martedì 26 marzo 2013

Enrico Deaglio: “Re Grillo. Ma quale democrazia? Il web è un porcellum elettronicum”


Articolo da leggere. Che ci ricorda, in barba a colui che sberleffa le primarie, che deputati e senatori del M5S sono stati scelti da poche centinaia di persone. Deaglio non si lascia mancare qualche tocco d’ironia che Grillo e Casaleggio si meritano tutta.
Verità inconfutabile per chi possieda un minimo di spirito d’osservazione: Beppe Grillo non ha vinto grazie a internet. Giuseppe Piero Grillo ha vinto grazie all’esposizione della tv generalista.
Deaglio, però, cade – come tutti coloro che diffidano di Grillo - nel grossolano errore di liquidarlo come populista. Così facendo, posti tutti i limiti e per alcuni le pericolosità del suo movimento, non si capirà mai perché il M5S sta radicando nel paese. A quanto pare, la sinistra ripete i medesimi errori di valutazione dei tempi della Lega. 


da: Il Venerdì di Repubblica

Re Grillo
Ma quale democrazia? Il web è un porcellum elettronicum
Una nuova classe politica uscita da internet. Così è nata la favola bella del Movimento 5 Stelle. Tra deliri on line e scenari apocalittici. Ma la vittoria è arrivata soprattutto grazie all’odiata tv e ai raduni di piazza.
di Enrico Deaglio 

