giovedì 28 marzo 2013

Annalisa Cuzzocrea: “La ‘rosa’ dei grillini per il dopo-Bersani’


da: la Repubblica

Spunta la “rosa” dei grillini per il dopo-Bersani
Il leader senza freni su Pd e Pdl: puttanieri, tutti a casa. Il segretario dei democratici ironico sugli insulti:  Auguri, salvatori della patria…” 
Oggi assemblea dei gruppi. Già martedì notte alla Camera non c´è stata unanimità: 60 su 109 i no alla fiducia per Bersani 
di Annalisa Cuzzocrea 

Ci sono molti volti, sotto la finta unanimità ostentata dal Movimento 5 Stelle. Molte sfumature, dietro il no di Vito Crimi e Roberta Lombardi a Pier Luigi Bersani. C´è, soprattutto, la volontà di alcuni dei parlamentari grillini di discutere un piano B.
Davanti a un nome lontano dai partiti, tutto potrebbe cambiare. Nella rosa ci sono il giurista Stefano Rodotà, il costituzionalista Gustavo Zagrebelsky, una persona come Gino Strada ministro della Sanità. E anche se la linea ufficiale resta «sì solo a un nostro governo», davanti a nomi nuovi sarebbe ben arduo per i capigruppo tenere insieme tutta la truppa. Che è più spaccata di quel che si lasci intendere, visto che alla Camera – martedì notte – i no a Bersani non sono stati 109, ma solo 60. In 4 hanno votato per il “se” – la possibilità di ridiscutere davanti a una nuova proposta del segretario pd – gli altri si sono astenuti.

«Perché non era neanche il caso di votare», spiega qualcuno, ma la storia è comunque diversa dalla versione ufficiale. Un governo del presidente non a guida pd? «Ne possiamo parlare», risponde Stefano Vignaroli. «Perché no?», gli fa eco Andrea Cecconi. Non sono i soli. Al Senato lo pensano in molti.
E quindi, mentre Beppe Grillo lanciava una nuova invettiva contro i partiti, i suoi parlamentari si interrogavano su cosa fare nel secondo round, in caso Bersani non ce la faccia. «Le nuove generazioni sono senza padri, sono figlie di NN, dal latino “Nomen nescio: nome non conosco”», scrive sul blog. Figli «di vecchi puttanieri». «Questi padri che chiagnono e fottono sono i Bersani, i D´Alema, i Berlusconi, i Cicchitto, i Monti che ci prendono allegramente per il culo ogni giorno con i loro appelli per la governabilità».
Un linguaggio che non imbarazza i deputati. «Condivido pienamente», dice Roberto Fico. «È un modo colorito per far capire che i partiti, di destra e sinistra, finora si cono coperti a vicenda. E che per noi il tempo delle parole è finito». D´accordo il senatore Stefano Lucidi: «Siamo in guerra. Io non mi sento rispettato da 20 anni ed è per questo che sono qui». Non sono piaciute ad alcuni, invece, le parole di Roberta Lombardi durante il colloquio con Bersani, il suo riferimento a Ballarò. E oggi, nella riunione congiunta tra deputati e senatori in cui si parlerà della linea politica, non è escluso che qualcuno chieda un voto sulla sua gestione del gruppo. In attesa che arrivi Grillo: vedrà i parlamentari, ma non si sa ancora quando. L´ipotesi di questo week-end si allontana. In molti, vogliono tornare a casa.

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