venerdì 22 marzo 2013

Le “strategie” industriali di Piersilvio Berlusconi: in attesa che passi la crisi…


Piersilvio Berlusconi mi diverte.
Non so se lo stesso effetto lo produca a tutti i dipendenti di Cologno Monzese. Lo spero. Considerando che molti hanno votato Pdl perché percepiscono lo stipendio dalla famiglia Berlusconi..

Torno rapidamente sul comunicato stampa che l’ex badato da tata Confalonieri: Piersilvio Berlusconi, ha passato a La Stampa perché lo pubblicasse.
E pensare che Mediaset ha apposito spazio nel suo sito per i comunicati stampa. E poi…che è questa concorrenza. Italia Oggi e il Corriere della Sera già si davano battaglia per pubblicare le “interviste” di Piersilvio e Marina e adesso si fanno strappare l’esclusiva dal quotidiano della Fiat.

Dopo aver letta con il sorriso in bocca, mi è sorto un dubbio…
Ma Piersilvio li guarda i programmi di Mediaset? Non vorrei che preso dal guardare la radical-chic La7 e Sky in calo di abbonati, mi avesse perso di vista le “prime serate” di Canale 5.
Perché nel suo “piano industriale”, quello che dovrebbe rassicurare le banche d’affari, Piersilvio dimostra le sue caratteristiche manageriali. Figlio di cotanto padre.

E’ in arrivo la trimestrale di bilancio. Per la prima volta Mediaset è in rosso. Quali le cause? La crisi.
E il piano industriale dell’ex badato da tata Confalonieri (che, forse, avrebbe bisogno di un asilo a lui dedicato, cioè con più tate) come risponde
alla crisi economica? Con il taglio dei costi. Fin qui, siamo nello scontato. Non è richiesta nessuna attitudine manageriale. Perfino il manager Marchionne ce la può fare fin qui…
Ma il resto del “piano industriale” è qualcosa di tipicamente berlusconiano. In senso paterno.

Silvio Berlusconi è quello che ha negato la crisi per mesi e mesi. Perché aspettava che passasse. Contava su questo per rimanere in vita.
Appena le “grandi lobby” avverse l'hanno capito, hanno accelerato la speculazione finanziaria per farlo cadere. Un “complotto internazionale” per eliminarlo politicamente. Beh..questo è quanto crede e dice Silvio nelle seratine eleganti ai suoi commensali e…durante le campagne elettorali.

Bene. 
In perfetta continuità e nel rispetto degli insegnamenti paterni, Piersilvio – avvalendosi di società di consulenza che si fanno pagare bene per quattro slide e per irritare i dipendenti – ha partorito il piano industriale fatto dell’inevitabile riduzione di costi e di nessun cambiamento strutturale: né a livello aziendale né di contenuti e tipologia di programmi.
Piersilvio aspetta che la crisi passi. Senza portare nessuna novità al palinsesto delle reti, senza attuare una sinergia tra tv e media (che non sia quella dei ‘cinguetti’i durante la messa in onda), la pubblicità tornerà dopo la crisi e Mediaset rivedrà risalire le entrate.
Questa è la capacità imprenditoriale della famiglia Berlusconi.
Ovviamente…quanto sopra sono solo “illazioni”. Perché…

Perché esista un’ampia documentazione riservata nella quale oltre alla riduzione dei costi si enunciano alcuni progetti di revisione e ampliamento dell’offerta tv (reti generaliste e pay-tv).

Questi documenti non sono però disponibili al pubblico, bensì agli addetti ai lavori. Alle banche d’affari. 


Ah..scusate…
Forse sto proseguendo nelle illazioni. Perché Mediaset non ha predisposto alcuna documentazione che attesti la sua risposta progettuale all’andamento critico dell’azienda. Non l’ha predisposta per “dimenticanza”? O perché ha un solo progetto: aspettare che la crisi passi e così ritorni la pubblicità.
E perché dovrebbe ritornare a Mediaset e non ad altre tv in grado di attuare piani televisivi adeguati alle dinamiche esigenze dei consumatori, pardon: spettatori.
Ah..già…ci sarà il governo di larghe intese. E, allora, basta tenere duro per qualche trimestre…

Nessun commento:

Posta un commento