Secondo Beppe Grillo, la strepitosa vittoria del Movimento 5 Stelle è epocale, tale da far prevedere in tempo breve il passaggio del 25 per cento al 100 per cento del voto, e quindi l’affermazione completa della «web democrazia»,
dell’«uno vale uno», dell’uguaglianza elettronica dei cittadini, nel breve futuro in grado di prendere decisioni continue, trasparenti, informate, tali da rendere i governi un semplice braccio operativo della volontà popolare. (Il resto, sempre secondo Grillo, è composto da zombie e morti che parlano vivamente pregati di arrendersi avendo assicurato un trapasso dolce).
Siccome l’Italia è notoriamente un laboratorio politico, perché non credergli? Solo pochi anni fa, gli esegeti di Berlusconi ci avevano spiegato che – dopo il predellino – stavamo assistendo alla consustazione di Popolo e Capo, in un fluido passaggio di energia decisionale e di visione profetica in grado di cancellare le vecchie strutture burocratiche, i partiti, gli apparati, i parlamenti. Il tutto senza web (il capo non sapeva proprio cos’era, Google lo chiamava Gogol), ma solo con la tv. Era una stupidaggine? Mica tanto. La profezia quasi
si avverò, infatti Berlusconi nel 2009 – prima delle minorenni – aveva raggiunto qualcosa come l’ottanta per cento della popolarità.
Questi due esempi mi servono per sostenere che, commentando il voto degli italiani, spesso si dicono delle boutade. E quella della «rete depositaria della futura democrazia» e di tutto quanto è Giusto e Bello, è solo quella che oggi va maggiormente di moda.
Come effetto del voto di febbraio, il Movimento 5 Stelle ha eletto 108 deputati (età media 33 anni) e 54 senatori (età media 46 anni). Nonostante ci si sforzi di capire chi sono e soprattutto cosa faranno, la compagine non si lascia definire. Dilettanti che la vecchia Roma politica si mangerà in un boccone? Pionieri, protocristiani, evangelizzatori? Scilipotici in pectore?
Impossibile prevedere il loro comportamento, ma un cinico sociologo potrebbe osservare due cose: la prima è che si tratta di una bella banda di fortunati che hanno vinto la più generosa delle lotterie (per partecipare bastava dire: mi piacerebbe un mondo con l’acqua pubblica, tante biciclette e un salario per tutti), proprio in un periodo in cui trovare un posto di lavoro è praticamente impossibile; la seconda è che la loro elezione ad occupare gli scranni di quella che fu l’odiata casta, con la democrazia non ha molto da spartire. Aspiranti deputati e senatori grillini hanno consegnato un curriculum a uno staff senza nome (che vive nel web) che li ha organizzati e li ha sottoposti al voto e al controllo dei cittadini. Un procedimento simile a quello che i grillini vorrebbero adottare in futuro per tutte le decisioni da prendere. A queste elezioni chiamate «parlamentarie» hanno partecipato in tutto 1400 candidati su cui si sono espressi 95.000 votanti. Se il numero dei candidati è alto (come per qualsiasi concorso statale), l’altro è molto basso (calcolando che 1400 candidati hanno in genere una famiglia e degli amici). Di fatto, con poche centinaia di voti si potevano raggiungere i primi posti in lista, in assenza di controlli, verifiche, scrutatori, sedi di contestazione. E ci lamentavamo del porcellum. Il porcellum elettronicum è davvero un bel passo avanti.
La Rete per definizione è un’entità mondiale che vive nell’etere; non ha un consiglio di amministrazione, né degli avvocati. E questa è la sola ragione per cui Beppe Grillo può così tranquillamente insultarla, o farsi bello del suo nome. Di fatto, però, l’uso che Grillo fa di internet, smentisce alcune delle caratteristiche principali della Rete: comunica in un senso solo; blocca il flusso delle notizie in entrata, se queste non sono gradite; non permette il dissenso; stabilisce la gerarchia delle notizie e ingigantisce quelle fornite dal suo capo. Il successo, e la bellezza, della rete stanno infatti nella possibilità di una navigazione autonoma e intelligente, nella sinapsi tra le differenze, nella velocità dei collegamenti, nelle capacità di interloquire e di incidere nel flusso dell’informazione, nella possibilità di acquisire cultura gratuitamente; il tutto nella conservazione della propria privacy. Insomma, c’è un’idea di libertà alla base di questo sistema, che la mantiene in vita, contro le evidenti spinte, di diverso tipo: quelle che tendono ad escludere, così come quelle che tendono ad invadere.
Grillo (e il suo socio Casaleggio) hanno della rete un’idea completamente diversa. Essa è per loro semplicemente uno strumento. Il blog di Beppe Grillo era nato per propagandare i suoi spettacoli sulle piazze, non c’è voluto molto a trasformarlo in una macchina elettorale. Appuntamenti, parole d’ordine, riunioni, foto di grandi folle, la verve dei vaffanculo, notizie di un movimento che cresce, mostrano sicuramente una comunità che si riconosce in se stessa, e che diventa pronta ad espellere gli indesiderabili, i contestatori. Probabilmente non c’è altra sede sulla Rete in cui il proprietario si esibisca in ordini, anatemi, scomuniche, e non attui purghe dei suoi oppositori, come sul sistema comunicativo dei 5 Stelle. Interessante è come l’uomo – una vita da intrattenitore che ha creato simpatia per i suoi mugugni e turpiloqui da teatro dialettale ligure, l’avatar dell’eterno perdente, del leporello, del fracchia; il piazzista delle marmitte pulite, del lavapiatti senza detersivo, il piccola azionista defraudato dalla Telecom – si sia così improvvisamene ritrovato imprenditore coraggioso; più da brividi invece la sua associazione con il socio Gianroberto Casaleggio, il titolare della s.r.l. che regge tutta la baracca. La sua visione del mondo e soprattutto della web democracy è contenuta nel filmato Gaia e – purtroppo per tutti noi – credo informi di sé le sue scelte quotidiane, oltreché quelle dei poveretti che ha fatto eleggere.
