andarsene perché «è meglio buttarsi nel vuoto da
soli che essere spinti. C'è più controllo». Nel messaggio Grillo ripete poi il
fatto che «dopo le elezioni politiche la stampa e le televisioni si sono
scatenate contro il M5S come se fosse l'anticristo»; parla della «fogna della
Rai» e della «televisione che bisogna cambiare». E chiude con una citazione da
«Rockcoccodrillo» di Edoardo Bennato: «Da' tempo al tempo e i conti devon
tornare». Accanto al post, a destra, spicca uno scarno quanto eloquente elenco
di dati sul numero dei voti ricevuti alle amministrative dai partiti.
I DATI CHE NESSUNO DIVULGA - Roma, Siena, Ancona e Avellino: quattro città per
mostrare il termometro del successo (o dell'insuccesso) dei partiti italiani
prendendo in esame le amministrative. «I dati che non vi mostrano» recita
sintetico il sottotitolo dell'elenco pubblicato su www.beppegrillo.it, in bella vista sulla colonna a destra del sito. E così
l'unico commento ai numeri messi online rimane il titolo lapidario dell'elenco:
«Il crollo dei partiti». Quattro parole che danno il senso delle percentuali:
tutte precedute dal segno meno per Pd e Pdl; accompagnate dal segno positivo
per il M5S.
I NUMERI DI ROMA -
Raffrontando il numero dei voti andati al Pd nella Capitale, nel 2008 e nel
2013, ecco il risultato: -48% (254.275 voti in meno). Ancora più pesante il
dissanguamento del Pdl: il partito di Silvio Berlusconi in cinque anni ha perso
il 65% dei voti (363.810 preferenze in meno). La lista romana si chiude con i
dati riguardanti il MoVimento 5 Stelle: +222% (90.162 voti in più).
LA CITTA' DEL MONTE - Su Siena l'elenco mostra quattro numeri. Nel 2011 il Partito democratico
aveva 11.723 voti, scesi a 6.483 nel 2013: -44%. Per M5S si va invece dagli 833
voti del 2011 ai 2.194 di quest'anno: +163%.
ANCONA -
L'andamento di segni negativi e positivi non cambia neppure ad Ancona. Dal 2009
al 2013 i democratici perdono il 33% (-5.233 voti); va peggio al partito del
Cavaliere che lascia per strada ben il 75% (-13.166 voti); mentre i «grillini»
si ritrovano in mano un altro numero a tre cifre: +117% (3.086 voti in più).
AVELLINO - La
lista dei dati pubblicati sul blog di Grillo si chiude con i numeri che
riguardano la situazione della città campana, tra il 2009 e il 2013. Ed è la
solita musica: -33% di voti (-3.479) per il Pd; un tonfo del -50% (-2.530) per
il Pdl e per il M5S un luminoso + ∞%, più infinito. Quattro anni fa ad Avellino
i «cittadini» di Grillo avevano ricevuto 0 voti, adesso sono diventati 1.054.
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