lunedì 27 maggio 2013

Elezioni sindaco Roma: uno su due non vota, Marino avanti, MS5 in discesa

Siamo alle solite. Il problema di certi italiani, che si riflette su una massa di concittadini, è che ci sono politici o appartenenti a movimenti, che non si drogano. Sono così come sono al naturale. Entrano di diritto a far parte di questa schiera di non drogati ma imbecilli al naturale: Marcello De Vita ma, soprattutto, gli autori dei suoi testi: Giuseppe Piero Grillo e Casaleggio.
In merito ai risultati del primo turno elettorale per l’elezioni dei sindaco di Roma, De Vito del MS5 ha dichiarato: “non si dice che l’M5S sta facendo una rivoluzione”. Qualcuno spieghi a questo "genio" che di tale rivoluzione non se ne sta accorgendo nessuno. E non per colpa dei talk show.



Marino avanti, è ballottaggio a Roma. Flop M5S, uno su 2 non vota
Il candidato Pd: "Temi del M5s anche i nostri". Alemanno: 'Al secondo turno non c'è il derby'.



Ignazio Marino è avanti nella corsa al Campidoglio ma nella Capitale si andrà al ballottaggio con Gianni Alemanno. Secondo le ultime proiezioni dell'istituto Piepoli, il candidato del centrosinistra è al 42% delle preferenze, sul sindaco uscente, al 30,3%. Il candidato del M5S, Marcello De Vito, è al 12,3%, mentre il candidato indipendente, Alfio Marchini, al 9,8%.


"Questo voto ha evidenziato con chiarezza la necessità e il desiderio in questa città di cambiare, di voltare pagina" ha commentato Marino. "Spero che gli elettori del Movimento 5 Stelle considerino i loro temi come i nostri - ha aggiunto - la corsa elettorale non è finita. Da domani tornerò nelle periferie".


Deborah Serracchiani, neo governatore del Friuli Venezia Giulia, ha parlato del vantaggio di Marino, associandolo alla sua vittoria. "Quando si è andati alle elezioni regionali in Friuli Venezia Giulia c'erano i tragici eventi relativi a Marini, Prodi, Rodotà e infine la scelta di Napolitano. Non posso dire che il mio partito abbia fatto bene in quel frangente e abbia aiutato i suoi amministratori sul territorio. Lo ribadisco, abbiamo vinto nonostante il Pd". Per il segretario democratico Pier Luigi Epifani il dato delle amministrative è "positivo" per il Pd, mentre deve fare "riflettere" le altre forze politiche. "A Roma il Pd si conferma di gran lunga il partito più votato, il nostro candidato arriva a risultato molto importante".

Dopo le prime proiezioni il sindaco uscente Alemanno ha dichiarato: "Sono convinto che al ballottaggio voterà un elettorato completamente diverso, perché non ci saranno liste, preferenze né un voto di apparato, sia perché c'è un dato motivazionale che va indagato, dallo scarso appeal della politica in questo momento, al derby che è stato un momento di distrazione e blocco di parte della città". "La sinistra come al solito canta vittoria - ha proseguito Alemanno - ma il ballottaggio è un'altra partita e si ricomincia da zero. Se le proiezioni saranno confermate e il distacco sarà del 10%, con l'attuale affluenza questo vale 124mila voti".

Il candidato M5S Marcello De Vito ha commentato come "non negativo" il risultato: "Comunque non ci sembra un risultato negativo, entriamo in consiglio comunale, faremo un'opposizione seria, saremo concreti, determinati e convinti, faremo un buon lavoro. Non abbiamo fatto nessun errore in campagna elettorale, abbiamo dato il massimo". Sui media, ha continuato poi De Vito, "si parla delle nostre diarie ma non si dice quello che M5s sta facendo, una rivoluzione". E sul fronte astensionismo, ha detto: "ha penalizzato noi più di altri".

"Io non farò il vice di nessuno, valuteremo le cose sul programma e nel merito: ascolteremo tutti con grande attenzione per quanto riguarda le nostre battaglie, la legalità, poche regole chiare e uguale per tutti, la meritocrazia. Poi valuteremo chi e come" ha detto Alfio Marchini, rispondendo a chi gli chiedeva delle prossime mosse del suo movimento in vista del ballottaggio per il Campidoglio. Secondo Marchini il risultato che ha ottenuto è stato "molto positivo: solo 3 mesi fa abbiamo lanciato il nostro logo e in una realtà come Roma, bipolare, sembrava un'operazione velleitaria. Invece i risultati sono stati molto incoraggianti e positivi. Oggi il consociativismo è finito ed è una buona notizia".

Secondo i dati definitivi del Viminale per i 563 comuni c'è stato un crollo dell'affluenza, ha votato il 62,38% degli aventi diritto, rispetto al 77,16% delle elezioni precedenti, con un calo del 14,78%. Per spiegare il crollo dell'affluenza "ci sono letture così complesse da non potersi ricondurre a una sola lettura: certamente nella gran parte dei comuni, a cominciare da Roma, la volta precedente si è votato in concomitanza con le politiche e questo aveva tirato su l'affluenza" ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano, incontrando la stampa al Viminale. "Non lo dico per sottovalutare il segnale, ma dal punto di vista tecnico l'abbinamento con le politiche nel 2008 aveva trascinato verso l'alto il dato dell'affluenza", ha concluso Alfano.

A Roma, secondo i dati diffusi dal Comune, trasmessi al ministero dell'Interno, l'affluenza definitiva alle 15 è stata del 52,80%, con un calo del 20,86% rispetto alla scorsa tornata elettorale. Nel 2008, infatti, i votanti al primo turno furono 1.729.287, il 73,66% degli aventi diritto.

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