da: Il Fatto Quotidiano
Per
Grillo il Web è un’arma a doppio taglio
di Marco
Schiaffino
Le sparate di Beppe Grillo sui
giornalisti italiani non sono una reazione “di pancia” alle
attenzioni riservate dai media al suo movimento e tanto meno un tentativo di
ostentare la sua diffidenza nei confronti dei media tradizionali in favore del
Web. Per leggerle nella giusta chiave, le sue parole vanno viste alla luce
delle dichiarazioni del co-fondatore del MoVimento Gianroberto Casaleggio.
“Occhio: attenti ai social media,
non avrete più privacy, quello che scrivete ve lo ritrovate nei giornali. Lo
so, è molto limitante ma dovete stare molto attenti. Cercano notizie oppure le
inventano direttamente”.
Cosa sta succedendo? Quello che accade è
che Grillo e Casaleggio si sono resi conto che Internet, oltre che un prezioso
alleato, può essere una spina nel fianco. Soprattutto per il M5S. La formazione
di Grillo, infatti, ha dei grossissimi problemi di comunicazione. Il M5S
non ha strutture tradizionali, non ha portavoce ufficiali e il risultato è che
chiunque può finire davanti ai microfoni e parlare a nome di tutti. Dalle prime
cronache risulta evidente che i neo eletti, forse per ingenuità o per semplice
leggerezza, non hanno ancora capito quale sia il peso del loro ruolo e gli
episodi in cui si registrano uscite imbarazzanti si sprecano.
La prima contromossa messa in campo dal duo
Casaleggio-Grillo (divieto di partecipare ai talk show e di parlare con i
giornalisti) non ha però sortito gli effetti sperati. Visto che i giornalisti
qualcosa devono pur scrivere, si sono adeguati alle regole del movimento
(“usiamo solo il web”) e vanno a caccia
di notizie e dichiarazioni spulciando
le pagine Internet di militanti e attivisti. Ed ecco la catastrofe. Perché
Internet, al contrario di quanto si creda non è affatto volatile. Anzi. Ha una
memoria di ferro. Nei prossimi giorni è più che probabile che salteranno fuori
citazioni ed esternazioni (magari vecchie di qualche mese) che nessun movimento
politico vorrebbe vedere attribuite a un suo esponente. Roba magari che è stata
postata su un forum prima della candidatura, ma che agli occhi dell’opinione
pubblica ha (giustamente) una sua rilevanza.
L’avvertimento di Casaleggio va proprio in
questa direzione e cerca di mettere una toppa a un altro aspetto bivalente del
movimento: la preparazione dei parlamentari. Se la scelta di candidare
“cittadini qualsiasi” è stato certamente uno degli elementi di appeal del M5S,
si sta dimostrando anche la suagrande debolezza. Intanto per le origini
eterogenee degli eletti. Spulciando l’elenco si trovano persone con estrazioni
politiche molto (troppo) diverse, dalla Lega Nord all’estrema sinistra, che
quando hanno occasione di parlare di questioni non specificate nel programma
del M5S tirano fuori opinioni che non piacciono a tutti. In secondo luogo per
il fatto che, per quanto ci si possa raccontare che la politica non dev’essere
una professione, un po’ di mestiere non guasta. Un comunicatore come Grillo (e
tanto più Casaleggio) lo sa benissimo e l’istruzione di evitare i media suona
più come una precauzione per evitare figuracce.
Al proposito invito i lettori a leggersi il famoso post di Roberta
Lombardi, in cui la capogruppo alla Camera è incappata nello
scivolone sul “fascismo buono”. Se giornalisti e politici non si fossero
limitati a commentare i lanci di agenzia ma avessero letto attentamente il
post, si sarebbero resi conto che Grillo ha problemi più grossi di quanto
sembri. La Lombardi, infatti, scriveva per difendere il leader del M5S in
seguito al video in cui Grillo “familiarizzava” un po’ troppo con esponenti di
Casa Pound. La deputata si sente in dovere di difenderlo e scrive sul suo blog
spiegando che “Casa Pound non è il fascismo”, o meglio “è una parte del
fascismo” e più precisamente quella “razzista e sprangaiola”. Se la logica non
è un’opinione, Roberta Lombardi ha cercato di difendere Grillo sostenendo
quindi che il leader non dialogava con dei semplici fascisti, ma con un gruppo
di fascisti razzisti e sprangaioli. Non male come arringa. Con amici come
questi, chi ha bisogno di nemici?
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