martedì 28 maggio 2013

Elezioni amministrative, flop M5S: Grillo “capisce” e io…”capisco” lui

Giuseppe Piero Grillo ha scritto un post nel suo blog in merito ai risultati delle elezioni amministrative di domenica scorsa. Che dire: accidenti! Che analisi!
Avrebbe fatto prima a dire che c’è una parte del paese che è padre, madre, figlia, del modello del berlusconismo. E che c’è un’altra parte di paese che questo modello lo vorrebbero eliminare una volta per tutte.
A parte il fatto che ha voluto scrivere più righe di quante il concetto ne richiedesse (opinione personale, s'intende), il “fine analista” Grillo si è dimenticato di trattare l’aspetto più importante: come fa l’Italia B - ammesso e non concesso che la composizione delle due Italie sia quella che lui descrive - a non prenderlo più nel culo. La domanda non se l’è posta perché non ha la risposta. O meglio....

Ti capisco Grillo. La risposta contempla una verità che non puoi né vuoi dire perché significherebbe ammettere l’equivoco dell’”uno vale uno”. E non solo.
Capisco che tu non possa porti una domanda perché, per distinguerti dalla classe dei morti viventi, dovresti ammettere i limiti del M5S, della conduzione post elezioni politiche, della sostanziale incapacità dimostrata nel convincere l’Italia B a considerare il Movimento 5 Stelle l’alternativa reale al sistema e a “convertire” anche solo una piccola parte dell’Italia A.
Capisco che tu, Giuseppe Piero Grillo, sei uguale – e speculare - alla classe politica dei morti viventi quando tralasci di dire la verità.



Vi capisco

Non è corretto attribuire il (mancato) voto di ieri al M5S ai pennivendoli che da dopo le elezioni politiche diffamano h24 il M5S sui giornali e su tutte le reti televisive, notoriamente di proprietà dei partiti. Non è giusto.
Il risultato delle elezioni comunali non è stato frutto di cittadini disinformati. Al contrario, il voto, in quanto comunale, vicino alla realtà quotidiana, è stato dato in piena coscienza. Non si tratta di italiani che hanno sbagliato per consuetudine o per dabbenaggine, ma di persone pienamente responsabili della loro scelta. Non diamo la colpa ai giornalisti o ai talk show, per favore. Possono aver inciso, ma non più di tanto. Il 50% o poco meno non ha votato. Il rimanente è andato alle coalizioni di Pdl e pdmenoelle e in parte al M5S. Capisco chi ha votato, convinto, per il condannato in secondo grado per evasione fiscale e chi ha dato la sua preferenza ai responsabili del disastro dell’ILVA, del Monte Paschi che hanno come testimonial il prescritto Penati. Capisco chi ha mantenuto la barra dritta e premiato i partiti che succhiano i finanziamenti pubblici e non chi li ha restituiti allo Stato. Vi capisco. Il vostro voto è stato pesato, meditato. Esistono due Italie, la prima, che chiameremo Italia A, è composta da chi vive di politica, 500.000 persone, da chi ha la sicurezza di uno stipendio pubblico, 4 milioni di persone, dai pensionati, 19 milioni di persone (da cui vanno dedotte le pensioni minime che sono una vergogna). La seconda, Italia B, di lavoratori autonomi, cassintegrati, precari, piccole e media imprese, studenti. La prima è interessata giustamente allo status quo. Si vota per sé stessi e poi per il Paese. Nella nostra bandiera c’è scritto “Teniamo famiglia“. In questi mesi non ho sentito casi di funzionari pubblici, pluripensionati o dirigenti di partecipate che si siano suicidati. Invece, giornalmente, sfrattati, imprenditori falliti, disoccupati si danno fuoco, si buttano dalla finestra o si impiccano. Queste due Italie sono legate tra loro come gemelli siamesi, come la sabbia di una clessidra. L’Italia A non può vivere senza il contributo fiscale dell’Italia B, ma quest’ultima sta morendo, ogni minuto un’impresa ci lascia per sempre. Vi capisco comunque, la pensione, in particolare se doppia o superiore ai 5.000 euro, è davvero importante. Lo stipendio vi fa sopravvivere, che sia pubblico o politico non ha importanza. Il M5S ha commesso errori, chissà quanti, ma è stato l’unico a restituire, nella Storia della Repubblica, 42 milioni di euro allo Stato, a tagliare lo stipendio dei parlamentari e a destinare i tre quarti di quello dei consiglieri regionali siciliani alla microimpresa. L’Autunno Freddo è vicino e forse, per allora, l’Italia A capirà che votando chi li rassicura, ma in realtà ha distrutto il Paese, si sta condannando a una via senza ritorno. Vi capisco, avete fatto bene.
Ps: Ringrazio tutti coloro che hanno “rischiato” dando il loro voto al M5S che avrà a seguito di queste elezioni dove si presenta in 199 comuni, in quasi tutti per la prima volta, circa 3/400 nuovi consiglieri, raddoppiando quelli attuali.

4 commenti:

  1. Dany anche io sono su Twitter ....ti ho aggiunta.

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  2. Scusa, quale sarebbe questa incapacità post elezioni di grillo e del Movimento? persino esponenti del PD hanno ammesso che non avrebbero mai fatto un governo col M5S, volevano solo i voti, poi le proposte sarebbero state bocciate! poi PD e PDL hanno deciso di far passare Lega e SEL all'opposizione così da poter occupare le commissioni. pensi che appoggiare il Governo avrebbe avvantaggiato il Movimento? povera illusa,il PD avrebbe, grazie anche ai giornalai di regime, addossato tutte le colpe e le mancanze del governo al Movimento. vedi che quando hanno proposto Rodotà come presidente il PD ha detto no? e sul post del blog? dove grillo ha sbagliato? non parlare senza dire, se hai idee portale avanti.

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  3. ciao Sara...bene!....ti aggiungo anch'io...

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  4. ciò che pensavo e penso di Grillo, del M5S, di cosa sia questa aggregazione, l'ho fatto in più post..e ho iniziato a settembre del 2012 a fare alcune osservazioni...
    i fatti mi stanno dando ragione..
    detto quanto sopra...tu trai una conclusione che non corrisponde a ciò che ho scritto...che io sia tra coloro che ritenevano o volevano un governo M5S e Pd...non l'ho scritto perchè "capisco" la coerenza di Grillo...il suo problema, serio è che...ha ottenuto più voti di quanti ne avrebbe voluto! il che è tutto dire...

    le mie idee le esprimo da tempo e liberamente...non manipolo e non mi faccio manipolare da Grillo, Casaleggio e...il professor Becchi

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