Dunque, sostiene Casaleggio, il mondo di oggi è in mano ai religiosi e ai massoni e al famoso «gruppo Bilderberg» che lo porteranno alla guerra mondiale nel 2020. La guerra causerà cinque miliardi di morti. Si alzeranno onde alte 12 metri (ecco perché in Costarica i Grillos pensano di costruire in collina: mica fessi), crolleranno San Pietro, Notre Dame e la Sagrada Familia, ma alla fine vinceremo noi, cioè l’Occidente. Nel 2054 ci sarà un governo mondiale (earth link) che prenderà le sue decisioni via internet e tutti vivranno in pace. La scena finale vede delle persone di schiena che marciano verso un grande occhio racchiuso in un triangolo. (Se non ci credete, andate su Gaia, you tube, e ci troverete anche Mussolini, Leni Riefenstahl, Savonarola e Gengis Kahn).
Ora tutti sanno che la Rete, oltre a tutte le cose buone che fa, è anche un formidabile ricettacolo di scemenze e perversioni, ci sono i complottismi, c’è molto negazionismo, ci sono gli aerei che erano invece due ologrammi e le torri che sono state bombardate dalla Cia e dal Mossad, c’è molto di più di quanto lo stesso Beppe Grillo si lasci scappare (e dire che lui è un tipo molto sospettoso su banche, nasi adunchi, mercati internazionali), ma a me questa profezia di Casaleggio ha fatto un po’ tristezza. Mi sono chiesto: se un deputato 5 Stelle gli dice: «Casaleggio, ma che cazzate vai dicendo?», lui cosa fa? Ci ripensa? Oppure mi sono chiesto: non è che per essere messo in lista ti facevano delle domande supplementari e ti chiedevano cosa ne pensavi di Gaia governo del mondo? E quelli, come scolaretti prima dell’esame, si facevano l’un con l’altro: «Oh, se ti chiede di Gaia, ricordati la Sagrada Famiglia, ci tiene…».
Fantasie, naturalmente. Ma sapete qual è la cosa che disturba di più? Se ci pensate (me l’ha fatto notare uno che si firma Gipi, sul quotidiano on line il Post.it), la cosa veramente grave è che Casaleggio pensa che nel 2054 ci sarà ancora internet! Se avesse fatto la sua profezia venti anni fa, quando internet non esisteva, che avrebbe detto? Nel 2054, dopo la famosa guerra dei cinque miliardi di morti, prenderemo tutte le decisioni «via fax»?
Insomma, se qualcuno è ancora appassionato alla democrazia, faccia presente a questi giovani deputati e senatori che sono capitati nelle mani di un saccente cretino, e ne piglino le conseguenze. Sarebbe meglio per loro, oltre che per tutti noi. Quanto poi alla web democrazia, non è poi quella grande novità.
Sentire questa. E’ di Isaac Asimov, il maestro della fantascienza. Nel 1955 – quando non esisteva internet, non esistevano fax, non esistevano exit polls, ma invece esistevano già potentissimi istituti che sondavano l’opinione pubblica – scrisse un breve racconto, Diritto di voto in cui immaginava  che in America, nel 2008 (!) non si sarebbe votato più. Per tagliare i costi enormi e le perdite di tempo delle elezioni, avrebbe votato un solo cittadino, scelto dal calcolatore Multivac come «rappresentativo». E così il giorno delle elezioni il cittadino Norman Muller usciva di casa, attorniato dai reporter e andava….Non al seggio, ma al Laboratorio, dove il «calcolatore anziano» lo collegava a tanti fili e poi gli faceva un sacco di domande che non c’entravano niente con la politica…Alla fine il Laboratorio avrebbe fatto sapere alla nazione chi aveva vinto.
Grillo aveva vinto le elezioni non per il web, ma per lo storico, incredibile populismo italiano. Non l’ha vinto con internet, ma non le adunate oceaniche, le parolacce, l’esposizione del proprio corpaccio. Quasi vent’anni fa, quando vinse l’altro, si disse che lo aveva fatto con le televisioni. Il problema italiano è veramente complesso, parlando di democrazia, perché oggi si sono sommate le televisioni e le adunate oceaniche, Gaia, il salario di cittadinanza e la restituzione dell’Imucon assegno incluso e vaffa Merkel. Internet? Ma no, chi ha votato Grillo non lo ha fatto per internet.
Io non so che opinione abbia Beppe Grillo della democrazia e che cosa voglia davvero. I suoi deputati e senatori sono giovani, attivi, onesti e, a quanto pare, animati dalle migliori intenzioni. (Al massimo qualcuno sarà un po’ ciula, ma questo succede dappertutto). Si trovano in una situazione eccezionale: possono fare politica, fare leggi, cambiare l’Italia; gli basta solamente rivendicare il proprio essere persone adulte e agire di conseguenza, cioè con la propria testa.
Lo faranno? Lo faranno sulla rete? Chissà.

14 commenti:

  1. Cara scrivi bene ma non hai cognizione di causa.grillo ha vinto non per la rete ma perche' e' stato il primo e l unico che ha parlato male della casta e ha dato a quelli che la odiano come me la possibilita' di eliminarla o pensi che tutti quelli che hanno votato m5s sono maniaci del web.prima dici che grazie ad internet grillo ha vinto poi dici che solo 95000 persone hanno votato le primarie.chi vuoi incantare mi puzzi di trols dammi retta cambia pusher

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  2. hai sbaglio blog..o non sai leggere
    l'articolo di questo post come indicato sia nel titolo sia all'inizio è stato scritto da Enrico Deglio non da me.
    Il commento iniziale, prima di riportare l'articolo è scritto da me e non ho scritto che solo 95000 persone hanno votato le primarie nè ho scritto che grazie a internet Grillo ha vinto, caso mai ho scritto di essere d'accordo con Deaglio, Grillo ha vinto per la tv. Non ci è mai andato ma ogni giorno si parlava di lui, di ciò che faceva e diceva

    Sei tu cha hai bisogno di cambiare pusher e di fare una cura disintossicante...da additivi chimici...oppure..il tuo problema è che sei mononeuronico il che ti rende un soggetto facilmente manipolabile

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    1. Tu invece sei libera e neuroni ne hai a miliardi l unico problema e' che sono tutti in guerra tra di loro e diglio a stanlio che irmai il treno e 'partito e si fermera' solo a destinazione siete circondati arrendetevi

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    2. di certo so leggere...e so cosa ho scritto..che è diverso da ciò che hai riportato...su torna da nei blog adatti a te: quello di grillo e..perchè no...quello di Messora..
      e cambia spacciatore!...

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    3. Dai non te la prendere scherzavo pero' non giocare a fare la giornalista qualcuno (demente) ti potrebbe anche credereil m5s e' il futuro della politica o sei a favore della cast?

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  3. giocare a fare la giornalista? e se lo fossi..
    di certo non sono nè Grillo, nè Casaleggio..nè messora..nè scanzi...
    salutami il tuo pusher!

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    1. Sei iscritta all ordine degli stessi?

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  4. ahah...non ho detto che sono giornalista...ho scritto e se lo fossi...lo vedi che non sai leggere!
    by by

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    1. Se lo fossi significa che lo potresti essere in ogni caso cerca di usare lo stesso tempo in un periodo non sono io che non so leggere sei tu che.............

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  5. ahah..il solito "insegnante" di italiano!...devi essere un deputato o un senatore 5stelle...o..un informatico!

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    1. Nien te di tutto questo sono un marziano anch io stammi bene e vota m5s meglio un salto nel buio che una morte assistita

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  6. buon proseguimento sul tuo pianeta....
    è sicuramente meglio sbagliare a 20 anni o a 30 anni che PER 20 anni, IN 20 anni..quindi..spazio ai giovani magari "supportati" da gente seria e con qualche annetto in più che...non siano manipolatori o ideologi dell'equivoco..

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    1. E chi sono questi?esistono nel mondo reale o nei tuoi sogni?

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    2. Lo so sei giovane e con tante speranze ma la realta' e' un'altra apri gli occhi i manipolatori sono ovunque anche tra i grillini e tra i giovani e sogna solo cose realizzabili addio

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